• CICOPA accoglie con favore la prima risoluzione delle Nazioni Unite sull’economia sociale e solidale

    CICOPA accoglie con favore la prima risoluzione adottata dall’Assemblea delle Nazioni Unite sulla promozione dell’economia sociale e solidale.

    Il 18 aprile 2023, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato a New York la prima risoluzione delle Nazioni Unite sulla promozione dell’economia sociale e solidale per lo sviluppo sostenibile. Mentre l’ONU ha già riconosciuto l’importanza delle cooperative, anche attraverso le sue numerose risoluzioni sulle cooperative nello sviluppo sociale (l’ultima delle quali è stata adottata nel 2021), questa sarà la prima volta che l’economia sociale in senso lato sarà riconosciuta dall’ONU a un tale livello.

    L’economia sociale e solidale, secondo la definizione dell’ONU, comprende cooperative, associazioni, mutue, fondazioni, imprese sociali, gruppi di auto-aiuto e altre entità che operano secondo i valori e i principi dell’economia sociale e solidale.

    CICOPA accoglie con favore la nuova risoluzione, in quanto contribuisce ad aumentare ulteriormente la visibilità delle cooperative a livello di Nazioni Unite e integra le risoluzioni esistenti riguardanti specificamente le cooperative.

    Il presidente del CICOPA Iñigo Albizuri Landazabal ha affermato: “CICOPA considera la prima risoluzione delle Nazioni Unite sulla promozione dell’economia sociale e solidale per lo sviluppo sostenibile un risultato importante. In particolare, ci auguriamo che gli Stati membri dell’ONU adottino un approccio inclusivo e ne facciano uso per sviluppare misure di sostegno e quadri giuridici adeguati per tutte le cooperative, comprese le cooperative sociali e di lavoratori.  È essenziale riconoscere che le cooperative operano in tutti i settori dell’economia, compresa l’industria, e forniscono un enorme contributo al raggiungimento di molteplici Obiettivi di sviluppo sostenibile“.

    Punti importanti per le cooperative attive nell’industria

    Per le cooperative attive nell’industria, i seguenti punti della risoluzione sono particolarmente importanti:

    Un rinnovato impegno a sostenere le micro, piccole e medie imprese e le cooperative lungo tutta la catena del valore, sia nell’economia formale che in quella informale; 

    Il riconoscimento del contributo delle cooperative allo sviluppo sociale ed economico dei popoli indigeni, delle comunità locali e di tutte le persone, alla trasformazione sociale e all’innovazione sociale e tecnologica.

    Il contributo dell’economia sociale e solidale (quindi anche delle cooperative) alla transizione dall’economia informale a quella formale.

    Il riconoscimento del contributo dell’economia sociale e solidale al “raggiungimento e alla localizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, in particolare in termini di occupazione e lavoro dignitoso, fornitura di servizi sociali, come quelli relativi alla salute e all’assistenza, istruzione e formazione professionale, protezione dell’ambiente, anche attraverso la promozione di pratiche economiche sostenibili, promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment delle donne, accesso a finanziamenti accessibili e sviluppo economico locale.

    Il rafforzamento delle capacità produttive delle persone in situazioni di vulnerabilità, la promozione del dialogo sociale, dei diritti del lavoro e della protezione sociale, nonché la crescita inclusiva e sostenibile, la creazione di partenariati e reti a livello locale, nazionale, regionale e internazionale e la promozione della governance e della politica partecipativa e di tutti i diritti umani.

    Il riconoscimento che l’economia sociale e solidale incoraggia una transizione digitale giusta e sostenibile.

    Inoltre, la risoluzione incoraggia gli Stati membri dell’ONU a promuovere, sostenere e potenziare l’economia sociale e solidale sviluppando e attuando quadri giuridici, strategie, politiche e programmi specifici; rendendo visibile l’economia sociale e solidale nelle statistiche nazionali; fornendo incentivi fiscali e negli appalti pubblici; riconoscendo l’economia sociale e solidale nei curricula educativi e nelle iniziative di ricerca e sviluppo delle capacità; rafforzando l’imprenditorialità e il sostegno alle imprese, anche facilitando l’accesso ai servizi finanziari e ai finanziamenti; coinvolgendo gli attori dell’economia sociale e solidale nel processo di elaborazione delle politiche.

    La risoluzione incoraggia anche il sostegno finanziario da parte delle istituzioni finanziarie multilaterali, internazionali e regionali e delle banche di sviluppo e invita le entità competenti del sistema di sviluppo delle Nazioni Unite, compresi i team nazionali delle Nazioni Unite, a tenere in debita considerazione l’economia sociale e solidale nell’ambito dei loro strumenti di pianificazione e programmazione.

    In questo modo, la nuova risoluzione delle Nazioni Unite risponde a molteplici esigenze delle cooperative, comprese quelle precedentemente identificate da CICOPA nella sua posizione. 

    Maggiore inclusione del movimento cooperativo

    CICOPA chiede in particolare ai governi di includere il “modo cooperativo di fare impresa” nei curricula educativi dell’istruzione secondaria e terziaria; di fornire quadri giuridici adeguati, che consentano alle cooperative sociali e di lavoro di partecipare pienamente alle attività imprenditoriali; di offrire un adeguato sostegno finanziario/accesso ai finanziamenti  e di includere il movimento cooperativo, attraverso le sue organizzazioni rappresentative, nei processi di dialogo sociale insieme ai sindacati, ai governi e alle organizzazioni imprenditoriali tradizionali.

    Tuttavia, il testo non riconosce il contributo dell’ESS (comprese le cooperative) all’innovazione tecnologica equa e inclusiva e il suo contributo nel fornire soluzioni innovative ai bisogni emergenti della società. Inoltre, non riconosce il ruolo importante che l’ESS, in particolare le cooperative, svolgono nel catalizzare le sfide causate dalle tendenze lavorative emergenti, nel fornire condizioni di lavoro dignitose, sicurezza e protezione ai lavoratori non standard e precari (freelance, lavoratori delle piattaforme, lavoratori autonomi, microimprenditori, ecc). Riteniamo che il lavoro futuro delle Nazioni Unite e degli Stati membri debba dedicare maggiore attenzione a questi temi.

    CICOPA auspica che la presente risoluzione abbia un seguito adeguato nelle future decisioni dell’ONU e degli Stati membri.