Categoria: Innovazione

  • coop agricole

    Si chiama Too good to go che significa letteralmente “troppo buono per essere gettato via” ed è l’App contro lo spreco alimentare utilizzata ormai in diversi stati europei. 

    Il progetto nasce in Danimarca nel 2015 per poi arrivare in altri paesi dell’europa del Nord come Gran Bretagna e Norvegia, prima di giungere coop agricolein Germania, Svizzera e Francia. Non è un caso che la Danimarca sia stato il primo paese a sperimentare questa soluzione: stiamo parlando, infatti, di una nazione che ha saputo tagliare il 25% degli sprechi in soli cinque anni.
    Tutto questo grazie soprattutto ad azioni di cittadini ed imprese, da sempre sensibili alle tematiche sociali ed ambientali. Il Francia l’App è arrivata l’anno scorso e vede 360 esercizi commerciali iscritti sulla piattaforma e operativi in sette città diverse.

    Ma come funziona Too good to go e perché ha avuto così tanto successo su scala europea? L’App permette ai consumatori di gustare cene di buonissima qualità a basso prezzo (si parla di 50-60% di sconto) perché cucinate con cibo cotto ma non ordinato dai clienti dei ristoranti. In questo modo gli esercizi commerciali non sono più costretti a gettare via grosse quantità di cibo, anzi riescono a guadagnare tramite preparati che altrimenti sarebbero finiti nell’immondizia.

    I ristoranti interessati all’iniziativa devono iscriversi alla piattaforma senza specificare il pasto che andranno a vendere a fine serata. Il tipo di cena che metteranno a disposizione degli utenti dipende, infatti, dai prodotti rimasti invenduti quel giorno. I clienti troveranno, dunque, un vero e proprio pacchetto a sorpresa.
    Il pagamento viene effettuato online ed il prezzo non supera mai le quattro sterline, mentre per quanto riguarda il ritiro del cibo deve essere effettuato – per ovvie ragioni – poco prima della chiusura del locale.
    Se siete disposti, quindi, a cenare in tarda serata e in alcuni casi a sperimentare nuovi ingredienti, l’App Too Good to Go è una soluzione ottimale per dare il proprio contributo nella lotta allo spreco alimentare.
    In Italia Too Good to Go non è ancora presente, ma il nostro Paese, sulla scia di Expo, sta iniziando a mobilitarsi su questo tema. Recentemente il Parlamento ha approvato la legge sugli sprechi alimentari, attraverso la quale si prova ad incentivare la donazione degli avanzi di cibo. Diverse organizzazioni non profit, inoltre, collaborano con i ristoranti per distribuire gli avanzi agli indigenti e ridurre l’assurda quantità di cibo buttato via (10-20 milioni di tonnellate per un valore di 13 miliardi di euro).
    Probabile, dunque, che nei prossimi mesi assistiamo alla crescita di startup che sperimentano soluzione innovative in questo settore, seguendo il modello di Too Good to go. 


  • innovazione sociale

    Human Foundation, in collaborazione con l’Università degli Studi di Tor Vergata, ha lanciato un master in Economia, Management ed Innovazione sociale. 

    Il corso si rivolge a chi vuole operare nell’ecosistema dell’economia sociale, innovando i processi organizzativi e fornendo risposte partecipate ai bisogni della collettività.
    In Italia il concetto di innovazione ha ancora un’accezione prettamente tecnologica. L’innovazione sociale abbraccia invece diversi settori (dal turismo alla sanità, passando per la cultura ed il sociale) ed è diventato nel corso degli anni un modello imprenditoriale valido non solo per il mondo del non profit, ma anche per le aziende for profit. Innovare non significa solo creare qualcosa di tecnologicamente avanzato, vuol dire anche dare risposte migliori a bisogni vecchi e nuovi dei cittadini, generando reddito e valore sociale sui territori.

    L’aspetto chiave dell’essere innovatori sociali è però la capacità di coinvolgere più soggetti ed agire secondo logiche partecipative. L’azione imprenditoriale si trasforma da azione individuale e competitiva in processo inclusivo e generativo.
    Per applicare il nuovo paradigma è però necessario formare una nuova classe di imprenditori che abbia contezza degli strumenti a disposizione, sia in termini di progettazione che di gestione dei programmi innovativi.

    Per questo motivo Human Foundation propone un master della durata di un anno nel corso del quale i partecipanti potranno confrontarsi con professori, innovazione socialeimprenditori ed esperti del mondo del social management, della venture philantropy, della finanza etica, del turismo responsabile, della cooperazione sociale e della cooperazione allo sviluppo, della pubblica amministrazione e del fundraising.
    Il master inizierà a marzo 2017 per concludersi esattamente un anno dopo. Sono previsti dieci moduli della durata di 20 ore ciascuno, nel corso dei quali verranno trattati i seguenti argomenti: Economia ed innovazione sociale; Management e creazione di valore; Governance delle imprese sociali; Finanza delle imprese sociali e Fundraising.

    Durante il periodo estivo è prevista una summer school su Sostenibilità e Social Impact; le attività proseguiranno a settembre con un approfondimento sugli strumenti di innovazione come il design thinking, il project management e l’euro-progettazione.
    Nel corso del master sono previsti infine dei laboratori che consentiranno ai partecipanti di mettere in pratica le conoscenze acquisite lavorando su progetti concreti con le organizzazioni partner del master.
    Il costo di partecipazione è di 4.000 euro; per avere accesso al corso è necessario possedere una Laurea Triennale, un Diploma Universitario, una Laurea Specialistica o Magistrale, una Laurea Quadriennale (vecchio ordinamento) o un altro titolo riconosciuto.


  • sharing-economy-italia

    Sono 138 le piattaforme collaborative nate in Italia (+20 rispetto al 2015), 208 se contiamo anche quelle di crowdfunding. Sono questi gli ultimi dati sulla sharing economy in Italia che saranno presentati nel corso della quarta edizione di Sharitaly, il più grande evento italiano sull’economia collaborativa, in corso di svolgimento a Milano. 

    La sharing economy è una realtà in crescita anche in Italia, nonostante debba fare i conti con diverse contraddizioni interne (vedi il caso Uber e la crescente professionalizzazione delle piattaforme) e con problemi di natura legislativa. Non esiste ancora in Europa una vera e propria legge che disciplini il fenomeno. In Italia la proposta di legge esiste, ma è ancora ferma in Parlamento. L’Unione Europea, invece, sta mettendo a punto le sue linee guida che prendono in considerazione anche il provvedimento italiano e che saranno consegnate il 14 dicembre.
    Qualcosa, dunque, si sta muovendo e non potrebbe essere altrimenti dal momento che i consumatori preferiscono forme di accesso ai beni piuttosto che la mera proprietà. Le piattaforme collaborative nascono proprio dall’esigenza di avvicinare produttori e consumatori e rendere l’esperienza della condivisione come un fatto sociale prima ancora che uno scambio economico.

    In Italia non abbiamo le multinazionali dell’economia collaborativa come negli Stati Uniti, dove la cosiddetta on demand economy è diventata quasi monopolizzante in alcuni settori. Il nostro Paese offre realtà diverse, molto più radicate sui territori e capaci di reinterpretare in chiave innovativa e tecnologica alcuni bisogni delle comunità locali.
    I settori più diffusi sono quelli del trasporto e dei servizi alla persona. Nello specifico, l’ambito che può contare sul maggior numero di piattaforme collaborative è quello del Car pooling, Ridesharing e del Car sharing peer to peer con 25 realtà; seguono le piattaforme di baysitting e dogsitting (23) e le banche del tempo.
    Come accade per tutto il sistema economico, il Nord si dimostra più dinamico del resto d’Italia anche per quanto riguarda la sharing economy: l’83% delle esperienze collaborative sono attive per l’appunto nell’Italia settentrionale.
    Per quanto riguarda, invece, le forme giuridiche, la maggior parte sono Srl (38%). Fatica invece a svilupparsi il modello della piattaforma cooperativa, nonostante proprio la collaborazione e l’implementazione di servizi per la comunità siano parte integrante di tutto il mondo cooperativo.
    Le cooperative hanno un enorme potenziale inespresso, soprattutto in un settore come il welfare dove possono contribuire ad abilitare le tante competenze diffuse sul nostro territorio e che vedono nella cooperazione la loro forma di espressione.


  • home restaurant

    Aprire un home restaurant significa trasformare per qualche ora la propria casa in un vero e proprio ristorante. 

    Accade così che privati cittadini organizzino serate culinarie a tema, invitando persone nelle proprie abitazioni e facendosi pagare come accade per una normale cena in home restaurantuna pizzeria o in un ristorante. Sono state create anche diverse piattaforme come Gnammo che fa da tramite tra gli “chef social” e gli ospiti.
    In Italia, come riporta Confesercenti, il fatturato fatto registrare dagli home restaurant nel 2014 ammonta a 7 milioni di euro, coinvolgendo più di 7mila cuochi e 300mila persone. Si tratta, dunque, di un fenomeno di grande diffusione che necessita però di una regolamentazione.
    I ristoratori professionisti lamentano una forma di concorrenza sleale: a loro avviso la maggior parte degli home restaurant sono delle vere e proprie attività professionali con rilevanti vantaggi fiscali rispetto alle attività di ristorazione tradizionali.

    Per questo motivo è in arrivo una legge che rende molto più limitati i margini di manovra dei ristoranti casalinghi. Viene innanzitutto posto un limite di guadagno, fissato a 5.000 euro per ogni abitazione. I social chef, inoltre, potranno organizzare massimo 500 pasti l’anno.
    Il provvedimento è stato aspramente criticato da chi opera in questo ambito. Oltre ai limiti di guadagno, vengono contestati anche i metodi di pagamento e di avvio dell’attività.
    Gli home restaurant potranno accettare solamente il pagamento in formato elettronico e saranno chiamati ad iscriversi ad una piattaforma online. Per iniziare l’attività dovranno, inoltre, come tutti gli esercizi commerciali, presentare la Scia, ovvero la dichiarazione di inizio attività commerciale.
    La nuova legge uniforma per molti aspetti gli home restaurant alle attività di ristorazione tradizionali, portando gli operatori del settore ad iniziare una raccolta firme per modificare la legge. Uno degli aspetti che invece differenzierà gli home restaurant dai ristoranti è l’assenza dei controlli dell’Asl sul rispetto degli standard igienico-sanitari delle abitazioni; un aspetto, quest’ultimo, che non va giù ai ristoratori i quali contestano una disparità di trattamento rispetto agli innumerevoli controlli ai quali sono sottoposti i professionisti.


  • innovazione sociale

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    Qual è il paese europeo leader in materia di innovazione? Lo European Innovation Scoreboard, messo a punto dalla Commissione europea, ci aiuta a rispondere a questa domanda. 

    Ogni anno la Commissione pubblica un rapporto sull’innovazione nei pesi membri dell’Unione Europea ed in generale in tutti gli stati del Vecchio innovazione socialeContinente. L’indagine si basa su tre principali tipi di indicatori e otto dimensioni dell’innovazione, per un totale di 25 indicatori diversi.
    L’obiettivo è valutare innanzitutto il contesto all’interno del quale si sviluppa l’innovazione, per poi analizzare in concreto gli investimenti e i risultati ottenuti dalle imprese innovative ed il loro impatto sull’economia.
    Nello specifico il report si basa sui seguenti indicatori:

    • Abilitatori:
      • Risorse umane;
      • Sistemi di ricerca aperti, eccellenti e attraenti;
      • Finanziamento e sostegno.
    • Attività delle aziende:
      • Investimenti delle aziende;
      • Collegamenti e imprenditorialità;
      • Patrimonio intellettuale.
    • Output: 
      • Innovatori;
      • Effetti economici.

    La Commissione europea divide i paesi europei in quattro gruppi in base al loro rendimento: Leader dell’Innovazione, Forti Innovatori, Innovatori Moderati ed Innovatori Modestui. Al primo posto c’è la Svizzera, davanti a Svezia, Danimarca, Finlandia e Germania.
    L’Italia si trova nella categoria degli Innovatori Moderati, dietro a Malta e Repubblica Ceca e davanti a Portogallo e Grecia. Dal 2011 in avanti lo score dell’Italia in materia di innovazione è aumentato pressochè costantemente; ci sono state, però, due flessioni, l’ultima delle quali si è verificata proprio nel 2015.
    Le aree territoriale italiane ritenute maggiormente innovative sono il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia.
    A livello europeo, sottolinea il rapporto, dal 2008 al 2015 c’è stato un costante miglioramento in tema di innovazione con ben 21 Stati membri dell’Ue che hanno fatto registrare una variazione positiva del proprio Innovation Scoreboard. Lettonia e Malta sono i paesi cresciuti maggiormente da questo punto di vista.
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  • In questo momento storico tutti parlano di sharing economy. Tra opportunità offerte ai cittadini, nuovi metodi di erogazione dei servizi ed una rinnovata concezione della proprietà, l’economia collaborativa appare essere il futuro del sistema economico mondiale. 

    Non mancano, ovviamente, le contraddizioni e le controversie giudiziarie. Tra tutte quelle riguardanti Uber, con la recente sentenza del Tribunale di sharing economyMilano che ha accolto l’istanza dell’associazioni dei tassisti, bloccando UberPop, l’app che consente anche ai tassisti non professionisti di offrire servizi di trasporto ai clienti.
    Nonostante le numerose problematiche, però, nel prossimo futuro la sharing economy aumenterà enormemente il suo valore. Secondo uno studio di PricewaterhouseCoopers (Pwc), entro il 2025 l’economia collaborativa varrà 570 miliardi di euro, circa venti volte il valore attuale (28 miliardi).
    Si tratta di una crescita imponente e che interesserà soprattutto i micro-imprenditori che forniscono servizi di car sharing, finanza collaborativa o turismo peer-to-peer. Questi ultimi, infatti, incasseranno 487 miliardi di euro entro il 2025, circa l’85% del valore complessivo.
    Si prospetta anche che quattro dei cinque settori maggiormente rappresentativi della sharing economy (finanza collaborativa, alloggi tra privati, trasporti peer-to-peer, servizi domestici a richiesta e servizi professionali a richiesta) possano valere 100 miliardi ciascuno.
    Una simile rivoluzione potrebbe distruggere letteralmente gli operatori tradizionali che saranno così costretti a ripensare ogni singolo aspetto del processo di erogazione dei servizi.

    Anche i ricavi dovrebbero crescere vertiginosamente, passando dai 4 miliardi odierni agli 83 miliardi del 2015. Oggi i consumatori più giovani preferiscono utilizzare una piattaforma come Airnbnb per affittare una camera e si spostano nelle grandi città usufruendo dei tanti servizi di car sharing o bike sharing messi a disposizione dal proprio Comune.
    Scegliere una soluzione e/o un servizio collaborativo potrebbe diventare un’abitudine ed un nuovo modo di intendere l’economia. Per evitare, però, gravi scompensi ed impedire che gli operatori tradizionali possano essere totalmente in balia di tali cambiamenti, sarà necessario regolare in maniera puntuale tutti gli aspetti attinenti alla sharing economy. Il 2025 è più vicino di quanto si possa pensare.



  • Il World Economic Forum ha pubblicato il Global Information Technology Report 2016, il rapporto sull’economia digitale e sulle capacità degli Stati mondiali di sfruttare le nuove tecnologie per far crescere la propria economia. 

    L’Italia si trova abbastanza indietro nella graduatoria stilata dal WEF, ma ha scalato diverse posizioni negli ultimi dodici mesi. Il nostro paese, infatti, si attesta al 45° posto su 139 nazioni, recuperando ben 10 posizioni rispetto ad un anno fa.
    e-commerce-italiaIl merito di questo balzo in classifica è dovuto alla maggiore disponibilità di beni e servizi online e ad un corpo normativo migliore per le startup e le piccole e medie imprese.
    In generale, però, il contesto normativo e burocratico è ancora troppo poco favorevole all’economia digitale.
    Il rapporto prende in considerazione quattro macro aree: l’ecosistema normativo ed economico, la disponibilità della rete in termini di infrastrutture, costi e competenze, l’utilizzo effettuato dai cittadini, dalle imprese e dalla PA e l’impatto del digitale sull’economia e la società.
    Se quest’ultima variabile presenta dei grandi miglioramenti dal 2014 al 2015, non si può dire lo stesso per gli altri indicatori. Nonostante, infatti, il Governo si sia impegnato per rendere più attraente il contesto italiano, soprattutto nei confronti delle startup e degli investitori esteri, l’Italia si trova ancora in fondo alla graduatoria per quanto riguardo variabili come la disponibilità di venture capitalist (124°), l’efficienza degli organi legislativi e giudiziari (128° e 138°), il tempo per risolvere piccole controversie contrattuali (129) ed il peso fiscale sulle aziende (129°).

    È evidente, dunque, ed è un problema noto da tempo, che un sistema estremamente gessato ed inefficiente dal punto di vista della gestione dei problemi, che siano essi di natura giudiziaria o prettamente burocratica, sia poco adatto classifica economia digitaleallo sviluppo di un’economia digitale, che fa della flessibilità e della velocità le sue prerogative. Non mancano, invece, nel nostro Paese le risorse umane in materia di digitale, dal momento che siamo al 37° posto per competenze digitali.
    Al primo posto della classifica stilata dal Word Economic Forum troviamo Singapore, davanti a Finlandia, Svezia, Norvegia e Stati Uniti. La buona notizia per l’Europa è che nei primi dieci posti della classifica ci sono ben sette paesi europei.
    Il Global Information Technology Report mostra, in generale, una crescita generalizzata in tutto il mondo dell’uso e dell’impatto della tecnologia, con una variazione più rilevante che interessa l’Europa.



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    Idee, progetti, DIY, prototipi, prodotti innovativi, invenzioni, robotica…
    e altro ancora.

    Sono queste le parole con cui il sito della European Maker Week, manifestazione lunga una settimana da lunedì 30 maggio a domenica 5 giugno, presenta tutti gli eventi organizzati negli stati europei per questa settimana dedicata ad evangelizzare i territori europei su maker, innovazione, internet delle cose, prototipazione e coding. In Italia non mancano di certo gli eventi, che interesseranno il Paese dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, coinvolgendo scuole, spazi di coworking, pubbliche amministrazione e, ovviamente i FabLab attivi su tutto il territorio nazionale.

    Se volete scoprire cosa accadrà nella vostra città in questa settimana da smanettoni e innovatori potete scorre qui la lista degli eventi e segnarvi le date per un bel tour o per partecipare all’evento che può più interessarvi.

    WakeUp Maker Freelance

    Organized by WeMake
    Milano (Italy)
    21 Apr 2016 18:30
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    Emerging learning spaces in the contexts of FabLab, coworking and universities

    Organized by Isfol – Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori
    Roma (Italy)
    27 May 2016 09:30
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    W.o.W. Women on Work – lesson n° 25 make your Idea

    Organized by Fablab Catania
    catania (Italy)
    27 May 2016 10:00
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    Toc!Festival – Territorial Open Culture

    Organized by Creaticity
    Tolentino (Italy)
    27 May 2016 15:00
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    Turin Mini Maker Faire 2016

    Organized by Officine Arduino & Fablab Torino
    Torino (Italy)
    28 May 2016 11:00
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    MAKER KIDS@TEMPIO DI ADRIANO

    Organized by Maker Faire Rome – The European Edition by Assetcamera
    Rome (Italy)
    29 May 2016 15:00
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    Maker Village: Digital Fabrication Dolomiti

    Organized by Centro Consorzi – FabLab Impresa Belluno
    Sedico (Italy)
    30 May 2016 09:00
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    MAGNIFICENT SCIENCE!

    Organized by Istituto Comprensivo Carlo Alberto Dalla Chiesa
    Roma (Italy)
    30 May 2016 09:00
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    Maker Foggia

    Organized by Fondazione Apulia Digital Maker
    Foggia (Italy)
    30 May 2016 10:00
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    Makers Girls

    Organized by MakerLab IPSIA Galilei
    Castelfranco Veneto (Italy)
    30 May 2016 10:00
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    Mantova in the European Maker Week

    Organized by FabLab Mantova – Fermi
    Mantova (Italy)
    30 May 2016 10:00
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    :popular Open Day

    Organized by PoPlab
    Rovigo (Italy)
    30 May 2016 10:00
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    Workshop – 3D Modelling

    Organized by FabLab Lazio – BIC Lazio spa
    Viterbo (Italy)
    30 May 2016 10:30
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    No Fear, it’s only a ROBOT

    Organized by Liceo S.S. “E.Fermi” – Padova
    Padova (Italy)
    30 May 2016 11:00
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    Bari Maker Week

    Organized by IMPACT HUB BARI
    Bari (Italy)
    30 May 2016 16:00
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    Sesto Calende’s MAKER WEEK

    Organized by Città di Sesto Calende
    SestoCalende (Italy)
    30 May 2016 16:00
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    Sesto Calende’s MAKER WEEK

    Organized by Città di Sesto Calende
    SestoCalende (Italy)
    30 May 2016 16:00
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    Creativity from technology: a challenge for education

    Organized by Università Cattaneo – LIUC, Smart Up – Laboratorio Fabbricazione Digitale
    Castellanza (Italy)
    30 May 2016 16:00
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    Creativity from technology: a challenge for education

    Organized by Università Cattaneo – LIUC, Smart Up – Laboratorio Fabbricazione Digitale
    Castellanza (Va) (Italy)
    30 May 2016 16:00
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    Open Meeting: Legal and regulatory barriers to large-scale digital DIY

    Organized by DiDIY Project
    Rome (Italy)
    30 May 2016 16:30
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    DesignIN’ Rome. Design for the Temporary Communities in Rome

    Organized by Sapienza University of Rome – Department of Planning, Design, Technology Architecture (PDTA) – Master of Science in Product Design
    Roma (Italy)
    30 May 2016 17:00
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    Playing with 3d printing

    Organized by YouLab Pistoia. An American Corner
    Pistoia (Italy)
    30 May 2016 17:00
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    Roby Junior

    Organized by Noi costruttori del futuro
    Veglie (Italy)
    30 May 2016 18:00
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    Future Makers – Participation through technology

    Organized by Hubout Makers Lab – Cinisello Balsamo
    Cinisello Balsamo (Italy)
    30 May 2016 18:00
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    Building the Internet of Things(IoT) using the Arduino Technology – the #SmartME project experience.

    Organized by FABLAB MESSINA
    Messina (Italy)
    30 May 2016 19:00
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    Talking @ Mittelab

    Organized by Mittelab
    Trieste (Italy)
    30 May 2016 20:00
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    Projects and Activities Exhibition at ITST “G. Marconi”

    Organized by ITST G. Marconi
    Campobasso (Italy)
    31 May 2016 09:00
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    #EuFactor @Sapienza University of Rome

    Organized by Sapienza Università di Roma
    Rome (Italy)
    31 May 2016 09:00
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    #Code Your Chinese Story

    Organized by Istituto Marymount
    Rome (Italy)
    31 May 2016 09:00
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    Mixing digital and real – draft

    Organized by Master Architettura Digitale – Iuav Università di Venezia
    Venezia (Italy)
    31 May 2016 09:30
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    Peligna Maker Week

    Organized by Sintab srl
    Sulmona (Italy)
    31 May 2016 10:00
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    Fablab Venezia European Maker Week Open Day

    Organized by Fablab Venezia
    Venezia (Italy)
    31 May 2016 10:00
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    “Let’s MAKE” – Opportunities for Makers

    Organized by Regione Campania – Assessorato startup innovazione e internazionalizzazione
    NAPOLI (Italy)
    31 May 2016 10:00
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    KIBS Making – You are here!

    Organized by KIBSlab
    Ascea | Salerno – Italy (Italy)
    31 May 2016 10:00
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    Workshop – 3D Printing (FDM and SLA)

    Organized by FabLab Lazio – BIC Lazio spa
    Latina (Italy)
    31 May 2016 10:30
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    Makers at school

    Organized by MADE++
    Rovereto (Tn) (Italy)
    31 May 2016 14:00
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    Discovering “south” Maker Movement

    Organized by Talent Garden Cosenza s.r.l.
    Rende (Italy)
    31 May 2016 15:00
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    WEAR IT! – Wearable Technologies @ Santa Chiara Lab

    Organized by Università di Siena, member of the AXIOM Project consortium
    Siena (Italy)
    31 May 2016 15:00
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    Build your own supercomputer with OmpSs, UDOO and Arduino @ Santa Chiara Lab

    Organized by Università di Siena, member of the AXIOM Project consortium
    Siena (Italy)
    31 May 2016 15:00
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    Campus Innovazione: How the SMEs use 3D Printing today

    Organized by Campus Innovazione
    Firenze (Italy)
    31 May 2016 16:30
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    Food+Tech Meetup

    Organized by Future Food Institute
    Bologna (Italy)
    31 May 2016 19:00
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    Crunchlab Open Day

    Organized by Crunchlab
    San Dona di Piave (Italy)
    31 May 2016 19:00
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    First steps with Arduino

    Organized by Hubout Makers Lab
    Desio (Italy)
    31 May 2016 21:00
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    Making for Kids

    Organized by IC via Dante Voghera
    Voghera (Italy)
    01 Jun 2016 09:00
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    WASP Project Open day

    Organized by WASP Project
    Massa Lombarda (RA) (Italy)
    01 Jun 2016 10:00
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    Makers Boot Camp

    Organized by Città della Cultura / Cultura della Città
    Ferrara (Italy)
    01 Jun 2016 10:00
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    Creativity workshop – Exploring digital technologies with teachers

    Organized by Politecnico di Milano, Design Department
    Milan (Italy)
    01 Jun 2016 10:00
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    Workshop – 3D chocolate printing

    Organized by FabLab Lazio – BIC Lazio spa
    Bracciano (Italy)
    01 Jun 2016 10:30
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    Fab Lab Pitch on solar energy

    Organized by ENI
    Milan (Italy)
    01 Jun 2016 11:00
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    Open Day FabLab ITIS M. Faraday

    Organized by ITIS M. Faraday
    Roma (Italy)
    01 Jun 2016 14:00
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    Fashion Fablab Open day

    Organized by Fashion Fablab – CMC
    Trento (Italy)
    01 Jun 2016 14:00
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    Openday in Opendot

    Organized by Opendot
    milan (Italy)
    01 Jun 2016 15:00
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    FabLab Napoli – Open Day! Code and Design day!

    Organized by FabLab Napoli
    Napoli (Italy)
    01 Jun 2016 15:00
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    From the IBM 7700 (1963) the first data acquisition computer to the Internet of Things with acquisition systems in a single chip. ArduSipM a cosmic ray detector and nuclear radiation in the Makers philosophy.

    Organized by INFN
    Rome (Italy)
    01 Jun 2016 16:00
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    Experience Fab Lab Treviso!

    Organized by Fab Lab Treviso
    Treviso (Italy)
    01 Jun 2016 16:00
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    Silhouette Cameo Creative Lab

    Organized by YouLab Pistoia. An American Corner
    Pistoia (Italy)
    01 Jun 2016 17:00
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    DIGITAL FABRICATION – (discover the digital craftsmanship with 3D print, LaserCut…)

    Organized by FABLAB MESSINA
    Messina (Italy)
    01 Jun 2016 18:00
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    Makers Marathon

    Organized by D.RE.A.M. Project
    Napoli (Italy)
    01 Jun 2016 18:00
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    Popup Makers @ Santa Chiara Lab

    Organized by Fab Lab Toscana
    Siena (Italy)
    01 Jun 2016 18:00
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    POP UP MAKERS @ FabLab Palermo

    Organized by FabLab Palermo
    Palermo (Italy)
    01 Jun 2016 19:00
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    Fablab Pitch

    Organized by lab121
    Alessandria (Italy)
    01 Jun 2016 19:00
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    Making @ Mittelab

    Organized by Mittelab
    Trieste (Italy)
    01 Jun 2016 20:00
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    Maker week in Canegrate

    Organized by stuffcube
    20010 Canegrate MI (Italy)
    01 Jun 2016 20:30
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    Maker academy for kids

    Organized by italmaker show
    roma (Italy)
    02 Jun 2016 11:00
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    Open Thursday!

    Organized by Unterwelt
    Roma (Italy)
    02 Jun 2016 21:00
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    :bitbox – when the music meets digital technology –

    Organized by PoPlab
    Rovigo (Italy)
    02 Jun 2016 21:00
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    Open Lab

    Organized by Mediterranean FabLab
    Cava de’ Tirreni (Italy)
    03 Jun 2016 09:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Rome (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Milano (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Ragusa (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Pescara (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Napoli (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Padova (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    3DiTALY Open Day

    Organized by 3DiTALY
    Torino (Italy)
    03 Jun 2016 10:00
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    Yeastogram Workshop

    Organized by FabLab Napoli
    Napoli (Italy)
    03 Jun 2016 16:00
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    “snack and Scratch”

    Organized by FabLabCuneo
    Cuneo (Italy)
    03 Jun 2016 16:30
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    IDAW 2K16 – Innovative Digideas Art Work 2016 – WORKSHOPS

    Organized by ISISS Geymonat
    Tradate (VA) (Italy)
    04 Jun 2016 09:00
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    Fablab and new companies generation

    Organized by FabLab Vittorio Veneto
    Vittorio veneto (Italy)
    04 Jun 2016 09:00
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    IDAW 2K16 – Innovative Digideas Art Work 2016

    Organized by ISISS Geymonat
    Tradate (VA), Italy (Italy)
    04 Jun 2016 09:00
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    #toysMOOC Exhibition: making our first smart toy!

    Organized by Tinkidoo
    Napoli (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    #toysMOOC Exhibition: making our first smart toy!

    Organized by Tinkidoo
    Napoli (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    #toysMOOC Exhibition: making our first smart toy!

    Organized by Tinkidoo
    Napoli (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    #toysMOOC Exhibition: making our first smart toy!

    Organized by Tinkidoo
    Napoli (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    #toysMOOC Exhibition: making our first smart toy!

    Organized by Tinkidoo
    Napoli (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    Fablab VdA European Maker Week Open Day

    Organized by FabLab VdA
    Aosta (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    WOA 2016 – We are Open Festival

    Organized by Fab Lab Toscana
    Cascina (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    Maker@Explora

    Organized by Explora – Il Museo dei Bambini di Roma
    Roma (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    European Maker Week Reggio Calabria

    Organized by Contamination Lab Reggio Calabria
    Reggio Calabria (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    Coderdojo Rocca di Mezzo

    Organized by Coderdojo Rocca di Mezzo
    Rocca di Mezzo (Italy)
    04 Jun 2016 10:00
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    Kids&3D

    Organized by kentstrapper srl
    Firenze (Italy)
    04 Jun 2016 10:30
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    Makers for passion, Makers for Growth; an interactive workshop

    Organized by Yes for Europe
    Budapest (Italy)
    04 Jun 2016 12:00
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    Linolab Open Day

    Organized by Linolab
    Pordenone (Italy)
    04 Jun 2016 14:00
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    new home, sweet home! FabLab Rinoteca

    Organized by Rinoteca
    ancona (Italy)
    04 Jun 2016 14:00
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    MAKER’s DAY @ SciFabLab

    Organized by ICTP Scientific Fablab (scifablab)
    Trieste (Italy)
    04 Jun 2016 15:00
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    Bring home an Arcade Machine! – (Reverse engineering of Neo Geo MVS Jamma Board to design and implement HDMI output )

    Organized by FABLAB MESSINA
    Messina (Italy)
    04 Jun 2016 17:00
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  • startup notaio 2

    Ban-Up è una società di consulenza nata per sviluppare e valorizzare le idee imprenditoriali innovative, sfruttando il network di competenze e conoscenze dei propri soci. 

    I fondatori dell’azienda sono, infatti, business angel, professionisti, imprenditori e società di caratura internazionale, di diritto italiano e estero, con sedi in Italia e Inghilterra. Tra di essi troviamo alcuni dei più grandi business angel italiani come Paolo Anselmo e Luca Canepa, rispettivamente presidente e consigliere di Iban, e Marco Fabio Nannini, attuale ceo di Impact Hub Milano che è stato managing director di Italian Angels for Growth fino a dicembre del 2015.

    L’obiettivo di Ban-Up è attivare un circuito di business tra startup e PMI dall’alto contenuto innovativo e grandi industrie

    Una ricerca dell’associazione IBAN e del Venture Capital Monitor dell’Università Liuc di Castellanza – Varese ha evidenziato come in Italia nell’ultimo anno i business angel abbiano investito solamente 29 milioni, numeri nettamente inferiori rispetto a quelli dei principali paesi europei.
    startup notaio 2L’obiettivo di Ban-Up è attivare un circuito di business tra startup e PMI dall’alto contenuto innovativo e grandi industrie, in modo che queste ultime possano investire sulle migliori realtà innovative emergenti.
    Tra le attività della nuova società, rivolte alle startup, ci sono quelle di:

    – ottimizzazione della struttura finanziaria;

    – analisi di bilancio e della redditività;

    – benchmarking nei settori di riferimento;

    – strategia industriale;

    – network leverage;

    – consulenza nella ricerca di progetti sinergici a supporto delle PMI.

    Ban-Up svolgerà, dunque, la funzione di acceleratore per le startup e le PMI, rendendole maggiormente attraenti verso eventuali investitori, e di facilitatore nei rapporti con le industrie private.


  • unicredit start lab 2016

    Sono spagnole ed italiane le Pmi che hanno ricevuto maggiori finanziamenti nell’ambito dello SME (Small Medium sized Enterprises) Instrument, una delle misure presenti all’interno di Horizon 2020. 

    Una ricerca di Aster, il consorzio dell’Emilia-Romagna per l’innovazione e la ricerca industriale, sui dati dell’Agenzia esecutiva europea per le Pmi (Easme) ha rivelato come al primo posto in assoluto ci sia la Spagna con 309 Pmi finanziate, seguita dall’Italia (276), Gran Bretagna (201), Germania (119) e Francia (91).
    unicredit start lab 2016Italia e Spagna sono anche i paesi che hanno presentato più progetti, rispettivamente 3.709 e 2.913. Il tasso di successo dei progetti italiani è però piuttosto basso (7,4%) se paragonato a quello di Gran Bretagna (11,2%) e  Spagna (10,6%).
    Per quanto riguarda, invece, le singole regioni italiane, quella più finanziata è la Lombardia con ben 78 progetti finanziati; seguono l’Emilia Romagna (35), il Lazio (34),  Toscana (19) ed il Piemonte (18).
    La Lombardia primeggia soprattutto nel campo del trasporti, ambito che ha visto il finanziamento di ben 20 progetti; l’Emilia Romagna eccelle, invece, nelle nanotecnologie.
    Complessivamente nei primi due anni di attività dello SME Insutrument, l’Ue ha finanziato 500 milioni di euro per 1.635 Pmi e 1.440 progetti, a testimonianza di una sensibilità sempre più forte in sede europea, non solo verso le startup, ma anche verso imprese già avviate, di piccola dimensione e dall’alto contenuto tecnologico.


  • crowdfunding-italia

    Il crowdfunding è una realtà concreta anche in Italia. Lo dicono i numeri: il settore vale, allo stato attuale, 57 milioni di euro ed il suo valore continua a crescere anno dopo anno. 

    Come riportato da Il Sole 24 Ore, attraverso il crowdfunding sono stati finanziati in Italia più di 100mila progetti e non parliamo solo di iniziative portate avanti da startup, ma anche finanziamenti di manifestazioni culturali e nuove tecnologie.
    Negli ultimi due anni il numero di iniziative finanziate dai cittadini attraverso piattaforme di crowdfunding è aumentato del 68%. Al momento esistono nel crowdfunding-italianostro Paese 82 piattaforme web, delle quali 69 già attive e 13 in fase di lancio.
    La maggior parte dei finanziamenti arrivano attraverso donazioni e ricompense (60%), mentre – come sottolinea Paolo Venturi, direttore di Aiccon al Sole 24 Ore – l’equity crowdfunding è più diffuso nel mondo dell’innovazione tecnologica.
    Il crowdfunding, però, non desta solamente l’attenzione delle startup. Negli ultimi anni sono aumentate le pubbliche amministrazioni che attuano strategie di finanziamento civico.

    Vengono promosse iniziative di interesse collettivo, specie di carattere culturale, e sono gli stessi cittadini a scegliere se finanziarle o meno.
    Si tratta di un fenomeno particolarmente diffuso negli Stati Uniti, che ha come obiettivo quello di avvicinare maggiormente le istituzioni ai cittadini, implementando una forma di democrazia più diretta e partecipata.
    Nei mesi scorsi il Comune di Milano ha lanciato la prima piattaforma di crowdfunding civico italiana, un contenitore di idee sulle smart cities, la riduzione del gap digitale, l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati ed in generale tutte quelle attività che abbiano un alto valore sociale.
    Anche il Comune di Bologna sta intraprendendo questa strada, finanziando, ad esempio, la ristrutturazione del famoso portico di San Luca proprio attraverso una raccolta fondi tra i cittadini.
    Ci troviamo di fronte, dunque, ad una realtà emergente, capace di generare risorse e sviluppo per piccole e grandi comunità e di far interagire istituzioni, imprese e privati cittadini.


  • sharing-school-2016

    Si terrà a Matera, dal 27 aprile all’1 maggio, la sharing school 2016, la scuola di formazione sull’economia collaborativa. 

    Il tema principale della seconda edizione è CO-Città e CO-Territori. Si cercherà, dunque, di focalizzare l’attenzione sulle principali esperienze di sharing economy nei centri urbani e nelle aree rurali.
    sharing-school-2016L’economia della collaborazione è anche e soprattutto, infatti, un momento di animazione delle comunità, di cooperazione tra i suoi abitanti e di condivisione delle risorse.
    Il tema centrale verrà poi declinato in quattro ambiti di intervento: agricoltura collaborativa, abitare collaborativo, le periferie come luoghi di integrazione sociale e la cultura come conoscenza e promozione del turismo.

    Ci saranno una serie di workshop e laboratori nel corso dei quali i partecipanti potranno apprendere come e con chi realizzare un progetto di sharing economy.
    La scuola è rivolta ad amministrazioni pubbliche, organizzazioni non profit, imprese, privati cittadini che nutrono interesse verso questa tematica o vogliono portare avanti un’idea di economia collaborativa.
    Sono previsti massimo 35 partecipanti e verrà data la priorità a cinque progetti di sharing economy coerenti con i temi affrontati durante la scuola e da sviluppare durante i cinque giorni di formazione.
    Gli organizzatori specificano che i promotori del progetto di sharing economy deve avere già avviato un dialogo con le istituzioni e dimostrare che questo abbia un impatto ambientale, sociale, economico e culturale.
    Nella scelta dei progetti, inoltre, verranno privilegiati quelli che presentano:

    • elementi di innovazione digitale;
    • tecniche di organizzazione e sviluppo di comunità;
    • scalabilità e replicabilità del progetto;
    • modello di sostenibilità di medio-lungo termine;
    • obiettivi come la creazione di lavoro, la riduzione delle povertà urbane, l’uso sostenibile del territorio.

    Per ulteriori informazioni sul programma e sui relatori potete consultare il sito ufficiale della sharing school 2016.