• Il Centro Studi di Confindustria ha fornito i dati economici relativi all’anno 2014, con annesse stime per il 2015 e gli anni a seguire. Il primo elemento importante da analizzare è la diminuzione del Pil nel 2014, attestata attorno al -0,5%. Ancora più rilevanti appaiono i dati sul Pil pro-capite. Si parla, infatti, di una decrescita del 12,3% rispetto ai numeri del 2007. Non avevamo un livello di Pil pro-capite così basso addirittura dal 1997. Sono numeri che fotografano la situazione della ricchezza prodotta nel nostro paese, dove anche i consumi sono in forte decrescita e la disoccupazione aumenta gradualmente ogni trimestre.

    caschetto lavoroNon è la situazione del Pil, però, quella più allarmante. Secondo le stime di Confindustria, infatti, a partire dal 2015 dovrebbe cominciare una lenta crescita del Prodotto Interno Lordo. Alla fine del 2015 avremo un +0,5 del Pil, mentre nel 2016 la crescita dovrebbe essere addirittura dell’1,1%.
    Finalmente, dunque, dovrebbe verificarsi una ripresa in alcuni macro-aggregati.
    La situazione più preoccupante dovrebbe riguardare il tasso di disoccupazione. Nel 2015, infatti, ci sarà un ulteriore leggero aumento: si passerà dal 12,7% attuale al 12,9%. Solamente dal 2016 avverrà una lieve decrescita, attestandosi però sempre sopra il 12%. Dal 2018 in avanti, invece, si prevede una contrazione importante con cifre inferiori al 10%. Aumenterà, infine, anche il debito pubblico, dal 132,2% al 133,8 % del 2015. Numeri che si dovranno scontrare con il giudizio della Commissione europea sulla nostra Legge di Stabilità e sulle misure adottate per la riduzione del deficit.
    Certamente fanno molto riflettere i dati sulla disoccupazione. Vedremo quali saranno gli effetti del Jobs Act, ovvero se, come crede il Governo, la nuova riforma occupazionale aiuterà le aziende ad assumere, rendendo il mercato del lavoro non solo flessibile, ma anche e soprattutto dinamico.