Anche Copagri, la confederazione dei produttori agricoli, è pronta ad aderire ad Agrinsieme, il Coordinamento delle organizzazioni e delle cooperative agricole costituito da Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
È quanto fatto trapelare da Franco Verrascina, presidente di Copagri. L’obiettivo è rafforzare l’unitarietà del settore agricolo, in un periodo storico particolarmente difficile.
Diventa necessaria, dunque, una maggiore unione di intenti ed una programmazione comune a tutti gli organismi di rappresentanza.
La notizia è stata accolta positivamente dai vertici di Agrinsieme, nella persona del Coordinatore Mario Guidi: “Agrinsieme è un organismo che si è costituito spontaneamente per volontà dei soggetti che ne fanno parte, aperto e senza preclusioni di sorta”. Nei prossimi giorni verrà discussione una revisione della struttura organizzativa che prenderà in considerazione anche l’ingresso di Copagri all’interno del coordinamento.
Agrinsieme è la perfetta sintesi del mondo dell’agricoltura italiana, poiché unisce anime ed identità diverse con l’unico obiettivo di far crescere ed innovare il settore agroalimentare nostrano.
L’adesione della confederazione dei produttori agricoli renderà ancora più proficua l’attività di un’organizzazione che rappresenta oltre il 30% del valore dell’agroalimentare italiano, rendendo possibile un dialogo effettivo tra imprese, cooperative agricole, lavoratori autonomi e dipendenti.
Gli obiettivi posti dal presidente di Copagri sono certamente ambiziosi: “Per far crescere il settore agricolo e con esso l’Italia – ha dichiarato Verrascina – occorrerà muoversi lungo tre direttrici: ridurre la pressione fiscale seguita da un adeguato bilanciamento delle agevolazioni in campo agricolo; incidere concretamente sugli sprechi della spesa pubblica; attivare un reale piano di promozione del made in Italy che coinvolga la rappresentanza degli agricoltori”.
Si tratta di traguardi difficili da ottenere: presentarsi così uniti, però, al tavolo delle trattative con le istituzioni può rappresentare un importante vantaggio strategico per l’intero settore dell’agroalimentare italiano.