• Gardini Confcooperative

    Livello economico e livello sociale, due mondi che devono camminare insieme per dare un senso di coesione e di benessere diffuso.
    Il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, crede nell’importanza dell’economia sociale, soprattutto in un periodo in cui le diseguaglianze ed il livello di povertà sono cresciuti a dismisura.
    Il modello d’impresa capitalista non può essere quello imperante: è necessario valorizzare strumenti di tipo collaborativo che non guardino al profitto come unico obiettivo.

    Nel corso di un’intervista rilasciata durante Le Giornate di Bertinoro, il presidente di Confcooperative ha affrontato queste tematiche trovando nel mondo della Gardini_Confcooperative_Microcreditocooperazione la risposta ad alcuni problemi dell’economia italiana: «La cooperazione ha una sua straordinaria modernità a condizione che non tenti di scimmiottare comportamenti di altri modelli d’impresa, a condizione che non sia scivolata verso processi di omologazione che non le sono propri, a condizione che sappia anche fare pulizia al proprio interno di quei dirigenti e di quei falsi cooperatori che oggi danneggiano l’immagine della cooperazione».
    Per raggiungere questo obiettivo è necessario, però, che ci siano dirigenti in grado di comprendere le esigenze e l’attività dell’economia sociale, donne e uomoni che hanno vissuto in prima persona il mondo della cooperazione e del Terzo Settore: «Noi abbiamo bisogno – aggiunge Gardini – sempre più di dirigenti che non siano solo dirigenti dell’economia, ma dirigenti dell’economia sociale, che sappiano vivere valori e che abbiano una visione della vita che non è solo quella della speculazione, del guadagno e dei parametri economici delle imprese»