• Cooperazione salute: Servono accordi pubblico-privato per garantire cure

    Si è tenuto nella giornata di ieri il seminario Sanità Integrativa e Mutualismo, promosso da Cooperazione Salute.

    Si è tenuto il 29 giugno il seminario Sanità Integrativa e Mutualismo, promosso da Cooperazione Salute, la mutua nazionale di Confcooperative, per approfondire il ruolo e le prospettive della sanità integrativa e del mutualismo in Italia.

    Cooperare alla promozione della salute delle persone nella comunità è stato il tema al centro dell’evento.

    Un incontro di riflessioni per ripensare la sanità integrativa in relazione alla sanità pubblica a privata, quale strumento che promuove l’accesso alle cure sanitarie di base. L’occasione per confrontare i bisogni delle persone con le politiche pubbliche nazionali e locali e le norme che regolano l’iniziativa dei soggetti privati mutualistici nonché la possibilità di autorganizzazione dei cittadini.

    Molti gli interventi che si sono susseguiti durante l’incontro da cui è emerso che sempre più persone rinunciano a visite ed esami per motivi economici.

    Michele Odorizzi, presidente della mutua Cooperazione Salute, ha dichiarato: “Le modalità che ci sono per sostenere le famiglie, in questo momento delicato, che riguarda la decisione di accedere o di rinunciare ad una cura, ad una prestazione di salute, non sono infinite, ci sono o coperture assicurative o coperture attraverso fondi oppure coperture mutualistiche. Sostanzialmente forme differenti per natura che, in generale, intermediano la spesa sanitaria privata”.

    Scopo della mutua Cooperazione Salute- ha sottolineato Michele Odorizzi– è evidenziare come la sanità integrativa rappresenti un supporto indispensabile al Servizio sanitario nazionale. A dimostrarlo i dati sugli oltre 335 mila assistiti di Cooperazione Salute che hanno usufruito nel 2022 di oltre 168 mila prestazioni”.

    Ad intervenire anche il presidente Maurizio Gardini che ha sottolineato l’importanza di fare una maggiore rete con i sindacati.

    In 10 anni oltre 335.000 iscritti a Cooperazione Salute sono un grande risultato, ma per noi è solo un punto di partenza. La mutua sanitaria – dice il presidente Maurizio Gardini– è un prezioso strumento di welfare contrattuale soprattutto in un momento di forte inflazione e di aumento delle povertà tra cui anche quella sanitaria con il 7% degli italiani che rinuncia alle cure. L’auspicio è fare sempre maggiore rete con i sindacati per stabilizzare lo strumento nei contratti“.

    Cooperazione Salute non rappresenta solo un’opportunità per affrontare il problema dell’accesso alle cure, ma costituisce anche uno strumento privilegiato per una trasformazione del lavoro sociale. “Cooperazione Salute – dice Stefano Granata Confcooperative Federsolidarietà – è potenzialmente uno strumento privilegiato per una trasformazione ed un urgente riconoscimento del lavoro sociale: dare vita ad una grande piattaforma capace di includere i lavoratori e i cittadini. Lo spirito cooperativo che la permea ci fa sperare che il benessere delle persone abbia precedenza rispetto ai modelli di business orientati unicamente al profitto“.

    Il Presidente di Confcooperative Sanità Federazionesanità, Giuseppe Milanese, ha sottolineato che i sistemi mutualistici non possono e non devono sostituire il Servizio sanitario nazionale, ma devono agire in modo integrativo e sussidiario.

    Questo richiede uno sforzo doppio: capire per chi si producono servizi, concentrandosi sulle aree di bisogno dei più deboli spesso trascurate dal settore pubblico, e integrare l’offerta delle cooperative in modo da creare filiere in grado di coprire anche i territori più svantaggiati. “Un duplice sforzo- ha aggiunto il presidente– da parte nostra: capire bene per chi produciamo, concentrandoci in particolare sulle aree di bisogno dei più deboli, spesso trascurate dal pubblico; integrare in poli di offerta no profit la ricchezza di offerta delle nostre cooperative, creando filiere in grado di presidiare anche i territori più svantaggiati”