Nel corso della conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri, il premier Matteo Renzi ha annunciato lo stanziamento di 12 miliardi di euro per l’implementazione della banda ultra larga su tutto il territorio nazionale.
Il piano “vale 12 miliardi, di cui 5 privati e 7 pubblici. Di questi ultimi 4,9 vengono da iniziative del governo e 2,1 dai Fondi strutturali Regionali” ha spiegato ai giornalisti il Primo Ministro, sottolineando come il Cipe abbia già deliberato lo stanziamento immediato di 2,2 miliardi di euro che consentiranno l’inizio dei lavori già in autunno.
Vedremo, adesso, come risponderanno i grandi colossi nazionali della telefonia mobile. La fusione di Wind con 3 Italia ha creato un competitor più forte ed in grado di concorrere anche con Telecom Italia.
Quest’ultima, dal canto suo, ha annunciato nei giorni scorsi un investimento da 750 milioni per le zone del centro sud che saranno dunque le prime a beneficiare della banda ultralarga.
Nello specifico Telecom Italia si è aggiudicata tutti i bandi indetti dal Mise per l’implementazione della rete veloce in Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Dei circa 750 milioni di investimento previsti, 358 saranno erogati dallo Stato per la cosiddetta componente passiva, ovvero scavi e fibra spenta, mentre 394 milioni verranno immessi da Telecom.
L’intervento dovrebbe riguardare 760 comuni italiani per una copertura che interesserà oltre 10 milioni di cittadini, 5.200 sedi della P.A., tra cui oltre 400 ospedali e strutture sanitarie e quasi 2.000 istituti scolastici.
Il piano banda ultralarga dovrebbe portare nelle intenzioni del Governo il nostro paese ad essere tra i leader in Europa in tema di connettività veloce, quando allo stato attuale l’Italia è addirittura ultima tra i paesi europei con 14 Mps (dati Ookla).
“Oggi siamo l’ultima ruota del carro” ha annunciato il premier Renzi “nel giro di un triennio saremo leader in Europa”.