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    Cooperfidi approva il bilancio 2020: +11% le commissione nette di garanzia

    Cooperfidi ha approvato il bilancio del 2020 che ha visto una crescita del +11% delle commissioni nette di garanzia e un risultato di esercizio è negativo per € 1,08 milioni.

    Cooperfidi, il confidi di riferimento del mondo cooperativo e del non profit, ha approvato il bilancio del 2020 che ha visto una crescita del +11% delle commissioni nette di garanzia e un risultato di esercizio è negativo per € 1,08 milioni a causa della flessione dei ricavi della  gestione finanziaria e dei maggiori accantonamenti a fondi rischi per € 390.000.

    Dopo le Assemblee Territoriali che si sono svolte il 5, 6 e 7 maggio, si è tenuta oggi, sempre in  teleconferenza,  l’Assemblea Ordinaria  dei  Soci  di  Cooperfidi Italia  con  all’ordine  del  giorno  il Bilancio dell’Esercizio 2020. 

    Le Assemblee Territoriali, presiedute dal Vice Presidente Emanuel Danieli (Area Centro-Sud) e  dai  Consiglieri  Francesco  Abbà  (Area  Nord),  Andrea  Passoni  (Area  Centro-Nord),  Pierlorenzo  Rossi  (Emilia-Romagna)  e  Caterina  Salvia  (Area  Sud)  sono  state  molto  partecipate  e  hanno  permesso  alla  Società di  avvicinare  le  decisioni  alle  esigenze  dei  soci  delle  varie  aree  del  Paese

    Il Bilancio, approvato all’unanimità dai  delegati espressione di  una  base  sociale  composta  da  6.944 soci, evidenzia la crescita delle commissioni nette di garanzia (+11% rispetto al 2019), il  miglioramento  del  risultato  della  gestione  corrente (+  €71.000)  ma  un risultato  d’esercizio negativo per € 1.079.689 a causa della  flessione rispetto al 2019 del contributo positivo della  gestione  finanziaria  (complessivamente  pari  a  €  826.000) e  dei maggiori  accantonamenti  operati a presidio dei rischi su crediti (€ 390.000).  

    Il numero delle operazioni garantite ha raggiunto quota 602 (+6% rispetto al 2019), i volumi  garantiti € 54,7 milioni (+11%) e lo stock delle garanzie in essere 132,5 milioni (+16%). Cooperfidi Italia si conferma come il Confidi dell’Economia Sociale: il 47% delle garanzie sono  state infatti emesse verso realtà del Terzo Settore, seguono i settori Produzione/Servizi (40%) e  Primario (13%). In termini territoriali la crescita si è concentrata in Emilia Romagna grazie alla  disponibilità  di  specifici  prodotti,  sostenuti  da risorse pubbliche veicolate, per esplicita  scelta  della  Regione, attraverso  il  sistema  dei  Confidi. Le  altre  aree hanno,  invece, risentito  dello  “spiazzamento”  derivante  dall’accesso  diretto  del  sistema  bancario  alla  garanzia  pubblica  offerta dal Fondo Centrale di Garanzia. 

    “Una  crescita  rilevante  – commenta  il  Presidente  di  Cooperfidi  Italia  Mauro  Frangi – soprattutto perché realizzata in controtendenza rispetto al sistema della garanzia mutualistica  nel  suo  complesso,  che  ormai  da  alcuni  anni  vede  ridursi  i  suoi  volumi, ma  ancor  più  perché  conseguita  nell’anno  dell’espansione  senza  precedenti  della  garanzia pubblica  dei  crediti  bancari,  con  l’attività  del  Fondo  Centrale  di  Garanzia  che,  in  soli  otto  mesi,  ha  rilasciato  garanzie per € 105,9 miliardi a fronte di un importo complessivo, nel periodo 2000-2019, di 97  miliardi, garanzie fruite direttamente per il 97% dal sistema bancario”.

    Nonostante la perdita conseguita, Cooperfidi Italia si consolida e si conferma come un confidi  solido, patrimonializzato e con un ottimo grado di copertura del credito deteriorato. Il Total  Capital  Ratio (Totale  fondi propri/Attività di  rischio ponderate) si attesta al 22,29% a  fronte di una copertura del credito deteriorato che sale al 75,6%, e soprattutto un rapporto  tra  crediti  deteriorati  netti  e  patrimonio (Texas  ratio) che si  riduce ulteriormente sino  al  26,5%. Perfromance  che  collocano  Cooperfidi  Italia  ben  al  di  sopra  della  media  dei  Confidi  Vigilati dalla Banca d’Italia. 

    “Quello del 2020 è il bilancio di un anno straordinariamente difficile – conclude il Presidente di  Cooperfidi Italia Mauro Frangi – L’anno della pandemia e della più grande recessione mai vista  in  tempo di pace. L’anno della garanzia pubblica gratuita ed illimitata. Cooperfidi Italia lo ha  affrontato  cercando  di  accrescere  ulteriormente  la  sua  vicinanza  alle  imprese  socie  e  ai  loro  bisogni,  attraverso  l’utilizzo  delle  tecnologie  digitali,  il  lavoro  agile  e  a  distanza  dei  propri  operatori, l’efficientamento  dei  processi  di  gestione. La crescita  dei volumi,  anche in  un  anno  come  il  2020,  testimonia  la  bontà  della  strada  intrapresa  e  delle  scelte compiute.  Il  bilancio  2020  ci  restituisce  una  società  solida,  ben  patrimonializzata,  con  un  grado  di  copertura  del  credito  deteriorato superiore  alla  media  dei  confidi  vigilati  dalla  Banca  d’Italia. Il  2021  si  è  aperto nel segno dell’incertezza. Cooperfidi Italia lo affronterà forte delle condizioni necessarie  a  supportare le imprese  cooperative e le  realtà  del Terzo Settore nella difficile  stagione  della  ripartenza; continuando ad offrire all’economia mutualistica e sociale del Paese il supporto di  un  intermediario  finanziario  specializzato,  solido  e  competente, capace  di  contribuire  ad  accorciare la distanza tra le imprese e le risorse finanziarie necessarie al loro sviluppo”.