• L’Istat ha diffuso i dati sulla produzione industriale a Luglio 2015. Secondo l’istituto nazionale di statistica nel mese preso in considerazione l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1,1% rispetto a giugno.
    Nel trimestre maggio-luglio 2015, inoltre, c’è stata una variazione positiva del +0,5% nel confronto col precedente trimestre.

    C’è, dunque, una ripresa della produzione industriale confermata anche dai dati su base annua. Rispetto a luglio 2014, infatti, c’è stato un incremento del 2,7% e nei primi sette mesi dell’anno la produzione industriale è cresciuta dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
    produzione industriale istatLa variazione positiva interessa tutti i comparti, ma più di tutti l’energia. Dopo il periodo di crisi, complice la difficile situazione in Ucraina, c’è stata una crescita della produzione di beni energetici, che si attesta sul 7,1% su base mensile e sul 10,7% su base annua.
    Anche gli altri settori produttivi hanno visto un aumento della produzione industriale: i beni di consumo mostrano una variazione congiunturale del +1,0% ed una variazione tendenziale del +1,8%; i beni strumentali crescono del +0,3% su base mensile e del +5,3% su base annua.

    L’unica variazione negativa la fanno registrare i beni intermedi che rispetto a luglio 2014 perdono 1,3 punti percentuali.
    Tra i singoli comparti che mostrano maggiori segnali positivi ci sono quello della fabbricazione di mezzi di trasporto (+20,1%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+12,0%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+11,7%).
    Le perdite maggiori le troviamo, invece, nei settori dell’attività estrattiva (-5,0%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-2,4%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-0,8%).
    I dati sulla produzione industriale sono un altro tassello positivo per l’economia italiana, che si va ad aggiungere a quelli Istat sulla disoccupazione, alle stime sul Pil e all’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato.
    Si iniziano ad intravedere, dunque, i primi segnali di ripresa che andranno assecondati e guidati in maniera sapiente nei prossimi mesi.