Nella serata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento del Documento di Economia Finanza (Def), ovvero il testo che delinea gli obiettivi finanziari del Governo e le stime di crescita e di debito del Paese.
La crescita del Prodotto Interno Lordo, nel 2016, si fermerà al +0,8%, mentre l’esecutivo prevede per il 2017 un ambizioso aumento del Pil dell’1% (Confindustria si ferma solo al +0,5%). Il debito nominale, ovvero il rapporto tra quanto il Governo prevede di incassare e di spendere, sarà del 2% e dunque più o meno in linea con i parametri fissati da Bruxelles.
Nel conteggio, però, non è prevista la spesa che andrà ad affrontare Palazzo Chigi per il sisma che ha colpito il centro Italia e per l’emergenza migranti e che dovrebbe portare il deficit al 2,4%. Si parla di ben 10 miliardi in più rispetto a quanto l’esecutivo italiano ha concordato nel mese di aprile con l’Unione Europea.
Il premier Matteo Renzi ha specificato che l’Italia non chiederà nuovi margini di flessibilità. “Non c’è flessibilità in questa Nota di aggiornamento al Def – ha detto Renzi – perché con una decisione che non ci convince si è deciso che vale una sola volta e noi l’abbiamo utilizzata lo scorso anno. Per me è un errore, c’è uno 0,4% massimo di circostanze eccezionali che è altra cosa rispetto alla flessibilità e riguarda elementi che nessuno può contestare che sono sisma e immigrazione“.
Fonti europee hanno confermato che in questo momento non sono in atto trattative con l’Italia per la concessione di nuova flessibilità; è probabile, però, che i negoziati inizieranno quando il nostro Paese, a metà ottobre, invierà a Bruxelles la Legge di Stabilità.
C’è grande attesa proprio per i contenuti della nuova legge di bilancio. La manovra dovrebbe costare circa 25 miliardi di euro e prevedere, tra le altre cose, la conferma degli eco-bonus, gli incentivi per le imprese che investono in ricerca ed innovazione previsti nel piano Industria 4.0, la riduzione dell’Ires ed un aumento della spesa per la sanità.