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    60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016, per un totale di oltre 1100 miliardi per l’acquisto di titoli di stato, cartolarizzazioni, bond garantiti e obbligazioni di istituzioni europee.
    Alle 12:15 è partito il Quantitative easing, la misura eccezionale di politica monetaria lanciata dalla Bce per far crescere l’economia europea.
    Deflazione, tassi d’interesse elevati, crollo dell’export: tendenze che preoccupano le istituzioni europee e che hanno convinto Bruxelles della necessità di un intervento immediato.

    Via dunque al Qe. In queste ore sono partite le ipotesi sui primi acquisti di titoli di stato.
    Quelli più accreditati sono i bund tedeschi. Ma c’era da aspettarselo, visto che gli investimenti dipenderanno dalla quota di partecipazione dei singoli stati al capitale della Bce e la Germania detiene la quota maggioritaria.
    Probabile, dunque, si parta ancora una volta dai tedeschi. In un secondo momento si procederà con i titoli italiani, francesi e belga.
    Se la Germania può sorridere, in Grecia dovranno versare lacrime e sangue. Il paese ellenico non sarà interessato dal Quantitative easing finché non pagherà i prestiti dovuti alla trojka, ma c’è di più.
    Per il mese di Marzo, la Grecia non riceverà alcun finanziamento da parte dell’Unione Europea. Il piano di riforme non convince ancora del tutto, così come non sono state gradite alcune dichiarazioni del Ministro delle Finanze Varoufakis sulla possibilità di un referendum sulla riforme.

    eurogruppoIl tavolo di trattativa, dunque, sembra essere ancora in bilico. Tsipras prova ad agire da intermediario e chiede aiuto ad Hollande e Renzi, come possibili alleati contro le politiche di austerity della Germania e degli alleati finlandesi ed olandesi.
    Il capo dello Stato francese ed il premier italiano mantengono una posizione neutrale, ma sarà nel loro interesse portare avanti alcune istanze elleniche, diventando così delle vere e proprie guide per i paesi dell’Europa Mediterranea.

    In mezzo a questo trambusto monetario e diplomatico, ci sono le prime reazioni delle borse all’avvio del Quantitative easing. Tutte tranne Milano, che ha avuto un leggero rialzo, sono partite in ribasso.
    Si tratta, però, di una situazione ordinaria, visto che gli effetti benefici del Qe si sono visti già nelle passate settimane, quando le borse hanno fatto registrare delle punte massime storiche.
    Preoccupano, invece, le previsioni sull’attività della Federal Reserve. La banca federale americano potrebbe decidere, infatti, di alzare i tassi d’interesse dopo i recenti dati positivi sulla crescita dell’occupazione e l’aumento dei consumi.
    Sta all’Europa, adesso, ottenere i medesimi risultati della Fed attraverso una politica monetaria espansiva e dei tassi d’interesse più bassi. Rilanciare la produzione industriale e far crescere euro e livello dei prezzi sarà fondamentale per avere maggiore credibilità sul mercato mondiale.