• È in fase di discussione in questi giorni il decreto ministeriale che dovrebbe modificare i criteri di riconoscimento delle organizzazioni dei produttori agricoli. Il Ministero delle Politiche Agricole e le Regioni stanno cercando un difficile accordo che interesserà migliaia di soggetti operanti nel settore alimentare in tutta Italia.
    Anche l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari si è espressa in merito e ha fornito alcune proposte sulla natura che dovranno avere tali istituti.
    Il presidente dell’Alleanza, Giorgio Mercuri, auspica la creazione di Op più forti dal punto di vista economico e realmente rappresentative delle istanze degli associati.
    Le organizzazioni dei produttori, infatti, devono fornire a questi ultimi maggiore forza contrattuale, consentendo loro di essere più competitivi sui mercati europei.

    46726-milkSecondo Mercuri “le Op e le loro associazioni devono essere strutture economiche in grado di competere nel mercato e capaci, pertanto, di rendere il produttore sempre più protagonista. Per dar vita a una reale aggregazione economica occorrono soggetti  strutturati che siano effettivamente rappresentativi sia in termini di numeri di soci sia come fatturato derivante dalla vendita dei prodotti, ciò a garanzia di un impegno e una continuità della base associativa verso la loro organizzazione”. 

    La riflessione di Mercuri prosegue attraverso un’attenta analisi di quelli che devono essere gli obiettivi dell’agroalimentare italiano di qui agli anni futuri. Nel periodo di recessione l’agricoltura si è dimostrata uno dei pochi settori in grado di reggere l’urto della crisi produttiva.
    L’attuale situazione internazionale, con un Euro ai minimi storici ed un processo deflattivo persistente, consente al nostro paese di incentivare le esportazioni del Made in Italy, specie sul mercato statunitense ed asiatico.
    L’Italia ha, dunque, il dovere di investire nell’alimentare attraverso la previsione di politiche pubbliche che premino l’innovazione e promuovano “strumenti incentrati sulla concentrazione dell’offerta, sulla pianificazione della produzione, sull’ottimizzazione dei costi di produzione e sulla stabilizzazione dei prezzi”.