• Durante la recessione non basta chiedere il sostegno finanziario delle banche.
    I prestiti ricevuti molte volte non sono sufficienti ed in altri casi mancano le garanzie bancarie necessarie per ottenere qualsiasi tipo di finanziamento.
    Accade, allora, che molti disoccupati e famiglie siano costretti a chiedere aiuto a parenti ed amici.
    Una ricerca di Bankitalia ha messo in luce che la quota di famiglie che ha chiesto prestiti a conoscenti è salita dal 3,9% al 4,5% durante la crisi.

    Una percentuale che diventa ancora più alta tra i disoccupati, dove uno su tre ha chiesto aiuto a parenti e amici, con una crescita del 50% rispetto al 2006-2008.
    disoccupati bankitaliaNon si tratta solo di giovani under 35 ad effettuare questo tipo di operazione, ma anche di capi famiglia, il che rende i consumi familiari inevitabilmente più bassi.
    Aumenta, dunque, il numero di persone che si affidano alla rete di sostegno informale, ma cresce anche la quantità di risorse erogate. Questo ha provocato, nel periodo di crisi, un aumento del valore complessivo del sostegno informale del +48%.
    Come sottolinea Bankitalia, tale meccanismo non può essere classificato come uno strumento di redistribuzione della ricchezza perché spesso parenti ed amici del soggetto richiedente versano in condizioni economiche non molto dissimili e le risorse ricevute non bastano neppure a coprire tutte le spese.
    Le famiglie, dunque, che entrano a far parte della rete di sostegno informale sono estremamente deboli e addirittura il 77% di esse non riesce ad arrivare a fine mese.
    Questa ricerca mostra in tutta la sua drammaticità quanto sia stato forte l’impatto della crisi sui consumi delle famiglie e quanto sia aumentato nel nostro paese il livello di povertà.