• Un nuovo bonus donne che favorirà le cooperative

    Con la nuova legge 162/2021 le imprese che otterranno la certificazione della parità di genere potranno accedere a tante agevolazioni fiscali.

    La parità di genere è uno dei grandi obiettivi del PNRR che l’Italia intende perseguire su vari livelli. Uno dei mondi più importanti è sicuramente quello aziendale e lavorativo. Per questo il Governo ha previsto una serie di interventi per favorire l’occupazione femminile e colmare quel divario di genere che ancora persiste in Italia. 

    Il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile

    Negli ultimi giorni è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 162/2021, un nuovo provvedimento legislativo che modifica il Codice delle Pari Opportunità e fornisce anche incentivi alle imprese con una grande presenza femminile tra la propria forza lavoro. 
    La legge 162 estende, innanzitutto, alle aziende con più di 50 addetti l’obbligo di redigere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Al momento, infatti, il documento è obbligatorio solo per le imprese con più 100 dipendenti. 
    Qualora l’Ispettorato del lavoro dovesse rilevare delle informazioni false o mancanti nel rapporto potranno essere applicate delle sanzioni che vanno da 1.000 a 5.000 euro. 

    Le agevolazioni per le imprese a trazione femminile

    Oltre all’estensione dell’obbligo del documento sulla situazione del personale maschile e femminile, la nuova legge introduce anche un nuovo strumento per migliorare il livello di eguaglianza tra uomo e donna nel mondo del lavoro: la certificazione della parità di genere. 
    Quest’ultima potrà essere ottenuta da aziende di tutte le dimensioni in base a criteri che verranno stabiliti successivamente in un Dpcm e darà la possibilità alle imprese di accedere ad alcune agevolazioni fiscali. 

    Un’azienda che avrà la certificazione della parità di genere potrà infatti ottenere uno sgravio sui contributi previdenziali e avrà un punteggio premiale nella concessioni degli aiuti di Stato e nei bandi e negli avvisi emessi dalla Pubblica Amministrazione.

    Le cooperative e la parità di genere

    Sappiamo bene come le cooperative abbiano un livello di parità di genere superiore rispetto alle altre forme d’impresa. Secondo gli ultimi dati il 61% degli addetti nelle coop associate Confcooperative è rappresentato da donne, con dei picchi nelle cooperative sociali dove questa percentuale sale al 71%. 

    Ma il mondo della cooperazione non esprime solo lavoratrici dipendenti, ma anche tantissime dirigenti. Nell’ultimo report di Confcooperative, ad esempio, è emerso che una cooperativa su quattro è guidata da un donna e in alcune regioni come la Sardegna, la Basilicata e la Sicilia circa il 34% delle coop è a guida femminile. 

    Il mondo della cooperazione, dunque, si farà trovare pronto ad una delle tante grandi sfide dei prossimi anni, ovvero quella della parità di genere sul luogo di lavoro, valorizzando ancora di più il proprio DNA.