Il Presidente di Confcooperative ha ribadito ancora una volta la sua dura posizione nei confronti delle cooperative che rinnegano anni di storia e buone pratiche, portando avanti comportamenti illeciti di corruzione ed evasione.
Lo ha fatto nel corso di #ReStartTalk, il dibattito organizzato dall’associazione anti mafia Da Sud a conclusione di una settimana intensa di lavori ed iniziative, tutte all’insegna della lotta alla illegalità e alla criminalità organizzata.
«All’Anac e alle istituzioni – ha dichiarato Gardini – rinnoviamo la totale collaborazione sia per fare piazza pulita delle false cooperative che con sigle sindacali minori applicano contratti pirata che sfruttano e umiliano i lavoratori, sia per mettere fuori quelle cooperative che hanno smarrito la strada. Non può e non deve esserci collateralismo con la politica. Basta finanziamenti finalizzati ad accaparrarsi appalti. Le cooperative nascono per rispondere a bisogni, se perdono la rotta diventano altro»
Un monito di estrema attualità anche alla luce della trasmissione Presa Diretta, andata in onda ieri sera su Rai Tre, che ha messo in luce le relazioni poco limpide esistenti tra il mondo delle coop e la politica.
Non parliamo solo delle cosiddette false cooperative, ovvero le imprese “fantasma” che sfruttano la forma giuridica cooperativa per perseguire interessi di carattere personale; esistono, infatti, anche grandi cooperative che operano sul mercato da tanti anni sfruttando relazioni di tipo particolarista con i politici locali per ottenere appalti pubblici, ricevere consulenze e progettazioni, in cambio di consenso elettorale o di posti di lavoro a gente vicina all’amministratore di turno.
Il no secco ai finanziamenti alla politica significa un rifiutare questo modus operandi portato che nel lungo periodo ha finito col corrompere un mondo costituito da valori sani e da persone oneste che lavorano a servizio della comunità.
È proprio in difesa di questi uomini e donne della cooperazione che si è lanciato Gardini: «Non possiamo quantificare le mele marce, ma possiamo dire che tantissime sono sane. Parliamo di milioni di cooperatori – sottolinea il presidente di Confcooperative – che ogni mattina si alzano per dare risposte nel welfare, nel credito, nell’abitazione, nell’agroalimentare»