Il Primo Ministro Matteo Renzi ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan hanno presentato la Legge di Stabilità 2016.
Adesso il provvedimento dovrà superare l’esame dell’Unione Europea, prima di arrivare in Parlamento dove verrà approvata entro fine anno.
La manovra dovrebbe valere circa 27 miliardi; verrà chiesto, inoltre, all’Ue di far valere una clausola di flessibilità sugli eventi eccezionali, come l’immigrazione, per la quale l’Italia spende circa 3 miliardi di euro (0,2% del Pil).
Qualora questa clausola venisse accettata dalle istituzioni europee, le risorse per l’immigrazione verrebbero dirottate sulla riduzione dell’IRES, già prevista per il 2017, e su interventi per l’edilizia scolastica. In questo caso l’entità della manovra sarebbe di circa 30 miliardi di euro.
Vediamo, però, nel dettaglio quali sono i punti salienti della Legge di Stabilità, molti dei quali li abbiamo anticipati in questa sede nei giorni scorsi:
- Abolizione delle tasse sulla prima casa: via dunque Tasi ed Imu. Confermati gli eco-bonus e quelli sulla ristrutturazione edilizia. La speranza del Governo, espressa dal premier Renzi, è che l’eliminazione delle imposte sulla prima casa possa portare ad un ritorno agli investimenti nel mercato immobiliare.
- Intervento straordinario sulle case popolari (770 mln) per un loro ammodernamento ed una migliore efficienza energetica.
- Super-ammortamenti: chi investe nella propria azienda, acquistando, ad esempio, macchinari, ammortizza al 140% anzichè al 100%. Questa legge sarà valida fino da subito e non dal primo gennaio.
- Innalzamento limite di utilizzo del contante, da 1.000 euro a 3.000 euro. Semplificazione per partite Iva e lavoratori autonomi.
- Riduzione progressiva del Canone Rai, 100 euro nel 2016 e 96 euro nel 2017.
- Nuove assunzioni nella cultura: 1000 ricercatori, 500 cattedre universitarie speciali e 500 assunzioni nella cultura (investimento per 100 mln).
- Aumento fondi per la cooperazione internazionale (circa 120 mln), soprattutto per chi opera in Africa e 400 mln per il servizio civile.
- Abolizione Imu agricola ed Irap per i produttori agricoli.
- 600 mln per la povertà con interventi incrociati tra Comuni, Terzo Settore e fondazioni bancarie
- Taglio IRES al 24% a partire dal 2017. Tale misura sarà valida da subito se la Commissione accetterà la clausola di flessibilità proposta.
- Rinvio intervento sui pensionamenti anticipati al 2016, ma vengono varate misure sul part-time, no tax area, opzione donna e salvaguardia per gli esodati.
- Stanziamento di fondi per Ilva, Salerno-Reggio Calabria e Terra dei Fuochi.
- Riduzione partecipate (da 8000 a 1000); tetto stipendi dirigenti e riapertura fase contrattuale con la PA (stanziati 300 mln per il rinnovo dei contratti).
- Mezzo miliardo sulla contrattazione di secondo livello.
- Nessun taglio alle città metropolitane, proseguono i tagli alle province, ma non su sanità e scuola.
- Azzerate le clausole di salvaguardia (no aumento Iva).
- riduzione IRAP per le piccole imprese.
- Mantenuti gli sgravi contributi per le imprese che assumono attraverso contratti a tempo indeterminato; dal 2016, però, le detassazione passerà al 40% e diminuirà ancora nel 2017.
- Tra le copertura finanziarie comunicate ci sono quelle riguardanti i tagli alla spesa (spending review) che vengono soprattutto dai tagli ai singoli ministeri (3%), dall’introduzione dei costi standard per le spese degli enti locali e dalla riduzione del numero dei dirigenti della PA che consentono di far rimanere inalterato il numero del personale.