Un viaggio culinario tra tradizione, solidarietà e sviluppo sostenibile
L’Italia è un Paese ricco di sapori, tradizioni e territori da scoprire. Ma ciò che rende davvero unico ogni piatto non è solo la sua ricetta, bensì la storia, le persone e i progetti che ne stanno alla base. È proprio questo il filo conduttore de “Il Gusto della Cooperazione”, la prima guida ai ristoranti gestiti da cooperative, promossa da Confcooperative FondoSviluppo e realizzata dall’editore Pecora Nera. Una mappa gastronomica dell’anima del nostro Paese, tra piatti tipici, storie di riscatto e comunità in fermento.
Un viaggio a tappe, da Nord a Sud
La guida percorre l’Italia regione per regione, dal Settentrione alle isole maggiori, raccontando 109 ristoranti cooperativi. Ognuno di questi luoghi non è solo un indirizzo dove fermarsi a mangiare, ma un racconto di resilienza e creatività, il frutto di una cooperativa che ha saputo trasformare la ristorazione in un laboratorio sociale e culturale. Tra le pagine si trova tutto ciò che serve per organizzare un pasto consapevole: dalla descrizione del ristorante al suo menù, dalle informazioni pratiche alle particolarità del territorio circostante.
Piatti che parlano di persone, territori e valori
Dietro ogni piatto presentato nella guida non ci sono soltanto ingredienti, ma persone che hanno trovato nel lavoro condiviso la strada per valorizzare il proprio potenziale. Molte di queste realtà cooperative nascono per favorire l’inclusione lavorativa di giovani e adulti in situazioni di fragilità, per dare una nuova prospettiva a chi rischierebbe di restare ai margini. Ne sono un esempio i ristoranti che impiegano persone con disabilità o quelli dedicati al reinserimento sociale di soggetti vulnerabili.
Come spiega Fabiola Di Loreto, direttore generale di Confcooperative, questa guida non è solo un elenco, ma un invito a comprendere il valore di un consumo etico e responsabile: “I 109 ristoranti cooperativi raccontano storie di piatti, cucina, persone e comunità. Ma anche di riscatto, speranza e sviluppo, in cui il lavoro diventa opportunità di crescita personale ed economica.”
Un’esperienza di gusto consapevole
Quando si decide di mangiare in un ristorante gestito da una cooperativa si accetta la sfida di andare oltre il semplice pasto. Ci si immerge in un racconto fatto di tradizioni locali, di ingredienti a km zero, di storie di vita vera. Un viaggio sensoriale che unisce il piacere del palato al rispetto del territorio e delle persone, rendendo la gastronomia un potente strumento di inclusione e sviluppo sostenibile.
L’invito di Confcooperative: assaporare con tutti i sensi
Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, sottolinea come la guida possa essere un prezioso strumento per scoprire un’Italia diversa e autentica: “È un’occasione unica per chi vuole conoscere progetti nati dal desiderio di valorizzare persone, luoghi, prodotti e ricette. Chi seguirà questa guida, chi deciderà di conoscere questi ristoranti, scoprirà quanto cooperare significhi generare valore e opportunità. Consigliamo di immergersi totalmente in questa esperienza, assaporando ogni piatto con la mente aperta e con tutti i sensi, per cogliere la bellezza di ogni singola storia.”
In conclusione, “Il Gusto della Cooperazione” non è soltanto una raccolta di indirizzi, ma un manifesto del saper fare cooperativo applicato alla ristorazione. Un modo per far incontrare gusto e sostenibilità, tradizione e innovazione, creando un circuito virtuoso che arricchisce l’intero territorio. È l’invito a un viaggio lento, a misura d’uomo, dove la cucina diventa strumento di inclusione e riscatto, e il piatto non è mai “solo” cibo, ma espressione di un modo nuovo di stare insieme.