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    Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti è intervenuto nel corso della festa per i 40 anni di Legacoop Calabria. 

    Poletti, che per dodici anni è stato presidente nazionale di Legacoop, non è voluto mancare ad appuntamento che lo ha visto riabbracciare diversi vecchi amici appartenenti al mondo della cooperazione. La poletti legacoopcelebrazione dei 40 anni di Legacoop Calabria è stata anche un’occasione per valutare l’operato delle coop al Sud ed in Calabria nello specifico, con un focus particolare sul campo dell’agricoltura sociale e del welfare.
    Il ministro è stato protagonista dell’ultimo tavolo di discussione, quello sulle politiche sociale ed il welfare, nel corso del quale ha annunciato, tra le altre cose, l’attivazione di un Piano per la povertà e l’inclusione sociale con un investimento complessivo di 1 miliardo di euro.
    Il Governo – ha dichiarato Poletti – ha scritto per la prima volta nel bilancio dello Stato la voce “lotta alla povertà”. Fare è un’operazione del genere significa ammettere che la povertà esiste e combatterla“. Dal mese di settembre – ha annunciato il ministro – le regioni avranno a disposizione le risorse da destinare a chi non è autosufficiente. I cittadini verranno inseriti in uno specifico percorso di orientamento al lavoro con l’obiettivo di aiutarli a trovare un impiego, trasformando così un intervento assistenziale in una forma di politica attiva per il lavoro.

    Poletti si è soffermato a lungo proprio sul tema dell’occupazione e della necessità di far ripartire l’economia italiana. Non bastano, infatti, secondo l’ex presidente di Legacoop, gli interventi di caratteri assistenziale per contrastare l’indigenza. “Il primo strumento di lotta alla povertà è la crescita economia ed il lavoro. Per anni abbiamo considerato l’impresa come una male necessario, ma non è così, dobbiamo cambiare il nostro vocabolario. Io non conosco lavoro senza impresa“.
    Il ministro Poletti ha ribadito poi la necessità di tutelare prima di tutto il lavoro, prima ancora che il reddito cercando di aumentare il numero delle opportunità per i cittadini italiani “Per molto tempo abbiamo tutelato il reddito, adesso dobbiamo iniziare a difendere prima di tutto il lavoro. Solo così ci può essere crescere economica e si può difendere la dignità delle persone“.
    Il ministro ha citato, infine, diversi esempi di auto-imprenditorialità in grado di riscattare i lavoratori, ponendo come modello di riferimento i workers buyout, ovvero quelle cooperative nate dalle ceneri di imprese fallite e costituite attraverso le risorse impiegate dai lavoratori stessi.