Categoria: Comunicati

  • lavoro nero agricoltura

    Caro carburante, Confcooperative Lavoro e Servzi: “Introdurre prezzo calmierato”

    Le proposte di Confcooperative Lavoro e Servizi per contrastare il caro carburante che sta mettendo in ginocchio migliaia di imprese del settore dei trasporti.

    «L’aumento del costo del carburante e dell’energia determina un impatto
    preoccupante in settori strategici quali l’autotrasporto merci e logistica e il trasporto
    persone. Elementi che hanno ripercussioni su tutti i settori produttivi. Sono necessari interventi non più differibili come: introdurre il cosiddetto “carburante professionale” con prezzo calmierato alla pompa, abbattimento del costo delle accise e sostegno alla liquidità delle imprese moratoria mutui e leasing e riduzione del costo del lavoro». A chiederlo è Massimo Stronati, presidente Confcooperative Lavoro e Servizi in occasione del tavolo, aperto dal viceministro Bellanova alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili sul caro gasolio autotrasporto.  

    «Come associazione chiediamo un credito di imposta del 30% immediato sul
    gasolio, ma soprattutto che si adotti la regola che vige per gli aerei, cioè che il
    maggior costo del gasolio sia ribaltato in fattura. Sul trasporto
    persone l’escalation da record dei prezzi dei carburanti per autotrazione sta
    mettendo in ginocchio 29 mila imprese tra noleggio con conducente con auto,
    autobus e taxi. Il Governo si faccia interprete del forte disagio delle imprese
    mettendo in campo strumenti che possano alleviare le gravi ripercussioni
    derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel breve
    periodo. Senza un pacchetto di interventi urgenti – conclude Stronati – sono a rischio
    i servizi, la tenuta delle imprese e l’occupazione».


  • part time lavoro

    Edilizia, caro materiali: urgono correttivi al Dl Sostegni

    Le associazioni di rappresentanza della filiera delle costruzioni chiedono di adeguare in modo i prezzi delle materie prime ai nuovi valori di mercato.

    Con il Dl sostegni ter il Governo ha fatto dei passi in avanti sul caro materiali, ma non ancora sufficienti per scongiurare il rischio di blocco dei cantieri. Occorrono dunque urgenti modifiche all’articolo 29 del decreto per adeguare in modo strutturale e vincolante i prezzi delle materie prime ai nuovi valori di mercato, sia per le opere in corso che per quelle ancora da bandire.

    Sono queste le richieste avanzate dalle associazioni della filiera delle costruzioni (Ance, Alleanza delle cooperative – Legacoop produzione e servizi, Confcooperative lavoro e servizi, Agci-Produzione e Lavoro, Anaepa Confartigianato, Assistal, Claai, Cna Costruzioni, Confapi Aniem, Fiae Casartigiani, Oice, Ucsi), in occasione dell’avvio in Parlamento dell’esame del ddl di conversione in legge del Decreto Sostegni Ter. Secondo gli operatori del settore senza misure risolutive il peso dei rincari continuerà a gravare solo sulle spalle di chi deve realizzare le opere: i ristori riconosciuti finora, infatti, sono pari a meno della metà di quanto è stato pagato dalle aziende che, peraltro, a distanza di un anno non hanno ancora ricevuto i fondi.

    Filiera delle costruzioni: le misure richieste dalle organizzazioni di rappresentanza

    Tra le misure urgenti da inserire nel Decreto in fase di conversione, la filiera segnala la necessità di prevedere un meccanismo obbligatorio di compensazione, semplice e automatico, con cadenza semestrale e valido fino alla fine del 2023.

    È, inoltre, assolutamente necessario, integrare il paniere di tutte quelle voci finora non considerate e che sono di uso comune per le imprese della filiera. Per non bloccare le opere già in corso, occorre poi garantire che l’aggiornamento dei prezzari avvenga sulla base dei valori di mercato.

    È infatti inaccettabile mandare in gara opere sottocosto, compromettendo la possibilità di partecipazione alle imprese più serie e qualificate e la garanzia del rispetto dei cronoprogrammi oggi stabiliti.

    A regime occorre poi l’individuazione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi sulla base delle migliori esperienze Ue e Banca mondiale con aggiornamenti dei contratti a rialzo e a ribasso in funzione dell’andamento effettivo dei costi dei materiali.

    Senza questi correttivi all’art 29 del Dl sostegni ter gli operatori di settore segnalano che nessuna impresa seria sarà in grado di partecipare alle gare, con il rischio di rallentare se non di bloccare opere fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese.

     


  • Caro Gasolio: le imprese del trasporto chiedono provvedimenti urgenti

    L’escalation da record dei prezzi dei carburanti sta mettendo in ginocchio le imprese del trasporto persone, tra cui taxi e noleggio con conducente.

    L’escalation da record dei prezzi dei carburanti per autotrazione sta mettendo in
    ginocchio le imprese del trasporto persone, 29 mila imprese tra trasporto di noleggio
    con conducente mediante auto e autobus e taxi.

    L’impatto dell’aumento del carburante è talmente penalizzante per un settore già
    colpito duramente dalla crisi pandemica che si scaricherà sui margini di profitto e
    sul valore aggiunto di ciascuna impresa, in particolare sul comparto taxi che opera
    con tariffe amministrate, sulle imprese di bus che operano in subaffidamento nei
    servizi di TPL, sulle imprese di noleggio con conducente auto e bus che non hanno
    più beneficiato della moratoria dei leasing in un mercato che non ha mai dato cenni di
    ripresa.

    Le Associazioni del trasporto persone di Confartigianato, Cna, Casartigiani,
    Confcooperative e Legacoop chiedono al Governo che si faccia interprete del forte
    disagio delle imprese mettendo in campo strumenti che possano alleviare le gravi
    ripercussioni derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel
    breve periodo.

    Le richieste delle associazioni di categoria

    Necessaria l’introduzione di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al
    costo del carburante; una variazione automatica applicata alle voci tariffarie legate
    al trasporto, riconducibile al valore del prezzo medio mensile nazionale del
    carburante da autotrazione al consumo.

    È giunto il momento di prevedere l’introduzione del cosiddetto “carburante
    professionale”, con prezzo calmierato alla pompa, come già avviene per il carburante
    agricolo e un credito d’imposta sui costi di acquisto del carburante.
    La situazione è talmente grave che le imprese non sono più in grado di garantire
    i servizi. Per tale ragione chiediamo al Governo strumenti nuovi che consentano
    di assorbire le perdite di fatturato a fronte dei maggiori costi e formule nuove che ridisegnano e riprogrammano la domanda di mobilità consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare.


  • consumi frutta

    Caro energia: a rischio i servizi mensa nelle scuole e negli ospedali

    Il caro dell’energia e delle materie prime sta mettendo in ginocchio la ristorazione collettiva, un settore che vanta oltre 90.000 occupati.

    Serve un intervento urgente per arginare gli aumenti dei costi
    dell’energia, dei trasporti e delle materie prime nel settore della ristorazione
    collettiva. A rischio ci sono i servizi essenziali come le mense di scuole e ospedali.
    A lanciare l’allarme Angem e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci
    Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi).
     
    Tutti i giorni le nostre imprese e i nostri lavoratori consentono a milioni di persone di
    nutrirsi in modo sano e regolare, attraverso i servizi di mensa. Un settore che occupa
    oltre 90.000 lavoratrici e lavoratori.
     
    L’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime sono diventati
    insostenibili, alcuni esempi: pasta +40, olio + 30%, frutta e verdura + 15%. Inoltre, alcuni prodotti iniziano ad essere irreperibili.

    Ristorazione collettiva e appalti pubblici

    Il nostro settore lavora prevalentemente nel regime degli appalti pubblici in assenza
    di un sistema normativo che preveda la revisione dei prezzi. Di conseguenza le nostre
    imprese si trovano costrette a fornire lo stesso servizio contrattualizzato con la
    previsione di costi molto lontani da quelli attuali. Senza un intervento urgente sono a rischio i servizi, la tenuta delle imprese e i posti di lavoro.

    Oltre a rendere strutturale la revisione dei prezzi nei settori dei servizi in appalto,
    chiediamo la sospensione dei CAM della ristorazione che impongono menù con
    prodotti irreperibili e costi non più sopportabili.
    Consapevoli del momento straordinario che l’economia europea e mondiale sta
    attraversando, crediamo che nessuno debba essere lasciato indietro. Chiediamo al
    Governo di aprire un tavolo di crisi del settore, già duramente colpito dalla pandemia
    e dall’uso massiccio e continuo dello smart-working che ha provocato la chiusura
    delle mense aziendali.


  • istat lavoro

    Edilizia: sicurezza, formazione e giovani al centro del nuovo contratto nazionale

    Le organizzazioni datoriali e i sindacati hanno firmato il nuovo contratto collettivo nazionale dei lavoratori dell’edilizia.

    È stato firmato da Ance, da Confcooperative, Confcooperative Lavoro e Servizi,
    Legacoop Produzione e Servizi e Agci produzione e lavoro e dai rappresentati
    di Fillea –Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei
    lavoratori dell’edilizia. 
     
    Punti cardine del nuovo contratto sono qualità, formazione e sicurezza grazie anche al
    contributo concreto del sistema bilaterale che è pronto a investire sulla professionalità
    dei lavoratori e sulla qualificazione delle imprese. Grande attenzione, inoltre, è rivolta
    a favorire l’ingresso dei giovani nel settore per i quali sono previsti premi e incentivi.
     
    Per la parte economica è stato raggiunta un’ipotesi d’accordo con un aumento di 92
    euro al primo livello e scadenza al 30 Giugno al 2024.
    Associazioni datoriali e sindacali hanno condiviso inoltre la necessità di portare avanti
    un impegno comune a sostegno di tutto il settore nella realizzazione delle opere
    del Pnrr e per affrontare in modo unanime urgenze quali l’aumento dei prezzi e le
    conseguenze su lavoratori e imprese.


  • coop agricole

    Biologico: l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari promuove l’approvazione della legge

    Francesco Torriani, Coordinatore del settore biologico, applaude all’applaude alla conclusione dell’iter che doterà l’Italia di una legge sul biologico.

    L’Alleanza Cooperative Agroalimentari esprime grande soddisfazione per l’approvazione del Disegno di legge per la “tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.

    Da oggi abbiamo finalmente una disciplina completa sull’agricoltura biologica”, ha
    commentato il Coordinatore del settore biologico Francesco Torriani – “ e ciò è un
    chiaro riconoscimento della valenza strategica della produzione agroalimentare con
    metodo biologico e della sua funzione non solo economica, ma anche sociale e
    ambientale”.

    Il tortuoso iter che ha avuto il DDl ha rischiato di rendere inutili le grandi
    opportunità contenute nella Legge per il settore biologico, rallentando in tal modo un
    processo che invece a livello comunitario sta correndo veloce”, ha proseguito. In tal
    senso “va riconosciuto alla Presidente del Senato Casellati il merito di aver deciso di
    calendarizzare in tempi brevi la votazione sul nuovo testo, dopo le ultime modifiche
    apportate alla Camera dei Deputati”.
    Torriani ha anche sottolineato come l’Alleanza “abbia sempre sostenuto la necessità
    di approvare un testo al quale ha contribuito fattivamente, individuando nelle filiere e
    nei distretti i due binari principali di sviluppo dell’agricoltura biologica”.


  • eco ostello locride del gruppo cooperativo goel

    L’Eco-Ostello LOCRIDE di Goel tra i dieci luoghi più inclusivi d’Italia

    L’Eco-Ostello LOCRIDE è stato nominato tra i dieci luoghi più inclusivi d’Italia secondo la classificata stilata dalla Fondazione Italia Sociale.

    Eco-Ostello LOCRIDE, il bene confiscato gestito da GOEL – Gruppo Cooperativo, è tra i primi 10 luoghi selezionati nell’ambito dell’iniziativa CIVIC PLACES, la prima campagna nazionale per la scoperta e la valorizzazione dei luoghi civici in Italia promossa da Fondazione Italia Sociale insieme a SEC Newgate, Touring Club Italiano e SkyTG24.

    I CIVIC PLACES della Fondazione Italia Sociale

    Tra gli altri CIVIC PLACES: la Casa della legalità “Emanuele Riboli” a Manerba del
    Garda, ora trasformata in luogo simbolo della cultura della legalità; il Piccolo museo
    del diario di Pieve Santo Stefano, uno scrigno che custodisce migliaia di storie di vita,
    nonché centri culturali come il Farm Cultural Park di Favara e la Polveriera di Reggio
    Emilia dove poter rigenerare, produrre, imparare.

    La mappa completa dei luoghi che hanno ricevuto il marchio CIVIC PLACES è stata
    presentata il 16 novembre da SkyTG24 ed è disponibile sul sito www.becivic.it e su
    Stendhapp, l’app per il turismo e la cultura – ispirata alla sindrome di Stendhal – che
    aiuta a scoprire la bellezza del territorio in tutte le sue forme.

    Lo scorso 26 ottobre il presidente di Fondazione Italia Sociale Vincenzo Manes, la
    vicepresidente Cristina De Luca e il segretario generale Gianluca Salvatori hanno
    consegnato la mappa dei CIVIC PLACES al presidente della Repubblica Sergio
    Mattarella.

    I CIVIC PLACES sono stati selezionati da un comitato composto da membri di
    Fondazione Italia Sociale, Touring Club Italiano e Fondazione Adriano Olivetti secondo i
    seguenti criteri di valutazione obiettivi: significato civico, capacità evocativa e
    accessibilità. Altri indicatori hanno poi costituito un valore aggiunto: sostenibilità del
    modello proposto, partecipazione (ampiezza e composizione dei partenariati
    promotori) e capacità di essere al centro di un progetto di comunicazione.

    Che cos’è l’eco-Ostello LOCRIDE

    L’eco-Ostello LOCRIDE, CIVIC PLACE 2021, a 1600 metri dal mare di Locri offre 45
    posti-letto e un’immersione in un futuro sostenibile: illuminazione ecologica, energia
    elettrica fotovoltaica, solare termico, cosmetici naturali, detersivi eco o da filiere di
    riciclo, carta ecologica, materiale informativo paperless, biancheria biologica,
    colazione bio, controllo della qualità dell’aria, dotazione informatica all’avanguardia.

    Un modello di sostenibilità sociale e ambientale dalla storia significativa:
    confiscato alla ‘ndrangheta nel 2005, il bene è stato ristrutturato dal Comune di Locri e
    reso una struttura ricettiva con quindici camere triple con bagno, condizionatore e
    balconcino.

    Dopo la prima gara di assegnazione gratuita andata deserta, nel 2016, GOEL – Gruppo
    Cooperativo si è aggiudicato la seconda gara ma, dopo appena dieci giorni
    dall’annuncio dell’assegnazione, la struttura ha subito un danneggiamento pesante
    all’impianto idrico. GOEL, il Comune e le Istituzioni dello Stato hanno risposto con una
    Festa di consegna delle chiavi. Nel luglio 2020 la struttura è stata inserita nel progetto
    “Legalitour” a cura del MIUR e della Commissione Parlamentare Antimafia, il cui
    protocollo d’intesa è stato firmato proprio a Locri.

    Lo scorso settembre l’eco-Ostello LOCRIDE è stato presentato nella sua veste
    rinnovata di eco-residenza grazie ad un progetto finanziato da Fondazione con il
    Sud e Fondazione Peppino Vismara.


  • antonio auricchio Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP

    Antonio Auricchio nuovo presidente di AFIDOP (Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP)

    Antonio Auricchio, Presidente del Consorzio Tutela Gorgonzola, è stato eletto Presidente dell’Afidop – Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP.

    Antonio Auricchio, Presidente del Consorzio Tutela Gorgonzola, è stato eletto Presidente dell’Afidop – Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP nel corso della sua 31aAssemblea svoltasi oggi ad Albarese (Grosseto). Ad affiancare Auricchio nel triennio 2021-2023 sarà il Vicepresidente Gianni Maoddi, Presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano. 

    Completano la Giunta esecutiva Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano, Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, Renato Zaghini, Presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, Massimo Forino per Assolatte e Giovanni Guarneri per Confcooperative – Fedagripesca. 

    Abbiamo vissuto mesi estremamente complessi – ha affermato Domenico Raimondo, Presidente uscente di Afidop – dominati dagli effetti di una pandemia che ha preso alla sprovvista tutti noi. Sebbene il settore alimentare abbia dimostrato di reggere l’urto dei vari lockdown e delle mutate abitudini di consumo, anche i nostri rinomati formaggi hanno subito i contraccolpi della pandemia. Il 2021 ci vede impegnati su molti fronti e gli anni a venire saranno caratterizzati da sfide stimolanti che dobbiamo riuscire a vincere, per poter stare al passo con i tempi. Lascio ad Antonio Auricchio l’onere di portare avanti le istanze a tutela degli interessi specifici della nostra filiera e l’onore di presiedere una Associazione che continua a dare una casa ai Consorzi di tutela dei formaggi italiani DOP augurandogli i migliori successi ed il raggiungimento dei più ambiziosi traguardi” 

    Le nuove sfide del settore dei formaggi DOP e IGP

    Siamo di fronte ad una trasformazione epocale del settore alimentare europeo e del sistema delle indicazioni geografiche che vede l’Italia ed i formaggi DOP e IGP leader a livello mondiale. Ci aspettano quindi molte sfide nei prossimi anni. Sfide che non mi fanno paura e per le quali mi impegnerò “anima e core”.  Con una squadra forte come quella eletta oggi sono sicuro che potremo affrontare a testa alta e con grande determinazione”, ha affermato il neo Presidente Antonio Auricchio. “Ringrazio Domenico Raimondo e la Giunta uscente per il grande lavoro svolto in un triennio complesso che nell’ultimo anno e mezzo è stato condizionato dai terribili effetti della pandemia. Sono certo che tutti insieme sapremo contribuire a far crescere ancora le nostre eccellenze casearie in Europa e nel mondo”.

    Il Coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giovanni Guarneri, nell’esprimere congratulazioni al neo Presidente, ha auspicato che “si favorisca il più possibile un lavoro comune e la massima unità di intenti tra le varie realtà in seno ad AFIDOP, anche alla luce delle grandi riforme che ci aspettano”.

    La Giunta esecutiva si completa con il Collegio dei Sindaci, formato da Gianluca Zampedri, Fiorenzo Rigoni, Presidente del Consorzio Tutela Asiago e Libero Stradiotti, Presidente del Consorzio del Provolone Valpadana.


  • cooperfidi italia bilancio

    Cooperfidi approva il bilancio 2020: +11% le commissione nette di garanzia

    Cooperfidi ha approvato il bilancio del 2020 che ha visto una crescita del +11% delle commissioni nette di garanzia e un risultato di esercizio è negativo per € 1,08 milioni.

    Cooperfidi, il confidi di riferimento del mondo cooperativo e del non profit, ha approvato il bilancio del 2020 che ha visto una crescita del +11% delle commissioni nette di garanzia e un risultato di esercizio è negativo per € 1,08 milioni a causa della flessione dei ricavi della  gestione finanziaria e dei maggiori accantonamenti a fondi rischi per € 390.000.

    Dopo le Assemblee Territoriali che si sono svolte il 5, 6 e 7 maggio, si è tenuta oggi, sempre in  teleconferenza,  l’Assemblea Ordinaria  dei  Soci  di  Cooperfidi Italia  con  all’ordine  del  giorno  il Bilancio dell’Esercizio 2020. 

    Le Assemblee Territoriali, presiedute dal Vice Presidente Emanuel Danieli (Area Centro-Sud) e  dai  Consiglieri  Francesco  Abbà  (Area  Nord),  Andrea  Passoni  (Area  Centro-Nord),  Pierlorenzo  Rossi  (Emilia-Romagna)  e  Caterina  Salvia  (Area  Sud)  sono  state  molto  partecipate  e  hanno  permesso  alla  Società di  avvicinare  le  decisioni  alle  esigenze  dei  soci  delle  varie  aree  del  Paese

    Il Bilancio, approvato all’unanimità dai  delegati espressione di  una  base  sociale  composta  da  6.944 soci, evidenzia la crescita delle commissioni nette di garanzia (+11% rispetto al 2019), il  miglioramento  del  risultato  della  gestione  corrente (+  €71.000)  ma  un risultato  d’esercizio negativo per € 1.079.689 a causa della  flessione rispetto al 2019 del contributo positivo della  gestione  finanziaria  (complessivamente  pari  a  €  826.000) e  dei maggiori  accantonamenti  operati a presidio dei rischi su crediti (€ 390.000).  

    Il numero delle operazioni garantite ha raggiunto quota 602 (+6% rispetto al 2019), i volumi  garantiti € 54,7 milioni (+11%) e lo stock delle garanzie in essere 132,5 milioni (+16%). Cooperfidi Italia si conferma come il Confidi dell’Economia Sociale: il 47% delle garanzie sono  state infatti emesse verso realtà del Terzo Settore, seguono i settori Produzione/Servizi (40%) e  Primario (13%). In termini territoriali la crescita si è concentrata in Emilia Romagna grazie alla  disponibilità  di  specifici  prodotti,  sostenuti  da risorse pubbliche veicolate, per esplicita  scelta  della  Regione, attraverso  il  sistema  dei  Confidi. Le  altre  aree hanno,  invece, risentito  dello  “spiazzamento”  derivante  dall’accesso  diretto  del  sistema  bancario  alla  garanzia  pubblica  offerta dal Fondo Centrale di Garanzia. 

    “Una  crescita  rilevante  – commenta  il  Presidente  di  Cooperfidi  Italia  Mauro  Frangi – soprattutto perché realizzata in controtendenza rispetto al sistema della garanzia mutualistica  nel  suo  complesso,  che  ormai  da  alcuni  anni  vede  ridursi  i  suoi  volumi, ma  ancor  più  perché  conseguita  nell’anno  dell’espansione  senza  precedenti  della  garanzia pubblica  dei  crediti  bancari,  con  l’attività  del  Fondo  Centrale  di  Garanzia  che,  in  soli  otto  mesi,  ha  rilasciato  garanzie per € 105,9 miliardi a fronte di un importo complessivo, nel periodo 2000-2019, di 97  miliardi, garanzie fruite direttamente per il 97% dal sistema bancario”.

    Nonostante la perdita conseguita, Cooperfidi Italia si consolida e si conferma come un confidi  solido, patrimonializzato e con un ottimo grado di copertura del credito deteriorato. Il Total  Capital  Ratio (Totale  fondi propri/Attività di  rischio ponderate) si attesta al 22,29% a  fronte di una copertura del credito deteriorato che sale al 75,6%, e soprattutto un rapporto  tra  crediti  deteriorati  netti  e  patrimonio (Texas  ratio) che si  riduce ulteriormente sino  al  26,5%. Perfromance  che  collocano  Cooperfidi  Italia  ben  al  di  sopra  della  media  dei  Confidi  Vigilati dalla Banca d’Italia. 

    “Quello del 2020 è il bilancio di un anno straordinariamente difficile – conclude il Presidente di  Cooperfidi Italia Mauro Frangi – L’anno della pandemia e della più grande recessione mai vista  in  tempo di pace. L’anno della garanzia pubblica gratuita ed illimitata. Cooperfidi Italia lo ha  affrontato  cercando  di  accrescere  ulteriormente  la  sua  vicinanza  alle  imprese  socie  e  ai  loro  bisogni,  attraverso  l’utilizzo  delle  tecnologie  digitali,  il  lavoro  agile  e  a  distanza  dei  propri  operatori, l’efficientamento  dei  processi  di  gestione. La crescita  dei volumi,  anche in  un  anno  come  il  2020,  testimonia  la  bontà  della  strada  intrapresa  e  delle  scelte compiute.  Il  bilancio  2020  ci  restituisce  una  società  solida,  ben  patrimonializzata,  con  un  grado  di  copertura  del  credito  deteriorato superiore  alla  media  dei  confidi  vigilati  dalla  Banca  d’Italia. Il  2021  si  è  aperto nel segno dell’incertezza. Cooperfidi Italia lo affronterà forte delle condizioni necessarie  a  supportare le imprese  cooperative e le  realtà  del Terzo Settore nella difficile  stagione  della  ripartenza; continuando ad offrire all’economia mutualistica e sociale del Paese il supporto di  un  intermediario  finanziario  specializzato,  solido  e  competente, capace  di  contribuire  ad  accorciare la distanza tra le imprese e le risorse finanziarie necessarie al loro sviluppo”. 


  • camillo nola cda granarolo

    Camillo Nola, Presidente di Confcooperative Calabria, si è dimesso dalla carica di Vice Presidente e da membro del consiglio di amministrazione di Granarolo SpA. Dopo circa 5 anni dall’insediamento in consiglio, prima dell’ultimo CdA di fine anno, il Presidente Nola ha comunicato la volontà di lasciare il proprio ruolo con decorrenza immediata ed in forma irrevocabile.