La domanda di partenza è nota: “il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?”. E, dal tipo di risposta dipende l’atteggiamento con il quale si affronta questo tempo di crisi.
Se mezzo vuoto, il sentimento prevalente è quello di ansia, di paura, di sopraffazione e l’atteggiamento consequenziale di blocco, titubanza, immobilità, pessimismo, di scarsa fiducia nei propri mezzi. Al contrario, se guardiamo al bicchiere mezzo pieno, nonostante sia vuoto per metà, il sentimento prevalente è di fiducia, di ottimismo, di possibilità di cambiamento e di speranza (che cammina sulle nostre gambe) nel riuscire a promuoverlo.
Ed è proprio così! La crisi più pericolosa è quella che ci portiamo in testa, quella che ci fa vedere tutto nero e che, in buona sostanza, affida ad elementi terzi (i politici, lo spread, la borsa, la fortuna, …) ogni cambiamento. E quel che è peggio è che i nostri interlocutori, clienti, responsabili degli acquisti, ma anche direttori commerciali, amministratori d’azienda, se ne accorgono. A risultati negativi non potranno che aggiungersi risultati negativi.
Un buon venditore lo sa: in una vendita, prima del prodotto o del servizio proposto, occorre la capacità di vendere se stessi al cliente. Se nonostante questo tempo di congiuntura riesci a proporti in modo ottimista, positivo, autorevole, fiducioso delle tue capacità e di ciò che proponi, i risultati saranno certamente migliori. Magari ogni trattativa non andrà a buon fine, ma se l’atteggiamento prevalente sarà pessimista allora sì che tutto sarà irrimediabilmente compromesso.
Tu che venditore sei? Su quali risorse fai leva per affrontare questo tempo di crisi? Chissà che mettendole in circolo non potrai essere di aiuto a chi vede il bicchiere sempre mezzo vuoto.