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    La forma cooperativa può essere un modello d’impresa valido in Italia ed in Europa. 
    La prova tangente di questo assunto viene dai dati sul rendimento delle coop durante la crisi che vedono i livelli occupazionali inalterati laddove invece le altre forme imprenditoriali hanno dovuto ridimensionare i propri organici. 

    È per questo che l’Alleanza delle Cooperative ha chiesto all’Unione Europea una maggiore promozione della “cultura del pluralismo d’impresa”.
    I rappresentanti di Legacoop, Confcooperative e Agci hanno incontrato nella giornata di ieri circa trenta europarlamentari italiani, appartenenti ai gruppi politici eurogruppoeuropei dei Socialisti&Democratici, Gruppo Popolare PPE e M5S.
    L’iniziativa è stata organizzata dal vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e dall’onorevole Patrizia Toia.
    Le cooperative sono fondamentali per il nostro modo di essere impresa – ha dichiarato Antonio Tajani – e rappresentano l’opportunità di crescita per la nostra società non un atto di cortesia, ma un sentire diffuso nella delegazione degli eurodeputati italiani”.
    L’Alleanza delle Cooperative ha chiesto, dal canto suo, un dialogo maggiore con le istituzioni comunitarie, una collaborazione rafforzata che deve passare necessariamente dai parlamentari europei.
    L’auspicio delle organizzazione di rappresentanza è che insieme venga costruita una politica cooperativa, un insieme, cioè, di azioni e misure in grado di cogliere la peculiarità delle coop rispetto alle altre forme d’impresa.
    Troppo spesso – evidenzia l’Alleanza – siamo impegnati a correggere misure omologatrici che arrivano dall’Europa in tutti settori: nel welfare, nel credito, nel fisco, nel lavoro, nel commercio internazionale, nel fare impresa in generale e nella valorizzazione di giovani e donne”.