• Il vino è sempre più biologico. Secondo le elaborazioni di Ismea, le vendite di vino bio nella grande distribuzione organizzata sono aumentate del 91% nei primi sei mesi del 2015.
    Questi dati dimostrano come stia crescendo in maniera visibile la sensibilità dei consumatori e dei venditori stessi verso questo tipo di produzioni.

    Lo abbiamo detto: il 2015 può essere l’anno del vino italiano. Le stime della stessa Ismea vedono una produzione annuale di 47 milioni di ettolitri, il che farebbe cooperative vinodiventare il nostro paese il primo produttore mondiale di vino, al netto delle piccole difficoltà affrontate da Francia e Spagna.
    Ma evidentemente la stagione fortunata interessa a 360 gradi anche il versante biologico della produzione vitivinicola.
    Basti pensare che la percentuale di consumatori che dichiara di avere assaggiato almeno una volta l’anno un vino biologico è passata dal 2% del 2015 al 16,8% del 2015.
    Tale crescita è riscontrabile anche nel numero di ettari coltivati; secondo Silvio Zucconi, coordinatore di agricoltura ed industria alimentare di Nomisma, intervistato da Il Sole 24 Ore, la superficie italiana destinata al vino biologico è di 73mila ettari, in crescita del 7% rispetto al 2013 e addirittura del 114% in dieci anni.
    Numeri, dunque, davvero importanti che si accompagno ad una più generale crescita del biologico in tutti i settori dall’agroalimentare, se è vero che nel nostro Paese sono 55.433 gli operatori certificati che rendono l’Italia la prima nazione in Europa per addetti operanti nel settore biologico.