La forma cooperativa è lo strumento giuridico migliore per resistere alle congiunture economiche negative.
Ne abbiamo avuto la prova nel corso dell’ultima crisi, dove a differenza di molte aziende di tipo capitalistico, le cooperative sono riuscite a mantenere costanti i livelli occupazionali, sfruttando i propri principi costitutivi che rifuggono il profitto come obiettivo ultimo dell’attività aziendale.
Uno degli strumenti cooperativi più affascinanti è sicuramente il workers buyout. Nel corso della trasmissione Il Posto giusto, l’approfondimento settimanale sulle tematiche del lavoro trasmesso ogni domenica dai Rai Tre, Giovanni Marcantonio della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha spiegato l’origine ed i vantaggi di questo istituto.
È una forma di acquisizione aziendale tipicamente anglosassone, sempre più diffusa in Italia nel periodo post-crisi. Si tratta, come spiega lo stesso Marcantonio, di un’operazione di tipo societario e finanziario da parte dei lavoratori finalizzata all’acquisto della società per la quale lavorano. La forma giuridica scelta è quella cooperativa.
Per investire il capitale necessario all’acquisizione, i lavoratori possono decidere di ricorrere ai propri risparmi o di utilizzare il proprio Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) chiedendo all’Inps la sua erogazione anticipata in un’unica rata.
Questo tipo di operazione si configura soprattutto nei casi di fallimento di un’azienda o di successione alla titolarità della stessa. Serve, innanzitutto, a mantenere inalterato il numero dei posti di lavoro, oltre a conservare il patrimonio aziendale ed il know-how produttivo.
Sono molteplici gli esperimenti di workers buyout diffusi in tutta Italia. Tra questi ricordiamo la cooperativa Soles Tech, nata dalle ceneri della Soles s.r.l attraverso l’acquisto dei brevetti dell’azienda da parte dei suoi lavoratori dipendenti.
La cooperativa opera nel campo delle costruzioni producendo tecnologie innovative di sollevamento di manufatti e di isolamento sismico. Si tratta di uno dei tanti esempi di come la cooperazione possa dare voce e forza a chi non ha le risorse per avviare un’attività d’impresa.
La condivisione delle idee, delle risorse e dei valori può essere, dunque, la chiave per trasformare una storia di fallimento in una di successo.