La corruzione è un problema endemico per l’Italia. Lo testimoniano i continui scandali giudiziari e lo confermano i numeri delle analisi delle organizzazioni internazionali sul tema.
Una delle elaborazioni più conosciute in merito è il rapporto di Transparency International dal titolo Corruption Perceptions Index.
Il rapporto indaga sulla corruzione percepita nel settore pubblico da cittadini, imprenditori ed esperti nazionali. Quest’anno sono stati analizzati 168 paesi attraverso 12 diverse fonti di dati provenienti da 11 istituzioni differenti.
In questo modo è possibile incrociare le informazioni disponibili ed avere una stima verosimile sul livello effettivo di corruzione nei singoli paesi. Indagare in maniera scientifica sulla corruzione è un’operazione estremamente complessa, in quanto fenomeno impossibile da misurare con precisione.
Il Cpi, però, è uno degli indici migliori per valutare il grado di corruzione di un paese e misurare anche i miglioramenti effettuati nel corso degli anni.
Il Corruption Percepetion Index assegna alle nazioni un punteggio da 0 a 100, dove 100 rappresenta il livello minimo di corruzione percepita. Al primo posto troviamo la Danimarca con 91 punti, seguita da Finlandia e Svezia.
Agli ultimi posti troviamo la Corea del Nord e la Somalia con meno di dieci punti. E l’Italia?
Il nostro paese si trova al 61esimo posto con un punteggio di 44 punti, scalando otto posizioni rispetto alla classifica dell’anno precedente. Si tratta, però, di un miglioramento di poco conto perché dettato più dal peggioramento di altre nazioni che da effettivi passi in avanti dell’Italia.
Rispetto al 2014, infatti, il punteggio italiano è cresciuto di un solo punto.
L’aspetto più preoccupante della classifica è il rendimento medio dei paesi analizzati. Lo score medio è di 43 punti e, come indica Transparency International, un punteggio inferiore ai 50 punti esprime una corruzione abbastanza diffusa.
L’Italia naviga, dunque, sulle medie mondiali, ma il contesto con il quale deve confrontarsi è soprattutto quello europeo. È qui che il nostro Paese mostra di avere dei gravi problemi in termini di corruzione percepita.
Il punteggio medio dei paesi appartenenti al’Unione Europea è, infatti, di 65 punti contro i 44 punti dell’Italia. Ecco perché è assolutamente necessaria una riforma della PA che veicoli una maggiore trasparenza dei rapporto Stato-cittadini e sia in grado di porre rimedio ai rapporti affaristici tra amministratori pubblici, istituzioni e mondo dell’impresa.