Il Ministro delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Maurizio Martina, ha firmato il decreto che disciplina l’istituzione del Fondo Latte, uno strumento di liquidità a favore dei produttori lattiero-caseari.
Questo provvedimento arriva in un momento molto delicato per l’intero comparto, a seguito della fine dell’era delle quote latte e della diffusione anche in Italia di formaggi ottenuti con latte in polvere e di latte proveniente dall’estero.
Il Fondo Latte prevede lo stanziamento di 55 milioni di euro che serviranno soprattutto a ristrutture i debiti e a sostenere gli investimenti degli agricoltori.
Sono oltre 4.000, infatti, le stalle che negli ultimi 4 anni hanno dovuto cessare la propria attività a causa di costi di produzione non adeguatamente retribuiti da un mercato fortemente orientato verso la competitività al ribasso dei prezzi.
«C’è bisogno di dare un segnale sul versante del prezzo del latte – ha dichiarato Martina – c’è bisogno di riorganizzare la filiera, c’è bisogno che anche le grandi Dop riflettano su come si posiziona in termini nuovi una produzione di grande eccellenza come la nostra».
Proprio in queste ore è in atto una protesta dei produttori di latte presso lo stabilimento produttivo di Lactalis, la multinazionale francese che controlla marchi come Parmalat, Galbani ed Invernizzi ed impone prezzi comparativamente più bassi rispetto a quelli delle aziende agricole nostrane.
Gli agricoltori chiedono maggiore rispetto per il prodotto italiano ed una remunerazione che tenga conto dei costi produttivi sostenuti dalle imprese italiane.
Domani la protesta si sposterà nei supermercati di tutta Italia per far conoscere ai consumatori come viene realmente prodotto un formaggio Made in Italy e sensibilizzarli sulle istanze ed i problemi dell’intero settore.