• latte-yogurt

    I consumi di prodotti lattiero-caseari fanno registrare un rendimento altalenante. 

    I dati diffusi nel corso dell’assemblea annuale di Assolatte, l’associazione che raccoglie circa 200 aziende operanti nel comparto del latte, mostrano come il latte-yogurtsettore sia in grave difficoltà (più di 150mila stalle perse dal 1990 in poi) e come riesca a sopperire al periodo negativo grazie a prodotti quali lo yogurt, le mozzarelle ed i formaggi senza lattosio.
    Secondo le ultime elaborazioni, infatti, dal 2010 al 2015 è diminuito in misura notevole sia il consumo pro-capite di latte che quello di formaggi.
    L’Italia è recentemente diventata il settimo consumatore mondiale di derivati, dietro a Francia, Islanda, Finlandia, Germania, Estonia e Svizzera.
    Una posizione che stona se consideriamo che il nostro Paese è primo davanti ai francesi per numero di formaggi Dop (50 contro 45).
    I prodotti lattiero caseari italiani riscuotono un enorme successo all’estero: nel 2015 sono state vendute 360 mila tonnellate di prodotto che hanno portato a ricavi complessivi di 2,2 miliardi di euro.

    Il mercato interno, invece, deve fronteggiare la presenza di prodotti a basso costo proveniente dall’estero. Nel dettaglio a risentire della crisi della domanda interna sono soprattutto il latte fresco (-8%) e quello Uht (-5%).
    Le categorie di prodotto maggiormente vendute sono, invece, gli yogurt interi (+29%), i prodotti salutistici (+25) ed i latti fermentati light (+12,5%).
    Tra i formaggi, invece, bene le mozzarelle che vedono aumentare le proprie vendite del 2,2% su base annua, con la bufala che presenta una variazione positiva del 4,7%. Presentano, al contrario, un calo i formaggi a pasta dura (-2,3%).