• Cooperative: Ascensore sociale per donne e giovani.

    Le Cooperative, per la loro capacità di includere e ridurre le diseguaglianze, possono rappresentare un’ascensore sociale per le donne e per i giovani.

    Le Cooperative, per la loro capacità di includere e ridurre le diseguaglianze, possono rappresentare un’ascensore sociale per le donne e per i giovani.

    Al Panel ” Cooperative e innovazione tra genere e generazioni” al Festival dell’Economia di Trento, si è discusso di come la cooperazione può essere uno strumento capace di aumentare l’occupazione, ridurre le diseguaglianze, includere e funzionare da ascensore sociale.

    I giovani si stanno avvicinando alla cooperazione, seppur con una percentuale in calo rispetto agli anni precedenti. Le cooperative attive con maggioranza di soci under 35 si attestano infatti al 4,9%, il valore più basso degli ultimi anni. Tuttavia, sono state costituite 351 nuove cooperative, dimostrando che l’interesse nel settore è ancora vivo.

    «La forma d’impresa cooperativa- ha dichiarato Dennis Maseri, Presidente dei giovani imprenditori Confcooperative– in questo momento storico è, a mio parere, una delle più coerenti rispetto alle problematiche della nostra società, alle problematiche che ci portano al cambiamento climatico, alla sostenibilità ambientale e alle crescenti disuguaglianze. Noi abbiamo una situazione giovanile in grande crisi, perché sono lasciati soli ad affrontare questi cambiamenti. La forma d’impresa cooperativa offre un’enorme soluzione a queste problematiche perché quando si entra in una cooperativa, si entra in una comunità, che ti sostiene, ti permette di formarti e ti permette di esprimere tutte le tue potenzialità e i tuoi talenti, in maniera diretta, pratica e concreta».

    La cooperazione in Italia è un fenomeno che coinvolge sempre di più le donne, soprattutto al Sud dove le economie sono più fragili e le cooperative rappresentano un’opportunità di ascensore sociale. Secondo i dati, la Sicilia è la regione con il maggior numero di cooperative a maggioranza femminile, seguita dal Lazio.

    «L’imprenditoria femminile- ha sottolineato Anna Manca, presidente Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooprative – sta crescendo soprattutto al Sud e anche in settori meno tradizionali. Questa è una scelta che va in direzione della valorizzazione dei tanti talenti, va come scelta di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ma va soprattutto in linea con quella inclusività che l’agenda 2030 ci suggerisce e che il movimento cooperativo interpreta fin dalla sua nascita portando appunto innovazione nei territori a favore della coesione».