• Con 145 sì, 97 voti contrari e nessun astenuto è stata approvata in Senato la legge delega sulla Pubblica Amministrazione.
    Sono tante le novità che entreranno in vigore con questa riforma, che mira soprattutto ad una razionalizzazione degli enti pubblici ed un’ulteriore semplificazione dell’attività amministrativa.

    I principi di efficacia, efficienza e di economicità sono ormai i criteri guida del legislatore quanto si accinge a modificare una materia complessa come la Pubblica Amministrazione.
    Anche il Ministro Madia è intervenuto cercando di seguire tali linee guida.
    businessIl primo aspetto essenziale della riforma è la razionalizzazione degli enti pubblici attraverso un’opera massiccia di taglio ed accorpamento. Un’importante novità in tal senso riguarda l’eliminazione del Corpo Forestale dello Stato che dovrebbe confluire in un altra forza di polizia, probabilmente i Carabinieri.
    I corpi vengono così ridotti da cinque a quattro, attuando un’importanza operazione di riduzione dei costi che ha scatenato non poche polemiche all’interno dell’opposizione.
    Sempre nell’ambito della riforma delle forze di polizia agisce anche la previsione di un unico numero europeo, il 112, per tutte le emergenze.
    Vengono aboliti così il 113, il 115 ed il 118 seguendo le direttive europee.
    La razionalizzazione riguarda anche altri enti dello Stato come le prefetture: anche in questo caso ci saranno accorpamenti con fenomeni di mobilità dei dipendenti pubblici verso altre amministrazioni.
    La scure si abbatte inoltre sulle tanto discusse partecipate che verranno ridotte in maniera sostanziosa.

    Si parla di razionalizzazione ma si punta anche ad una maggior efficienza della PA. Per questo motivo ci saranno maggiori controlli per i dirigenti, con stipendi legati al loro rendimento ed addirittura la possibilità di licenziamento in casi specifici disciplinati dalla legge.
    Il dirigente potrà, però, chiedere di essere demansionato per evitare di perdere il posto di lavoro.
    Quanto, invece, alla semplificazione all’interno del pacchetto di riforma è prevista una norma sul silenzio assenso che rende operativo il via libera ad un procedimento amministrativo in casa di mancata risposta dell’amministrazione in un periodo compreso tra un minimo di 30 giorni ed un massimo di 90 giorni.