• Nei primi nove mesi del 2015 sono stati siglati 471mila contratti a tempo indeterminato in più.
    A comunicarlo è l’Inps attraverso il report mensile sul precariato. Secondo l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale gli sgravi contributivi presenti nella scorsa Legge di Stabilità hanno portato le aziende a preferite le forme contrattuali a tempo indeterminato.

    Da gennaio a settembre sono stati firmati in tutto 1,33 milioni nuovi contratti a tempo indeterminato, ai quali vanno aggiunte 371mila trasformazioni di contratti a termine o di apprendistato; le cessazioni di contratti a tempo indeterminato ammontano, invece, a 1,23 milioni.
    Il saldo tra attivazione e cessazione è dunque positivo di 471mila unità.
    voucher lavoroLe imprese, dunque, hanno trovato più conveniente assumere nuovi addetti con forme contrattuali stabili sfruttando lo spazio concesso dalle agevolazioni della Legge di Stabilità. Secondo l’Inps sono circa 900.000 i contratti che hanno usufruito di questo strumento fiscale, dei quali 703.890 sono nuovi contratti e 202.154 trasformazioni di contratti a termine.
    Nel 2016 e nel 2017 gli sgravi contributivi fino a 8.060 euro verranno ridotti sostanzialmente (saranno fino al 40%), quindi è probabile che questo trend di crescita possa subire un forte rallentamento.

    In generale, il saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro subordinati è positivo per 600.000 unità. Un dato importante, infine, è l’aumento del numero di rapporti di lavoro a tempo indeterminato sul totale di quelli attivati, passato dal 32% del 2014 al 38,1% del 2015.
    Migliora anche l’incidenza dei contratti stabili stipulati da giovani under 30 (dal 24,4% del 2014 al 31,3% del 2015).
    Le regioni con le variazioni positive maggiori sono Friuli Venezia Giulia, Umbria e Piemonte, con aumenti superiori al 50% fino a raggiungere l’82%.
    Le peggiori in questo senso, invece, sono state ancora una volta Sicilia (+10,8%), Puglia (+15,8%) e Calabria (+17,1%).