• L’Istat ha comunicato i dati relativi ai contratti collettivi nazionali e alle retribuzioni contrattuali.
    Secondo le elaborazioni dell’Istituto di Statistica, ad ottobre 2015 c’è stato un aumento delle retribuzioni contrattuali orarie dello 0,1% rispetto a settembre e dell’1,2% nel confronto con l’anno precedente.
    In tutto i contratti collettivi nazionali di lavoro coprono il 62% degli occupati dipendenti, corrispondenti al 59% del monte retributivo.

    Il settore privato fa registrare un miglioramento tendenziale delle retribuzioni dell’1,7% mentre i lavoratori pubblici hanno lo stesso trattamento economico 27102014dell’anno precedente.
    I comparti con l’incremento tendenziale maggiore sono quelli del tessile, abbigliamento e lavorazioni pelli (+4,5%), agricoltura (+3,9%), energia e petroli (+3,5%). Si registrano, invece, variazioni nulle nei settori del credito e assicurazioni, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
    Per quanto riguarda, invece, il numero di contratti, l’Istat ne individua 39, che regolano il trattamento economico di 8 milioni di dipendenti.
    L’incidenza complessiva nel settore privato è dell’80,9%, con il settore agricolo che ha una copertura del 100%, mentre l’industria del 95,9% ed i servizi privati del 66,2%.
    Non si registra nel mese di ottobre alcun rinnovo contrattuale; la percentuale di lavoratori dipendenti in attesa del rinnovo è del 38% (invariata rispetto al mese precedente), di cui il 19,9% nel settore privato.
    Nello specifico sono 36 i contratti da rinnovare (15 nella pubblica amministrazione), con un’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti di 22,2 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (19,8).