• Fondosviluppo, ha deliberato la call “INCLUSIONE.COOP” con cui si intende sostenere le cooperative sociali nei percorsi di inserimento lavorativo e di integrazione sociale di persone svantaggiate. Per tali ragioni Fondosviluppo ha fin da subito condiviso con la Federazione i temi su cui far vertere il bando.

    Fondosviluppo ha stanziato un plafond di euro 500.000 per supportare un percorso di inserimento lavorativo qualificato includendo formazione e integrazione a vantaggio di persone svantaggiate assunte.

    Sono ammesse a partecipare alla call le Cooperative Sociali di tipo B e miste/ad oggetto plurimo (tipo A e B) ad esclusione delle Regioni dotate di un proprio Fondo mutualistico.

    Tali cooperative devono essere aderenti a Confcooperative e in regola con il versamento dei contributi associativi e del 3% al Fondo mutualistico.

    Contributi e agevolazioni

    Fondosviluppo riconosce a ciascuna cooperativa ammessa, in possesso dei requisiti di partecipazione e valutata meritevole secondo i criteri indicati nel successivo paragrafo “Criteri di valutazione”: un contributo una tantum pari a massimo euro 7.000 per ciascuna persona svantaggiata assunta
    nel corso degli ultimi 12 mesi o che sarà assunta nel corso dei 12 mesi successivi alla data della
    candidatura.

    L’assunzione della persona svantaggiata può essere sia full-time che part-time e sia a tempo indeterminato che a tempo determinato della durata di almeno 1 anno.
    Il contributo viene così parametrato:

    • tempo indeterminato full-time, € 7.000;
    • tempo determinato full-time della durata di almeno 1 anno, € 6.000;
    • tempo indeterminato part-time, € 5.000;
    • tempo determinato part-time della durata di almeno 1 anno, € 4.000.

    Per le persone svantaggiate già assunte nel corso dei 12 mesi precedenti la candidatura il contributo
    sarà riconosciuto in una unica soluzione al momento dell’ammissione alla call.
    Per le persone svantaggiate che saranno assunte nel corso dei 12 mesi successivi alla data della
    candidatura il contributo sarà riconosciuto in due tranche: la prima all’inizio del percorso formativo di
    inserimento e la seconda tranche al momento dell’assunzione.
    Fondosviluppo sosterrà massimo 3 lavoratori svantaggiati per ciascuna cooperativa.

    • assistenza, accompagnamento e monitoraggio da parte dei Consorzi Nazionali, CGM e Idee in
      Rete
      , su incarico specifico di Fondosviluppo, che in coerenza con gli impianti progettuali approvati
      offriranno alle cooperative selezionate i seguenti supporti, anche valorizzando le reti loro connesse:
    • messa a punto degli aspetti esecutivi, anche in collaborazione con le rispettive Federazioni regionali
      (incontro con gruppi di cooperative selezionate);
    • connessione con soggetti della formazione professionale per facilitare i partenariati;
    • supporto alle azioni progettuali di cui ai numeri 1-10 del successivo paragrafo;
    • incontri periodici di monitoraggio al fine di supportare la successiva messa a punto del progetto;
    • supporto per attività formative specifiche rivolte a persone svantaggiate e a operatori
      dell’inserimento lavorativo.

    Scadenza e modalità di partecipazione

    Le candidature potranno essere presentate dal 1 MARZO 2024 sino al 1 MARZO 2025 tramite invio della
    seguente documentazione disponibile sul sito, alla seguente email di Fondosviluppo
    fondosviluppo@confcooperative.it

    • Domanda di partecipazione – Modulo editabile
    • Lettera di presentazione della Confcooperative territoriale (fac-simile)
    • Progetto formativo da elaborare secondo lo schema descritto nel regolamento
    • Ultimo fascicolo di bilancio;

    Per maggiori informazioni si rimanda al Regolamento (Allegato) e al sito www.fondosviluppo.it.


  • “CREARE.COOP”: una call per sostenere la nascita di nuove cooperative di giovani

    Fondo Sviluppo, d’intesa con Confcooperative Giovani, ha deliberato la call “CREARE.COOP” per supportare la nascita di nuove cooperative di giovani.

    Fondo Sviluppo, d’intesa con Confcooperative Giovani, ha deliberato la call “CREARE.COOP” per supportare la nascita di nuove cooperative di giovani quale strumento per realizzare idee di impresa e dare risposta ai nuovi bisogni dei giovani creando nuove opportunità lavorative.

    Requisiti di partecipazione

    Sono ammesse a partecipare alla call le seguenti Cooperative:
    neo cooperative con prevalenza di soci under 35,
    ‐ operanti in tutto il territorio nazionale ad esclusione delle Regioni dotate di un proprio Fondo
    mutualistico (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta);
    ‐ operanti in tutti settori ad eccezione dell’abitazione:
    ‐ costituite da non più di 6 mesi;
    ‐ in fase di costituzione entro i 6 mesi successivi alla candidatura alla call (in tal caso le misure verranno
    erogate alla cooperativa non appena costituita).
    Sono ammesse anche le cooperative costituite (o in fase di costituzione) da un numero da 3 a 8 soci, purché i soci non siano legati da rapporti familiari.

    Tali cooperative devono essere aderenti a Confcooperative.

    Intervento di Fondosviluppo

    Fondosviluppo riconosce alla neo cooperativa giovanile che risulterà ammessa alla call i seguenti interventi:

    1) Supporto allo start -up

    contributo di € 5.000 per i costi di costituzione e per l’avvio, con un tetto massimo per la spesa notarile
    di 2.000 euro;
    – rimborso dei costi di servizi resi dal Centro Servizi Confcooperative territoriale e costi
    dell’accompagnamento
    , per tre anni nel limite massimo di 3.000/anno, sulla base di un contratto di
    servizi che sarà stipulato tra la Cooperativa ed il Centro Servizi Confcooperative del territorio;
    formazione, gestita da Confcooperative nazionale e diretta a tutte le cooperative beneficiarie, su invito
    di Fondosviluppo (gestione cooperativa es: bilancio, normativa di riferimento, controllo di gestione,
    organizzazione e partecipazione soci, strumenti del sistema Confcooperative, etc).
    creazione di una “community”, una rete che coinvolgerà tutte le nuove cooperative costituite al fine di
    facilitare la comunicazione, lo scambio ed un incontro annuale nazionale.

    2) Finanziamenti agevolati

    Nel business plan che le neo cooperative giovanili dovranno presentare secondo quanto specificato al punto successivo, potranno essere evidenziate eventuali necessità di finanziamento per la copertura di investimenti materiali e tecnologici o per costi di gestione.
    A fronte di tali necessità, il finanziamento potrà essere erogato o da una BCC del territorio (previa istanza
    separata da parte della Cooperativa alla propria BCC di riferimento ed a seguito di istruttoria bancaria) oppure potrà essere erogato direttamente da Fondosviluppo, secondo le due ipotesi di seguito descritte:

    Mutuo erogato da una BCC del territorio per un massimo di euro 30.000.
    In tal caso la Cooperativa dovrà attivarsi autonomamente rivolgendosi alla BCC del proprio territorio
    che procederà con una propria istruttoria e determinerà le condizioni del finanziamento.
    Fondosviluppo riconosce alla Cooperativa un contributo pari al 50% degli interessi applicati sul
    finanziamento della BCC locale (le condizioni saranno concordate dalla BCC con la Cooperativa) e il 50%
    dei costi di garanzia rilasciata da Cooperfidi Italia.

    Oppure, in alternativa

    Mutuo erogato da Fondosviluppo per massimo euro 30.000 a fronte di un aumento di capitale
    sociale
    della cooperativa pari almeno a 15.000 euro.
    Condizioni: durata 5 anni (di cui 1 di preammortamento), tasso fisso dell’1% annuo e garanzia
    Cooperfidi Italia pari al 50% del capitale erogato. Sarà rimborsato da Fondosviluppo anche il 50% dei
    costi della garanzia rilasciata da Cooperfidi Italia.

    Scadenze e modalità di partecipazione

    Gli enti cooperativi in possesso dei requisiti di cui al punto precedente devono presentare, unitamente alla documentazione disponibile sulla piattaforma e sul sito ed elencata nel paragrafo “scadenza e modalità di partecipazione”, un progetto di impresa redatto secondo il modello di business plan messo a disposizione da Fondosviluppo e scaricabile dalla piattaforma o dal sito.

    Le domande di partecipazione devono essere inviate entro il 31 marzo 2025 alla email fondosviluppo@confcooperative.it

    Per maggiori informazioni visitare il sito www.fondosviluppo.it




  • “Già oggi sono 2 milioni gli anziani che si trovano in condizioni di isolamento. Nel 2050, secondo le proiezioni dell’Istat, su una popolazione di 54,4 milioni di persone 1 italiano su 10 non sarà autosufficiente. È indispensabile farci trovare preparati e potenziare con tempestività le filiere preposte all’assistenza in chiave di integrazione multidisciplinare ed intersettoriale”

    Così l’Alleanza delle Cooperative Italiane, attraverso le federazioni Confcooperative Federsolidarietà, Confcooperative Sanità, Legacoop Sociali, AGCI Impresa Sociale nel corso dell’audizione al Senato sullo schema di decreto legislativo sulle politiche in favore delle persone anziane.

    “La Legge 33/2023 ha avuto un merito fondamentale di tradurre in un atto normativo l’approccio olistico necessario allo sviluppo delle politiche di assistenza per gli anziani ed in particolare per quelli non autosufficienti. Ora è essenziale che i ministeri competenti varino i provvedimenti attuativi con tempestività in un confronto continuativo e costruttivo con tutti gli attori coinvolti, in particolare con le rappresentanze della cooperazione e del Terzo Settore. Da oltre tre decenni in Italia la cooperazione sociale, in particolare nei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, gioca un ruolo chiave nel collegare l’amministrazione pubblica con i cittadini, garantendo servizi di welfare ed assistendo quotidianamente nei diversi presidi sul territorio persone fragili e vulnerabili, inclusi gli anziani”, prosegue l’Alleanza. 

    Tanti gli ambiti in cui la cooperazione sociale può dare un contributo

    Dalla prevenzione, alla telemedicina, alla farmacia dei servizi e soprattutto nella gestione delle filiere integrate sociali e sanitarie, chiamate alla presa in carico dell’anziano non autosufficiente, sono molti gli ambiti in cui la cooperazione sociale può dare un contributo fondamentale.

    Sul tema dell’accreditamento delle strutture sociosanitarie l’Alleanza chiede che si punti sulla qualità delle prestazioni da erogare. Tra i correttivi da apportare all’impianto normativo, secondo la cooperazione, c’è quella di trovare forme evolute per sviluppare la continuità tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio, mettendo al centro il progetto personalizzato di vita e di autonomia delle persone.

    Resta fondamentale inoltre dare risposte alla cronica carenza di personale ampliando le competenze dell’operatore sociosanitario con formazione complementare in assistenza sociosanitaria, così da supportare al meglio le figure professionali preposte all’assistenza. Così come diviene fondamentale incrementare i fondi a disposizione, anche al fine di valorizzare la qualità dei servizi ed il lavoro sociale.


  • Confcooperative aderisce all’iniziativa “M’illumino di meno”

    Confcooperative e Credito Cooperativo aderiscono all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa da “Caterpillar” Radio2 in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili.

    Confcooperative e Credito Cooperativo aderiscono all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa da “Caterpillar” Radio2 in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili prevista per venerdì 16 febbraio e il cui tema è “No borders” (senza confini). Filo conduttore valorizzare il tema dello “Sviluppo sostenibile. Senza confini”. Confcooperative accende così un faro su tre dei progetti di cooperazione allo sviluppo realizzati da Coopermondo, Ong dell’organizzazione.

    Confcooperative per la Colombia: Oltre 1000 beneficiari, dei quali il 63% donne, circa 30 organizzazioni produttive e altrettante comunità locali. Un progetto triennale, finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di cui Coopermondo Confcooperative è capofila. Obiettivo è la promozione di 7 filiere agro-forestali, legate alla biodiversità amazzonica che favoriscono pratiche di adattamento al cambiamento climatico e riconoscono il ruolo centrale di donne e giovani. Scopo principale del progetto è sostenere le comunità della regione del Putumayo per aiutarle a emanciparsi economicamente e socialmente dopo anni di conflitto interno.

    Confcooperative per il Togo: Il progetto è “Ananas Dolcetto” che a quattro anni dal suo avvio presenta un bilancio pienamente positivo. Il progetto Ananas Dolcetto è nato per sostenere, attraverso il modello dell’agricoltura cooperativa, lo sviluppo della comunità di TsévieImportanti i risultati sul fronte del prezzo: quello garantito di acquisto è risultato superiore del 25% a quello di analoghi prodotti certificati Fairtrade, con un impatto positivo sugli agricoltori, sulle loro famiglie e sulla comunità. Co-finanziato da Aics–Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo è promosso da Brio, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica, in partnership con Agrintesa e Alce Nero, cooperative aderenti a Confcooperative.

    Confcooperative per Capoverde: Il progetto promuove, sull’isola di Santiago, lo sviluppo economico e sociale delle comunità rurali e costiere, il rafforzamento dei piccoli agricoltori e la valorizzazione del lavoro giovanile e femminile. Per raggiungere tale obiettivo si punta sulla conoscenza e adozione del modello cooperativo, proponendolo come leva di sviluppo sostenibile e di promozione dell’occupazione al fine di migliorare le condizioni di vita delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare di giovani e donne. 

    Per maggiori info sui progetti www.coopermondo.it


  • Camillo Nola rieletto presidente di Confcooperative Calabria

    L’assemblea regionale di Confcooperative Calabria, riunitasi a Catanzaro, ha rieletto come presidente regionale Camillo Nola.

    L’assemblea regionale di Confcooperative Calabria riunitasi a Catanzaro, nell’auditorium Alexis della Banca Centro Calabria, in un grande momento di partecipazione e democrazia ha rieletto come presidente regionale Camillo Nola, presidente di una cooperativa del settore agricolo.

    La nomina è arrivata al termine di un’assemblea partecipata e ricca di spunti di riflessione, con interventi di grande valore portati da tante cooperatrici e cooperatori in rappresentanza della complessa e variegata base sociale dell’associazione, che rappresenta settori che vanno dall’agricoltura al socio-sanitario ed è presente in tutti i territori regionali, da Crotone a Reggio Calabria, passando per le province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia.

    Camillo Nola: le cooperative simbolo di resilienza durante pandemia e inflazione

    Nola, eletto all’unanimità con voto elettronico così da garantire la massima partecipazione e democrazia, con questo incarico è giunto al terzo mandato; dovrà guidare il mondo della cooperazione calabrese in una fase di enormi cambiamenti, sia a livello regionale che internazionale, con la sfida globale della transizione ecologica, la crisi del settore agricolo, la messa a terra dei fondi del PNRR, e l’autonomia differenziata che saranno al centro dell’agenda pubblica. Nel suo discorso Camillo Nola ha toccato punti significativi dell’azione di Confcooperative Calabria e dell’intero mondo cooperativo Calabrese. 

    Il presidente ha sottolineato che: “Ancora una volta il modello cooperativo si è dimostrato il più resiliente durante la crisi pandemica e la spirale inflattiva. Abbiamo tenuto in vita interi settori, come quello della cura, dell’assistenza e dell’inclusione dei soggetti svantaggiati, e combattuto duramente il fenomeno del dumping che danneggia l’immagine e il valore della buona cooperazione. Adesso – ha aggiunto Nola – dobbiamo puntare sull’allargamento della base produttiva. Abbiamo bisogno però di maggiore semplificazione burocratica e velocità nell’erogazione delle risorse da parte delle istituzioni. La Zes Unica può essere, da questo punto di vista, grazie anche allo strumento del credito d’imposta, una prima risposta alle esigenze pressanti di sburocratizzazione”. 

    Gardini sulle proteste degli agricoltori: sì alla transizione ecologica, ma non possiamo rinunciare alla chimica

    Significativa l’attenzione verso la Calabria da parte di Confcooperative Nazionale, non è mancata infatti la presenza e il grande contributo di visione e motivazionale del Presidente Maurizio Gardini. Nel corso della sua relazione che ha aperto i lavori assembleari Gardini ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto da Confcooperative nel rinnovo del contratto della cooperazione sociale e nella rimodulazione dei fondi del PNRR. Gardini ha poi gettato le basi dell’azione futura che bisognerà mettere in campo: 

    “Mai un passo indietro – ha dichiarato Gardini – ma sempre e solo al fianco delle nostre cooperative. Dobbiamo alzare l’asticella per migliorare ancora il livello delle nostre prestazioni e costruire una nuova visione di welfare, svolgendo a pieno titolo il ruolo di co-progettazione previsto dalla Riforma del Terzo settore. Dobbiamo essere dei veri e propri architetti sociali”.

    Il presidente Gardini si è complimentato inoltre con la struttura di Confcooperative Calabria per l’attività di revisione e vigilanza delle associate, che permette di contrastare la falsa cooperazione affermando i principi di legalità, trasparenza e democrazia interna. Un passaggio, infine, anche sulle proteste degli agricoltori che stanno imperversando in tutta Europa: “Non possiamo abolire completamente la chimica che è sempre stata uno strumento importante per combattere le malattie. Dobbiamo andare avanti nel processo di transizione ecologica – conclude Gardini – ma dobbiamo farlo in maniera sostenibile per le categorie produttive più colpite come quelle degli agricoltori e degli allevatori”.

    I delegati di Confcooperative Calabria all’assemblea nazionale

    Presenti all’assemblea regionale anche la direttrice nazionale Fabiola Di Loreto e la delegata Elide Casilli, che hanno seguito i lavori dell’assemblea presieduta da Rocco Sicoli, già vice presidente regionale che ha condotto i lavori durante il dibattito e la parte elettiva. Sono stati, inoltre, eletti come delegati per la prossima assemblea nazionale, il presidente Nola, Vincenzo Filardo, Rocco Sicoli, Rossana Panarello e Vincenzo Dattolo. 

    L’assemblea elettiva di Confcooperative Calabria è stata preceduta da una parte pubblica, promossa da Confcooperative insieme alla Banca Centro Calabria, dedicata allo sviluppo della nuova Zes del Mezzogiorno

    L’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Calabria, Rosario Varì, il presidente della Banca Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo, il presidente di SVIMEZ, Adriano Giannola, l’ex Direttore Generale MIMS, Ercole Incalza, il Presidente dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, il Presidente Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il Presidente Fincalabra, Alessandro Zanfino e l’assessore alle Attività Economiche del comune di Catanzaro, Antonio Borelli


  • A Catanzaro l’assemblea regionale di Confcooperative Calabria con un focus sulla ZES

    Venerdì 9 febbraio, in occasione dell’Assemblea regionale di Confcooperative Calabria, si terrà l’evento pubblico “ZES Unica per il Mezzogiorno: opportunità per la Calabria” promosso in sinergia con BCC Centro Calabria.

    Venerdì 9 febbraio, in occasione dell’Assemblea regionale di Confcooperative Calabria, dal titolo “Lavoro, Comunità, Futuro. La funzione sociale della Cooperazione”, si terrà l’evento pubblico “ZES Unica per il Mezzogiorno: opportunità per la Calabria” promosso in sinergia con BCC Centro Calabria; momento di approfondimento e dibattito che vuole fare il punto sullo sviluppo dell’area ZES in quanto asset strategico per l’economia regionale.

    Previsti i saluti istituzionali del padrone di casa, il Presidente della BCC Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo, e del presidente di Confcooperative Calabria, Camillo Nola; e sono stati, inoltre, invitati a portare un loro saluto il  presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto; il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita; il Vescovo dell’Arcidiocesi Metropolitana Catanzaro-Squillace, S.E. Mons. Claudio Maniago. All’evento saranno presenti anche rappresentanti delle Istituzioni del territorio, Deputati e Senatori calabresi. 

    Il programma dell’evento

    La giornata si aprirà con un approfondimento scientifico a cura di Adriano Giannola, presidente di SVIMEZ, che mostrerà gli ultimi dati sull’economia calabrese e del Mezzogiorno, cercando di individuare la ricetta migliore per il rilancio delle imprese calabresi dopo la crisi post pandemica. 

    L’analisi di Svimez farà da cornice alla sessione successiva, moderata da Roberto Napoletano, direttore de Il Quotidiano del Sud, dal titolo ZES, vera opportunità per l’imprenditoria calabrese”.
    Parteciperanno al panel di discussione Alessandro Zanfino (presidente Fincalabra e responsabile della commissione nazionale ZES Unica), Aldo Ferrara (Presidente Unindustria Calabria), Andrea Agostinelli (Autorità Portuale Gioia Tauro), Giuseppe Romano (Commissario ZES Campania e Calabria), Ettore Incalza (già Direttore Generale MIMS) e Maurizio Gardini (Presidente nazionale di Confcooperative).

    L’evento, che si terrà presso la sede della BCC Centro Calabria, in località Germaneto (CZ), sarà un’ importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo cruciale della cooperazione e del credito cooperativo nel rilancio della Calabria. Attraverso la condivisione di esperienze, progetti e buone pratiche, l’assemblea mira a stimolare sinergie tra imprese, istituzioni e comunità locali per favorire un rinnovato slancio dell’economia regionale. 

    Nel pomeriggio si svolgeranno i lavori dell’assemblea regionale di Confcooperative Calabria, nel corso della quale verranno eletti il Presidente e il relativo Consiglio di Presidenza, che dovranno guidare l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative nei prossimi quattro anni. 

    Confcooperative Calabria e BCC Centro Calabria invitano tutti coloro che condividono l’interesse per uno sviluppo sostenibile e cooperativo della Calabria a partecipare a questo incontro, affinché insieme si possa tracciare un futuro di crescita e solidarietà per la nostra regione.

    Per ulteriori informazioni e dettagli sull’iniziativa e la partecipazione, è possibile contattare la segreteria organizzativa di Confcooperative Calabria all’indirizzo calabria@confcooperative.it o al numero 0984 846100.


  • Calabria: firmato il nuovo contratto regionale per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca

    Nel nuovo accordo, valido per il quadriennio 2024-2027, viene valorizzata la previdenza complementare e istituito un premio di produttività per i pescatori.

    È stato siglato ieri mattina presso la sede di Confcooperative Calabria il nuovo contratto regionale per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca, valido per il quadriennio 2024-2027.

    Presenti per le parti sindacali i segretari regionali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil), Pasquale Barbalaco (Uila Uil) e Gregoria Gioffrè (Responsabile Uila Pesca), per le Parti datoriali regionali il presidente Camillo Nola (Confcooperative), Manuela Asteriti (vicepresidente Fedagri pesca) e i presidenti Carmine Liotti (Legacoop – Agroalimentare) e Gennaro Raso (Agci – Agrital).

    «Un primo e importante passo per sostenere e valorizzare un comparto strategico, in una regione con circa 800 km di coste e con un’importante tradizione marinaresca e peschicola, ma che vive un periodo particolarmente complesso e difficile – dichiarano i firmatari del contratto. Un considerevole e storico risultato per l’intero comparto ittico calabrese frutto di un percorso di confronto regionale costante e intenso tra organizzazioni sindacali e datoriali». 

    Il contratto regionale prevede, tra gli altri punti, l’istituzione del premio di produttività, la valorizzazione della previdenza complementare, sostenere azioni e attività sul fondamentale tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. «Crediamo che il risultato di oggi debba rappresentare l’avvio di una nuova fase per rilanciare la centralità sia del lavoro degli addetti sia dell’intera filiera ittica che, in termini di occupazione, imbarcazioni e pescato, continua a ridursi costantemente – conclude la nota congiunta. Un comparto che deve essere rimesso al centro della programmazione politica regionale, per cui occorre creare sinergie tra tutti gli attori coinvolti anche per dare ristoro a pescatori e famiglie duramente colpite anche dalle attuali normative europee, valorizzando la pesca di tipo artigianale e prevendendo ulteriori luoghi regionali di ricerca e confronto».

    Nuovo contratto pesca: il commento della Fai-Cisl

    L’integrativo regionale siglato in Calabria per gli imbarcati su natanti delle cooperative della pesca rappresenta una conquista importante per i lavoratori e per tutto il settore, perché mira a consolidare i redditi, le tutele, il lavoro di qualità e nel contempo la produttività del comparto, che nonostante le difficoltà degli ultimi anni rimane strategico per la vita economica e culturale di molti nostri territori e in generale per l’agroalimentare Made in Italy”.

    Lo affermano in una nota della Fai-Cisl nazionale il Segretario Generale Onofrio Rota e il componente di Segreteria Patrizio Giorni, commentando positivamente l’accordo siglato presso Confcooperative Calabria per il nuovo contratto regionale degli imbarcati su natanti di cooperative di pesca, valido per il periodo 2024-2027.

    L’integrativo siglato – commentano Rota e Giorni – è frutto anche di quanto voluto con l’ultimo rinnovo del Contratto nazionale di settore, che prevede esplicitamente sia con l’articolo 25 che con apposite linee guida la promozione della contrattazione territoriale per rilanciare il lavoro ittico nelle cooperative e sostenerne la produttività e qualità, ed è quanto contenuto nell’accordo raggiunto, che fa leva sulla valorizzazione delle relazioni sindacali, della previdenza complementare, della formazione e della maggiore sicurezza e salute sul lavoro, aumenta i permessi straordinari, riconosce 250 euro di premio di produttività, investe sulla tutela delle tipicità marinare locali e lo sviluppo delle potenzialità del comparto in termini di multifunzionalità ambientale, sociale e culturale”.

    Auspichiamo vivamente – concludono i due sindacalisti – che questo primo contratto integrativo faccia da apripista per lo sviluppo di una nuova contrattazione decentrata che integrando il livello nazionale possa dare risposte sempre più puntuali e avanzate alle esigenze di lavoratori e imprese di tutte le nostre filiere ittiche”.



  • Si è riunita ieri, martedì 16 gennaio, a Roma l’Assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane composta da 150 rappresentanti di Agci, Confcooperative e Legacoop che insieme rappresentano il 90% della cooperazione italiana per persone occupate 1,1 milioni e fatturato 150 miliardi di euro.

    «L’Alleanza delle Cooperative continua a essere l’unica vera esperienza di aggregazione tra soggetti diversi nell’ambito della rappresentanza e dei corpi intermedi».

    A dirlo all’unisono sono i presidenti delle tre organizzazioni socie di Alleanza, Giovanni Schiavone (Agci), Maurizio Gardini (Confcooperative) e Simone Gamberini (Legacoop), hanno proposto all’Assemblea un impegnativo programma di azioni.

    Un programma ambizioso che impegna le organizzazioni su una serie di fronti

    In particolare: sul fronte europeo dove sono molti i dossier che la cooperazione di Alleanza sta seguendo insieme e sul fronte legislativo nazionale, tra i quali l’intervento ai tavoli e alle convocazioni istituzionali con un componente per ciascuna organizzazione così da garantire rappresentanza e partecipazione nel confronto con le istituzioni.

    L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’Associazione, ha approvato modifiche statutarie necessarie a meglio definire il ruolo di coordinamento del movimento cooperativo italiano maggiormente rappresentativo e soprattutto ha approvato un nuovo patto politico che contiene un programma di attività 2024 che vedrà Alleanza impegnata a portare avanti in tutte le sedi istituzionali italiane ed europee le istanze della cooperazione italiana.


  • servizio civile

    Servizio Civile: con Confcooperative 1595 operatori volontari impegnati in 109 progetti

    Pubblicato il bando per il servizio civile. Con confcooperative 1595 posti disponibili per i 109 progetti presentati.

    Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, delle Regioni e Province autonome, ha pubblicato il bando per la selezione di 52.236 volontari per il Servizio Civile Nazionale. 

    Scade il 15 febbraio 2024, entro e non oltre le ore 14, il termine ultimo per presentare la propria candidatura per uno dei 1595 posti come operatori volontari del Servizio Civile Universale nei 109 progetti presentati da Confcooperative nei settori dell’assistenza, educazione e promozione culturale, agricoltura sociale, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, patrimonio storico artistico e culturale, protezione civile.

    Inoltre, 336 sono i posti riservati in 74 progetti ai giovani con minori opportunità (bassa scolarizzazione, difficoltà economiche e giovani con temporanea fragilità personale e sociale).

    Tutti i progetti prevedono un periodo dedicato all’attività di tutoraggio, un percorso (da 1 a 3 mesi) di ‘accompagnamento’ nel mondo del lavoro dove un tutor illustrerà i canali per accedervi e mostrerà al giovane volontario come compilare correttamente un curriculum vitae evidenziando skills, esperienze e titoli.

    Come presentare la domanda

    Gli aspiranti operatori volontari (tra i 18 anni compiuti e i 28 anni non superati) devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Grazie ad un sistema di ricerca con filtri, si può scegliere il progetto per il quale candidarsi. 

    È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede. Ai giovani selezionati, che saranno poi avviati al servizio civile, è riconosciuto un assegno mensile pari a 507,30 euro.

    Sui siti internet del Dipartimento www.politichegiovanili.gov.it e www.scelgoilserviziocivile.gov.it è disponibile la Guida per la compilazione e la presentazione della Domanda on-line con la piattaforma DOL.

    Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina del sito web del Servizio civile della Confcooperative: https://www.serviziocivile.coop/News/ArtMID/578/ArticleID/3500/BANDO-VOLONTARI-2023. Infine su  https://www.serviziocivile.coop/Progetti  si possono trovare tutte le opportunità offerte dall’organizzazione.


  • natale-confcooperative

    Per il cenone di Natale gli italiani spenderanno 2,9 miliardi di euro: 400 milioni in più dello scorso anno e 200 milioni più del Natale pre Covid. L’impennata nella spesa è determinata, però, non dai maggiori consumi, ma dagli aumenti generalizzati dei prezzi.

    Salgono dell’8% le tredicesime, dai 45,7 miliardi dello scorso anno ai 50 miliardi di quest’anno grazie al miglior andamento dell’occupazione, al minor impatto della CIG, ma le retribuzioni sono erose dall’andamento inflattivo che è stato alto tutto l’anno e che secondo lo studio Censis Confcooperative è costata 100 miliardi di potere d’acquisto.

    Il trend dice che primeggiano le spese personali, si erodono i risparmi a causa dell’inflazione a due cifre e all’impennata della bolletta energetica. Continua ad allargarsi la forbice tra chi può spendere e risparmiare e chi scivola sempre più in povertà. Abbiamo 1 italiano su 3 che andrà in vacanza, in aumento rispetto allo scorso anno quando c’era 1 italiano su 4 a partire per le vacanze e l’esercito dei poveri assoluti e relativi che sfonda il muro dei 10 milioni di persone.  

    Paese segnato da egoismo, difficoltà economiche e polarizzazione delle diseguaglianze, dall’agio al disagio si acuiscono le differenze

    L’Italia della paura e dell’egoismo è segnata dalla polarizzazione delle posizioni tra chi ce la fa e chi ha problemi a sbarcare il lunario. Un solco sempre più profondo divide chi può da chi non può. È forte il clima di incertezza per i morsi dell’inflazione che mina la capacità di acquisto di 2 italiani su 4. È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro studi di Confcooperative.  

    La spesa a tavola

    Il cenone vedrà aumentare il numero di partecipanti. In media si passerà dai 6 agli 8 componenti che, nella maggior parte dei casi, esalteranno le eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy. Le bollicine italiane, preferite a quelle d’oltralpe, si confermano le immancabili superstar dei cenoni con circa 60 milioni di tappi pronti a saltare da bottiglie di spumante e prosecco Made in Italy.

     Per il menù di Natale, nel piatto in pole position la tradizione: vongole e frutti di mare per i primi piatti (165 milioni di euro, sui frutti di mare pesa l’effetto granchio blu che ha decimato le coltivazioni soprattutto nell’alto Adriatico); pesce per i secondi piatti (495 milioni di euro); carne, salumi e uova (510 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (430 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (385 milioni di euro). Pasta, pane, farina e olio (320 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (155 milioni). Chiuderà il paniere il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali (400 milioni di euro). 

    Per Natale in viaggio più di 1 italiano su 3.

    Per Natale saranno in 19.000.000 a fare i bagagli. Tra le destinazioni vincono montagna e agriturismo, seguono le città d’arte e le destinazioni termali. I più facoltosi viaggeranno verso mete esotiche.


  • Imprese, Bitonci (Mimit): Nel 2024 la riforma del sistema di vigilanza

    Cooperative promotrici di sviluppo. Nel 2024 verrà attuata un’importante riforma del sistema di vigilanza.

    «La cooperazione è promotrice dello sviluppo nazionale con il suo impatto sul Pil che è pari all’8%. Il ruolo dei revisori non è solo ispettivo ma deve essere anche di accompagnamento. Attueremo nel 2024 un’importante riforma del sistema di vigilanza, le cooperative sane di Confcooperative e dell’Alleanza, non possono essere tacciate di mala gestione, combatteremo lavoro nero e false cooperative».

    Lo dice Massimo Bitonci sottosegretario al Mimit intervenendo alla cerimonia di assegnazione dei tesserini di abilitazione all’albo dei nuovi revisori di Confcooperative. Alla cerimonia è intervenuto Giulio Mario Donato Direttore Generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società.

    Lotta senza quartiere alle false imprese

    «Abbiamo eseguito il 99,96% delle revisioni previste. Ce ne sono mancate 6 su 17.000. Ispezioniamo – dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative – la totalità delle nostre cooperative portandole a sanare le eventuali irregolarità o denunciandole al Mimit laddove le irregolarità sussistano. Siamo disponibili – aggiunge Gardini – a offrire le nostre competenze, la nostra forza e la nostra capacità per fare vigilanza alle cooperative non aderenti».

    «Assolviamo pienamente alla funzione di controllo Che i padri costituenti ci hanno assegnato nell’art.45 della costituzione. Ma non basta. Occorre – conclude Gardini – una lotta senza quartiere contro le false imprese di qualsiasi natura giuridica esse siano, senza riserve intoccabili: false Spa e scatole cinesi, false Srl semplificate, false cooperative, false imprese semplici e artigiane. colpendo le false imprese e altrettanto duramente anche chi utilizza consapevolmente le imprese criminali per lucrare nelle proprie aziende e trarre illegalmente un vantaggio competitivo».


  • Marche, Confcooperative in campo per ricostruzione post-sisma

    ‘Dalle norme all’attuazione: progetti per la ricostruzione e la crescita sociale’. Confronto per fare il punto sul sisma del 2016

    ‘Dalle norme all’attuazione: progetti per la ricostruzione e la crescita sociale’ è il titolo del convegno che si è tenuto lunedì 27 novembre, nella Sala della Regione a Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno.

    Un momento di confronto tra cooperative aderenti, consorzi e soci con il mondo istituzionale, ecclesiastico, accademico e imprenditoriale, organizzato da Confcooperative Lavoro e Servizi, Confcooperative Marche con il patrocinio del comune di Ascoli Piceno.

    L’incontro è stata l’occasione per fare il punto su quanto è stato fatto e quanto resta ancora da fare dai tragici eventi del 2016.

    Dopo i saluti del Sindaco di Ascoli Piceno Fioravanti, dell’Arcivescovo Mons. Palmieri e del Presidente CCIAA Marche, il tema è stato affrontato dal Presidente Confcooperative Lavoro e Servizi Massimo Stronati insieme al Sen. Guido Castelli – Commissario Straordinario alla Ricostruzione e da numerose altre personalità del mondo economico e politico.

    Collaborazione e coinvolgimento dei territori: formula per la ricostruzione

    «Come cooperazione siamo pronti a facilitare reti di impresa sul territorio mettendo a disposizione il know how e le competenze provenienti dalle esperienze imprenditoriali del paese. Per la ricostruzione crediamo in una formula di collaborazione integrata e completa che passi attraverso il coinvolgimento dei territori, delle comunità per fare bene e creare lavoro buono». È questo il messaggio che il presidente Confcooperative Lavoro e Servizi Massimo Stronati ha lanciato nel corso dei lavori.

    «Oggi il tema del salario minimo e del lavoro sono al centro del dibattito politico – ha proseguito il presidente Stronati – e la prima risposta può essere rappresentata dal nuovo codice dei contratti pubblici che con l’articolo 11 lega il CCNL all’oggetto dell’appalto. Si crea così lavoro qualificato, salari adeguati e acquisti/servizi efficienti».

    Il Commissario alla Ricostruzione del Cratere, Guido Castelli ha ricordato come: «la fase iniziale del commissariamento sia partita in modo lento ma che molto si è lavorato per sburocratizzare le procedure per far partire i lavori – e ha sottolineato – come in questo momento sia necessario mettere in campo imprese qualificate e che rispondano ai bandi di gara che purtroppo stanno andando deserte. Contesto, quello della ricostruzione, in cui – ha detto Castelli – occorre puntare sulla transizione ambientale e tenere conto della crisi climatica».

    Molto interessante la proposta del presidente della Camera di Commercio delle Marche e vice presidente Unioncamere nazionale Gino Sabatini «di far interagire nel caso della ricostruzione imprese e committenza in una piattaforma digitale».

    Emozionante il contributo del Monsignor Palmieri, Arcivescovo di Ascoli che, parlando della cooperazione, ha citato l’episodio degli amici che aiutano il paralitico di Cafarnao, dal Vangelo.