• L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 18 aprile 2023, ha approvato una risoluzione che invita gli stati membri a promuovere ed attuare strategie, politiche e programmi per il sostegno e il potenziamento dell’economia sociale e solidale sia sul piano normativo, attraverso la definizione di quadri giuridici specifici, della previsione di regimi fiscali di favore e corsie preferenziali negli appalti pubblici, facilitando, inoltre, l’accesso delle organizzazioni dell’economia sociale e solidale ai servizi finanziari e ai finanziamenti; sia su quello culturale inserendo l’economia sociale nei programmi di istruzione e nei progetti di ricerca e sviluppo.

    Cosa si intende con Economia Sociale?

    L’economia sociale è un modello di business basato sui valori cooperativi, solidali e partecipativi. Sostiene la partecipazione attiva delle persone nelle attività economiche, la proprietà collettiva, la distribuzione equa del reddito e della ricchezza. In altre parole, mette al centro il benessere delle persone e delle comunità e non il profitto a tutti i costi.

    Rappresenta un’alternativa alla cosiddetta “economia dell’io”, che mette al primo posto gli interessi individuali e la massimizzazione dei profitti e non tiene in considerazione l’impatto delle attività economiche sulle persone, sulle comunità e sull’ambiente, portando spesso a disuguaglianze e danni ambientali.

    Le cooperative: pilastri dell’economia sociale.

    Le cooperative che, da sempre, mettono al primo posto le persone e le comunità in cui operano, possono essere considerate un modello di business sostenibile e resiliente, che crea lavoro, vantaggi economici e sociali per tutti i membri. Per tale ragione, nella risoluzione dell’ONU c’è un esplicito riconoscimento della necessità di sostenere le cooperative e le loro attività, riconoscendo alle imprese mutualistiche, nelle loro varie forme, la capacità di promuovere la massima partecipazione possibile allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.

    Gardini: Economia sociale e solidale una valida alternativa all’economia dell’io

    Il Presidente Gardini ha sottolineato l’importanza della risoluzione dell’ONU, sull’economia sociale e solidale, come una tappa storica nel confronto tra due modi di intendere il ruolo che l’economia deve avere nella società.

    In una dichiarazione su Avvenire, il Presidente di Confcooperative, ha sostenuto che “l’economia del noi” è uno degli elementi costituitivi del movimento cooperativo e che, senza di esso, le cooperative non sarebbero ciò che sono oggi: imprese che auto-organizzano la risposta a dei bisogni, mettendo insieme debolezze e generando utilità a favore di chi ne ha bisogno.

    Gardini ha ricordato l’impegno che l’Onu sta dimostrando nei confronti di questa giusta causa. Infatti, a partire dal 2015 le Nazioni Unite hanno assunto un ruolo via via più attivo nel sostenere politiche di sviluppo socialmente ed economicamente sostenibili. È proprio di quell’anno la risoluzione che contiene l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nel 2016 è stata la volta della risoluzione sulla New Urban Agenda, che contiene l’impegno a sostenere le micro, piccole e medie imprese e le cooperative in ogni parte del mondo e lungo tutta la catena del valore, in particolare le imprese e le aziende dell’economia sociale e solidale. Nel 2021, con la risoluzione 76/135 intitolata “Le cooperative nello sviluppo sociale”, l’Onu ha dichiarato la necessità di sostenere le cooperative e le loro attività, riconoscendo alle imprese mutualistiche, nelle varie forme che assumono, la capacità di promuovere la massima partecipazione possibile allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.

    Inoltre, Gardini ha evidenziato come la risoluzione dell’ONU rappresenti una conferma che senza un’economia sociale non può esserci sviluppo sostenibile. Il Presidente ha rilevato che c’è tanta strada da fare, rafforzando il ruolo delle cooperative, che sono in prima linea nella promozione di un’economia equa e giusta per tutti.