Il coordinamento Agrinsieme esprime forte preoccupazione per la gestione dell’emergenza Xyella. I ritardi nell’attuazione del piano Silletti rischiano di arrecare ulteriori danni all’agricoltura pugliese. La recente sentenza del Tar del Lazio bloccherà il piano d’intervento, la cui modifica a questo punto sembra essere inevitabile in vista anche di una possibile azione in favore dei produttori e dei vivaisti pugliesi da parte dell’UE.
«L’Unione europea – recita il comunicato di Agrinsieme – continua a chiedere azioni concrete. Occorre modificare il piano Silletti, senza però interrompere gli interventi necessari per gestire la grave epidemia».
La situazione in Puglia è ancora piuttosto grave, con il rischio propagazione del virus molto elevato.
Il dibattito sul comparto olivicolo, però, non si ferma all’emergenza Xyella. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi ha stanziato 20 milioni di euro per rilanciare un settore in difficoltà e ha aperto la strada alla realizzazione del Piano Olivicolo Nazionale, una misura attesa da anni ma mai attuata.
La crisi produttiva che ha colpito nell’ultimo anno il comparto olivicolo ha portato il Ministero delle Politiche Agricole a delineare degli investimenti e delle strategie ben precise per un ambito fondamentale per l’agroalimentare italiano.
Ancora non sono chiari i dettagli dell’intervento. Si parla comunque di forti investimenti mirati a far crescere la produzione, recuperando gli ulivi abbandonati, e a creare un sistema di crediti alle imprese più efficiente.
Nell’ambito della discussione delle misure da adottare all’interno del Piano Olivicolo Nazionale, Agrinsieme ha inviato una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e al coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura Fabrizio Nardoni, nella quale vengono esplicitate le proposte del coordinamento per la crescita del comparto.
Tra queste c’è il miglioramento dell’accesso al credito ed investimenti sulla qualità del prodotto, l’innovazione ed una migliore comunicazione al cliente riguardo le caratteristiche del prodotto.
«Le nostre posposte riguardano anche la semplificazione normativa del comparto – dichiara Agrinsieme – e a tale riguardo apprezziamo l’ultima modifica del decreto ministeriale sulla commercializzazione degli oli di oliva che amplia, come da noi richiesto, la fascia di produzione da 500 a 700 kg per le annotazioni mensili sui registri di carico e scarico dell’olio».