La commissione delle Politiche UE della Camera e la commissione del Senato hanno espresso alcune criticità sul Regolamento UE sugli imballaggi, evidenziando la necessità di una maggiore flessibilità e di un approccio più equilibrato che tenga conto della realtà di ogni paese. Sono invece ancora attesi i pareri delle commissioni Ambiente.
La proposta di Regolamento UE sugli imballaggi prevede un sistema di responsabilità estesa del produttore che aggrava significativamente gli oneri a carico delle imprese senza aumentare il livello di tutela dell’ambiente. La commissione Politiche UE della Camera ha licenziato un parere consultivo con diverse osservazioni sulla proposta in questione.
Italia e altri Stati membri: ottimi risultati raggiunti
Secondo il parere della commissione della Camera, la proposta di Regolamento UE sugli imballaggi non tiene in adeguata considerazione gli ottimi risultati raggiunti da alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, che ha già adottato misure efficaci per la riduzione della quantità di rifiuti e anche le imprese italiane si sono adoperate per la sostenibilità ambientale.
Obiettivi ambizioni ma vincoli tecnologici
Il Regolamento UE sugli imballaggi stabilisce obiettivi molto ambiziosi imponendo però, anche le tecnologie con le quali raggiungerli, senza concedere modelli alternativi e, secondo la commissione della Camera, questa scelta limita la capacità delle imprese di innovarsi e non tiene conto della realtà di ogni paese.
Risoluzione del Senato: oneri a carico dell’industri e incentivazioni ai consumatori
Anche al Senato è stata approvata la risoluzione su testo del Regolamento UE sugli imballaggi, da inviare a Bruxelles. Nella risoluzione si afferma che è opportuno prevedere che gli oneri sull’industria, connessi con le norme sulla responsabilità estesa del produttore, siano accompagnati da forme di promozione e incentivazione ai consumatori volte a evitare la dispersione dei rifiuti di imballaggio nell’ambiente.
La nuova direttiva rischia di penalizzare il Made in Italy
Il nuovo Regolamento UE sugli imballaggi, rischia di danneggiare i consumatori e di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta oltre ai cestini delle fragole, le confezioni dei pomodorini e le arance in rete. La normativa così formulata, imporrebbe l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura che abbiano un peso inferiore a 1,5 chili.
La normativa avrebbe anche effetti sul comparto del vino, in quanto condurrebbe a una standardizzazione delle bottiglie e alla riduzione del loro peso, eliminando di fatto il formato magnum. Dal primo gennaio 2030, inoltre, il 10% delle bevande alcoliche immesse sul mercato dovrà utilizzare imballaggi inseriti in sistemi di riuso e dal primo gennaio 2040 tale soglia dovrà salire al 25%. Per i vini, a eccezione degli spumanti, è prevista una soglia del 5% a partire dal primo gennaio 2030 che salirà al 15% entro il primo gennaio 2040.