• Lo scontro tra Confindustria ed il Governo sul reverse charge è più forte del previsto, tant’è che l’organizzazione di rappresentanza degli industriali ha deciso di presentare ricorso alla Commissione europea.
    L’oggetto del contendere riguarda una norma inserita all’interno della Legge di Stabilità che estende il meccanismo di inversione nel pagamento dell’Iva anche ai supermercati, ipermercati e discount.

    27102014Allo stato attuale gli acquirenti pagano l’imposta ai fornitori di beni e servizi, i quali devono poi versare la suddetta somma allo Stato.
    A conti fatti, in realtà, molti fornitori non pagano l’importo dovuto, compiendo dei veri e propri atti elusivi sanguinosi per le casse dello Stato.
    Il Governo ha inserito all’interno della Legge di Stabilità il meccanismo dell’inversione contabile per porre rimedio a tale fenomeno in tutti i rapporti di fornitura di beni e servizi.
    Con la nuova legge, infatti, sarà direttamente l’acquirente a versare l’Iva dovuta allo Stato, mentre il fornitore potrà  semplicemente chiedere il rimborso sotto forma di credito d’imposta.

    La norma non è ancora attiva, poiché è al vaglio delle istituzioni europee, e presenta non poche problematiche per tutte grandi catene di distribuzione. Come afferma Confindustria “il meccanismo di inversione contabile rischia di acuire i ritardi nell’erogazione dei rimborsi, a scapito dell’effettiva neutralità del funzionamento dell’imposta sul valore aggiunto, con effetti devastanti sulla liquidità delle imprese e sui loro piani di investimento futuri”.
    Le amministrazioni pubbliche italiane sono riconosciute per gli evidenti ritardi nei pagamenti dei debiti con le imprese e per questo motivo l’Italia è stata anche sottoposta a numerose procedure d’infrazione in sede europea.
    Proprio su quest’ultimo punto si base il ricorso di Confindustria. Secondo l’associazione di categoria degli imprenditori si tratterebbe di un vero e proprio prestito nei confronti dello Stato, che limiterebbe ulteriormente la liquidità delle imprese, già in gravissima difficoltà da questo punto di vista.
    Il ministro Padoan si è dichiarato fiducioso sull’esito del contenzioso. Proprio ieri, infatti, la Commissione ha approvato le misure contenute nella Legge di Stabilità.
    Il problemi del lassismo delle P.A. nel pagamento dei debiti verso le aziende rischia di essere, però, un ostacolo insanabile nel processo di applicazione del reverse charge anche all’attività delle grandi catene di distribuzione.