I vertici dell’Alleanza delle Cooperative italiane hanno incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti illustrando le proposte del mondo della cooperazione per la nuova Legge di Stabilità.
Le idee dell’Alleanza prevedono un vero e proprio patto a tre tra le imprese, lo Stato ed i lavoratori perché solo attraverso il coordinamento di questi tre soggetti è possibile avviare un effettivo processo di ripresa dell’economia italiana.
Secondo Rosario Altieri, presidente dell’Alleanza, è necessaria”una forte mobilitazione e protagonismo della società”. Il Terzo Settore deve tornare ad essere il fulcro del sistema economico e sociale italiano e la cooperazione può essere lo strumento giuridico migliore per esaltarlo.
Per questo l’Alleanza delle Cooperative ha presentato una serie di proposte che mettono al centro le imprese sociali ed i suoi lavoratori. Una riguarda i pensionamenti anticipati.
Come ha più volte ribadito il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, l’idea del mondo della cooperazione è di inserire un giovane nel mercato del lavoro per ogni prepensionamento avvenuto.
In questo modo le imprese possono beneficiare dei contributi per la stipulazione di nuovi contratti a tempo indeterminato, inseriti nella scorsa Legge di Stabilità, e sarebbe possibile effettuare un turnover intergenerazionale.
«Devono inoltre essere sostenute con risorse adeguate – dichiara Mauro Lusetti, vertice di Legacoop – le operazioni avviate dalle imprese per aumentare le loro dimensioni, sia con riferimento alle fusioni e agli accordi, sia all’ulteriore sviluppo dei contratti di rete. Per la successione d’impresa può essere sperimentato l’utilizzo di strumenti quali i workers buyout, che hanno dimostrato efficacia nel risolvere crisi aziendali».
Un accenno merita anche il Piano per il Sud che, in questi giorni, è oggetto di profonda ed attenta discussione. L’Alleanza condivide la scelta di anticipare per tutte le piccole e medie imprese del Meridione la riduzione dell’Irap prevista per tutte le altre imprese solo a partire dal 2017.
La riduzione del costo del lavoro e gli investimenti in nuove infrastrutture devono essere, secondo i vertici della cooperazione italiana, il punto di partenza per il tanto agognato rilancio del Sud Italia.