Sia che si parli di crescita o sviluppo delle proprie risorse, quando questi processi li facciamo accadere in modo intenzionale e consapevole, non bastano i buoni propositi: occorre necessariamente agire alla luce di un progetto.
Progettare significa proprio “proiettare in avanti”: vale a dire immaginare nuovi scenari di se stessi, disponendosi al cambiamento.
Il Piano d’Azione Individuale è strumento che si presta a tutto ciò. Serve a pianificare le azioni che come persona ho scelto di intraprendere nell’ottica di migliorare (crescere) i miei punti deboli e di sviluppare i punti di forza. Questi ultimi, considerate risorse, hanno prevalenza in ogni progettazione poiché, non mi stancherò mai di dirlo, si costruisce sul positivo. Inoltre ogni progetto assume significato se, e solo se, è scritto; “verba volant”: se le parole facilmente si dimenticano, gli scritti rimangono per sempre.
Definiamo, innanzitutto, le aree sulle quali mettersi in gioco, ne bastano due, tre al massimo, e descriviamo per ciascuna le buone pratiche che intendiamo adottare (si tratta sostanzialmente di definire nuovi obiettivi concreti, poiché quantificabili e misurabili). E, dato che facciamo i conti anche con i nostri limiti, per ciascuna azione descriviamo sia ciò che potrebbe impedirci di rispettare gli impegni assunti, sia le risorse sulle quali contiamo per affrontare e superare ogni eventuale difficoltà precedentemente individuata. Proviamo, in questa fase, a descrivere “come” e “cosa” faremo di diverso rispetto al passato.
Infine, è necessario stabilire pochi ma indispensabili criteri di verifica utili a stabilire se si hanno raggiunto gli obiettivi fissati.
Due note importanti: la prima, non dimenticate mai di considerare il fattore tempo distinguendo chrònos e kairòs e ciò che è prioritario (urgente per importanza); la seconda, condividete il vostro Piano affiancandovi a un coach di provata esperienza.