Urge una svolta nel rapporto tra banche ed imprese.
Lo sa il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, infatti, ha già pronta una legge sul sistema bancario che possa agevolare i prestiti alle imprese.
La soluzione è al vaglio da tempo e, come riporta il quotidiano La Stampa, è stata presentata dallo stesso Padoan ai vertici della Commissione europea per valutarne la fattibilità.
Il provvedimento riguarderebbe il cosiddetto “Bad bank di sistema”, ovvero tutti quei crediti deteriorati e ormai inesigibili da parte delle banche. Il Governo vorrebbe cancellare questo tipo di crediti, liberando così gli istituti finanziari di un importante fardello.
Si pone, però, un problema di natura economica e politica. Una legge “salva banche” potrebbe essere configurata come un vero e proprio aiuto di stato al mondo della finanza e dunque proibito dalla istituzione europee.
Per questo motivo Padoan ha sondato il terreno con la Commissione, la quale sembra non aver posto un veto assoluto.
Dipenderà dalle modalità di attuazione della legge. Un aspetto, quest’ultimo, che sarà rilevante anche per la valutazione politica del provvedimento all’interno del nostro paese.
Un aiuto statale alle banche non verrebbe visto di buon occhio da parte di molte forze politiche presenti in Parlamento ed in generale verrebbe osteggiato da una gran parte della società italiana.
L’idea del Governo, dunque, è di coinvolgere direttamente gli istituti finanziari nei costi dell’operazione: lo Stato li aiuterà attraverso dei prestiti, ma dovranno essere puntualmente restituiti.
Il “Bad bank di sistema” ha frenato per molto tempo il sistema creditizio italiano, rilegandolo in una posizione di immobilismo ormai insostenibile. Per avviare il processo di crescita non bastano solo fattori congiunturali esterni positivi, come la svalutazione dell’Euro, il quantitative easing ed il crollo del prezzo del petrolio.
Ci vuole un meccanismo di prestiti agevolati per le imprese, che renda le aziende più protette nell’esercizio della propria attività imprenditoriale e non soggette ai cicli economici.