• vino italia

    Nel 2015 il valore delle esportazioni agroalimentari italiane ha raggiunto la quota record di 36,8 miliardi di euro. 
    Ma quali sono i settori che guidano l’export agroalimentare nostrano e che hanno avuto il maggiore incremento negli ultimi dieci anni?

    Un’indagine di Coldiretti ci aiuta a fare chiarezza a riguardo. Oltre alle tradizionali produzioni italiane, come vino e formaggio, abbiamo un’ascesa sempre più vino italiaevidente di prodotti quali la birra ed il caviale.
    L’esportazione della birra, ad esempio, ha fatto registrare una variazione positiva del 206% negli ultimi dieci anni raggiungendo mercati importanti come quello tedesco e britannico.
    In grande crescita anche il caviale, capace addirittura di passare da un valore pari a zero a 11,2 milioni di euro.

    La top 5 dei prodotti agroalimentari italiani esportati nel mondo abbraccia, però, ancora le specialità tipicamente nostrane.
    Al primo troviamo il vino. Secondo Coldiretti nel 2015 l’export del settore vitivinicolo ha raggiunto quota 5,4 miliardi di euro (+80% negli ultimi dieci anni). Al secondo posto troviamo, invece, l’ortofrutta fresca con un valore di 4,4 miliardi di euro ed una crescita del 55%.
    A completare il podio virtuale c’è la pasta con 2,4 miliardi ed una variazione positiva del 82% nel decennio. Bene anche i formaggi (2,3 miliardi) ed il pomodoro (1,5 miliardi).
    Le produzioni italiane sono soprattutto di qualità, come testimoniato dal fatto che il 20% delle esportazioni agroalimentari sia a Denominazione d’origine protetta (Dop).
    L’Italia – non lo scopriamo certo oggi – ha da questo punto di vista un potenziale enorme e in gran parte inespresso. Ecco perché la sfida dell’internazionalizzazione deve essere raccolta con coraggio e convinzione anche da parte delle imprese agricole di piccola dimensione e di matrice cooperativa.