• Un altro atto intimidatorio nei confronti del Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri.
    Questa volta l’oggetto delle minacce della criminalità organizzata è il figlio del magistrato.

    Nella giornata di mercoledì, infatti, due persone, qualificatesi come agenti di polizia, hanno citofonato al suo appartamento, situato nella città di Messina. Dopo gratteri figlioqualche minuto, non vedendo arrivare nessuno, il giovane si è sporto dal portone di casa notando due soggetti con il volto coperto da un passamontagna diretti verso la propria abitazione.
    A quel punto si è barricato in casa, denunciando il fatto alle autorità competenti.
    L’atto intimidatorio ha comportato l’immediato rafforzamento delle misure di sicurezza verso il procuratore Gratteri, residente in questo momento a Gerace (Reggio Calabria).

    Si tratta dell’ennesimo tentativo da parte della criminalità organizzata di intimorire e destabilizzare la vita pubblica e privata di un magistrato da anni impegnato nella lotta contro la mafia. Appare, se è possibile, ancora più a grave che ad essere colpito sia stato il figlio di Nicola Gratteri.
    Il mondo della cooperazione si è subito schierato al fianco del magistrato e della sua famiglia.
    Confcooperative Calabria sta seguendo con attenzione la vicenda ed esprime la propria vicinanza nei confronti di Gratteri, in attesa di ulteriori sviluppi.
    “In questo inizio d’anno tormentato della Calabria – dichiara il presidente di Confcooperative Calabria Camillo Nola con quasi un’intimidazione al giorno verso un sindaco, un’attività commerciale, una comunità o un semplice cittadino, siamo già stanchi di dover manifestare vicinanza con continui comunicati”.
    L’organizzazione di rappresentanza delle coop calabresi si augura che il Governo intervenga con decisione sia per tutelare le persone che hanno subito queste intimidazioni che per tranquillizzare la comunità regionale.
    Anche il gruppo cooperativo Goel, oggetto anch’esso di ben sette attentati negli ultimi sette anni, ha voluto manifestare la propria solidarietà attraverso le parole del suo presidente Vincenzo Linarello: “La ‘ndrangheta non si sogni di toccare Nicola Gratteri e la sua famiglia. Tutto il popolo calabrese onesto e perbene è al suo fianco, tutto il popolo italiano lo stima e lo ammira. La comunità di GOEL è schierata al fianco di Nicola Gratteri ed è pronta a mobilitarsi in tutte le proprie espressioni”. 

    Una delle ultime uscite pubbliche di Gratteri è stata proprio nella cooperativa calabrese Goel, nel giorno dell’inaugurazione del nuovo trattore e del capannone dopo la loro distruzione ad opera della ‘ndrangheta.
    Vi proponiamo di seguito il video del suo intervento nel quale condanna in maniera aspra ed intransigente l’operato della mafia, con particolare riferimento all’azione di controllo del territorio nel campo dell’agricoltura.

    AGGIORNAMENTO: Sono arrivate, oggi, altre manifestazioni di solidarietà nei confronti del procuratore aggiunto Nicola Gratteri.
    Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, si è espresso in questi termini: “Esprimo la mia vicinanza personale e la solidarietà del Consiglio regionale a Nicola Gratteri e ai suoi cari. Siamo certi che il procuratore aggiunto di Reggio, che ha dedicato la sua vita alla lotta ai poteri oscuri e criminali, non indietreggerà di un millimetro dalla trincea in cui da anni è impegnato per la tutela della legalità e del bene comune. Noi siamo al suo fianco“.
    L’episodio richiede, secondo Irto, ulteriori misure di sicurezza verso Gratteri e la sua famiglia: “Il fatto che ignoti malviventi – aggiunge Nicola Irto – qualificatisi come poliziotti e col volto coperto da passamontagna, si siano introdotti nello stabile di Messina in cui vive il figlio di Gratteri, è motivo di grave allarme. L’episodio è un preciso quanto pesante avvertimento, perpetrato attraverso la minaccia di colpire l’affetto più caro di ogni persona. È evidente come non solo il magistrato, ma tutta la sua famiglia siano oggi in una condizione di grave esposizione che richiede misure consequenziali”