Qual è il grado di conoscenza dell’impresa cooperativa tra i giovani delle scuole secondarie? Ci sentiamo di dire sia piuttosto basso.
A scuola, così come nelle università, viene studiato principalmente il modello delle società a responsabilità limitata o delle società per azioni.
Di qui l’idea delle centrali di rappresentanza delle coop di rafforzare il proprio ruolo nel mondo scolastico ed accademico. Proprio ieri Confcooperative ha rinnovato con il Miur il protocollo d’intesa “Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro”.
Il decreto La buona scuola, al di là delle polemiche che l’hanno contraddistinto in questi mesi, intende valorizzare l’alternanza scuola-lavoro per rendere i giovani più pronti ad entrare nel circuito occupazionale.
Anche il mondo della cooperazione sarà tra le protagoniste e lo farà con una serie di percorsi didattici e formativi nelle scuole “Abbiamo creduto nei valori dell’impresa cooperativa, la democrazia, il lavoro imprenditoriale e la collaborazione, dando ai nostri ragazzi la possibilità di conoscere da vicino i principali strumenti della gestione d’impresa attraverso percorsi didattici, educativi, formativi e sperimentali“.
Queste le parole del sottosegretario Gabriele Toccafondi al quale fa eco Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative: “L’alternanza scuola lavoro rappresenta un’occasione per avvicinare ulteriormente i giovani al mondo del lavoro in cooperativa, rendendoli protagonisti di esperienze concrete nei tanti ambiti di operatività delle nostre imprese. L’accordo rientra nell’attività di Confcooperative che da sempre svolge nelle scuole per fare da ponte tra formazione e promozione dell’impresa cooperativa”.
Verranno portate avanti delle partnership con cooperative e consorzi associati a Confcooperative che consentiranno uno scambio di competenze ancora più efficace, facendo conoscere da vicino agli studenti cosa vuol dire lavorare all’interno di una cooperativa e quali sono le peculiarità delle coop rispetto alle forme d’impresa capitaliste.