Il 7 gennaio del 2015, quasi un anno fa, il giornale satirico Charlie Hebdo veniva colpito da un atto terroristico nel corso del quale rimasero uccise dodici persone.
Per ricordare le vittime dell’attentato e ribadire la vena satirica e laica del giornale, il 6 gennaio uscirà un’edizione speciale con una copertina che ha già fatto discutere la comunità religiosa.
Nell’immagine viene raffigurato un Dio in fuga, insanguinato e con un kalashnikov sulle spalle. La vignetta, disegnata dall’attuale direttore del giornale Laurent Sourisseau (in arte Riss), anche lui rimasto ferito nel corso della strage, vuole mostrare come il fondamentalismo di matrice religiosa sia ancora vivo e mieta le sue vittime in giro per il mondo.
La raffigurazione è un messaggio agli attentatori, un motivo di scherno nei loro confronti ed intende ribadire che il sangue versato non ha scalfito lo spirito del giornale o intimorito i propri autori.
Sdegnata la reazione della comunità religiosa francese, non solo di matrice musulmana. L’immagine viene considerata come una mancanza di rispetto verso i credenti di tutte le fedi in un momento di particolare tensione in seguito agli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre.
«Abbiamo bisogno di segni di distensione. Chiaramente questa caricatura non aiuta, in un momento in cui abbiamo bisogno di ritrovarci fianco a fianco – spiega il presidente del Consiglio francese del culto musulmano, Anouar Kbibech – Bisogna rispettare la libertà di espressione dei giornalisti ma anche quella dei credenti. Non mi riconosco in questa immagine di Dio contraria ai valori veicolati dalle religioni monoteiste. Dio è per me simbolo di misericordia».
Proprio nella giornata odierna il presidente francese Francois Hollande, insieme al sindaco di Parigi Anne Hidalgo, ha inaugurato un targa commemorativa posta sul muro dell’edificio dove è avvenuto l’attentato.