Una riflessione a 360 gradi su tanti argomenti: l’incontro dei rappresentanti di Confcooperative con il Papa, la questione delle false cooperative, la riforma delle Bcc e soprattutto il futuro del mondo cooperativo.
Nel corso di un’intervista al Sir, il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, ha fornito alcuni spunti d’analisi sul momento attuale dell’economia italiana in relazione alle imprese sociali.
Le cooperative sono un punto di riferimento importante per il tessuto economico e sociale italiano. Svolgono una funzione fondamentale di inclusione sociale, adempiendo ai bisogni delle comunità locali, ed in qualità di imprese sociali competono sui mercati mondiali grazie a prodotti di elevata qualità.
L’Italia, dunque, può e deve investire sulle cooperative. Il ritorno è a quantificabile sia in termini di sviluppo sociale che di crescita generale dell’economia.
Per raggiungere questo obiettivo andranno affrontate a breve alcune questioni problematiche.
Una su tutte è la globalizzazione. L’espansione dei mercati su scala mondiale rischia di mettere in seria difficoltà le piccole cooperative, storicamente dedite al piccolo commercio locale.
Secondo Gardini le imprese sociali devono essere in grado di affrontare le sfide delle globalizzazione attraverso un processo di fusione fra più coop ed in generale di crescita dimensionale.
Questo concetto riguarda principalmente le imprese agricole, i cui prodotti hanno una vasta richiesta su scala internazionale e dunque sono costretti ad adattare le proprie strutture ed il proprio capitale umano alle esigenze attuali.
Lo spirito cooperativo, però, deve restare inalterato, rimanendo improntato ai principi della mutualità e della democrazia.
Le coop rappresentano un modello d’impresa diverso da quello imperante ed in quanto tale deve essere valorizzato non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo: “Le cooperative servono oggi e serviranno ancora di più domani a dare speranza: la speranza che si può costruire un’economia basata sull’uomo e non sul capitale, fondata sulla risposta ai bisogni piuttosto che sulla speculazione finanziaria”
Tra i tanti argomenti affrontati da Maurizio Gardini c’è anche quello delle false cooperative. Su questa tematica è stato chiaro il monito del Papa, nel corso dell’incontro con i 7000 rappresentati di Confcooperative tenutosi nella giornata di sabato.
Gardini ritiene che le false cooperative “prostituiscano” il nome della cooperazione e tolgano lavoro ai veri giovani cooperatori. Per combatterle bisogna punire anche le imprese che intrattengono rapporti commerciali con esse.
“Quando si appalta un servizio a una cooperativa” afferma Gardini “se questa ha prezzi eccessivamente bassi, inferiori al costo del lavoro, non può essere una coop sana. E l’impresa non lo può ignorare”.
Un’ultima riflessione la concede sulla riforma delle Bcc in discussione in questi giorni. Secondo il vertice di Confcooperative l’auto-riforma è necessaria per far fronte anche alle nuove direttive delle Bce e della Banca d’Italia. Bisognerà, però, trovare un nuovo sistema che non snaturi la natura mutualistica e democratica degli istituti finanziari cooperativi.