Semplificazione o riduzione dei servizi? Il nuovo Isee comincia a creare alcune questioni problematiche.
L’allarme è lanciato dai Caf, istituti fin qui essenziali per la vita di molte famiglie italiane ed oggetto di corposi tagli all’interno della Legge di Stabilità.
Il nuovo Indicatore sulla situazione economica dovrà essere compilato in base alla Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), un modulo che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali delle singole famiglie.
Molto spesso i cittadini si rivolgono ai Caf per ottenere tale servizio poichè trovano eccessivamente complessa la modulistica e di difficile comprensione i meccanismi di imputazione dei redditi e dei patrimoni
É molto forte, però, il rischio che i Caf non possano più offrire questa opportunità. Tutta colpa del mancato accordo con l’Inps sul costo delle tariffe. A riportarlo è Il Sole 24 Ore, secondo il quale i centri di assistenza fiscale richiederebbero un aumento tariffario di circa il 50%.
Al momento il costo è compreso tra i 10 ed i 12 euro. Una cifra considerata troppo esigua dai Caf, tenuto conto della complessità del servizio offerto. L’accordo è ancora lontano.
L’Inps sta attraversando una fase di ristrutturazione dirigenziale e gestionale, che la porterà con ogni probabilità a rivedere determinate spesse. Rischiano in questo modo di saltare parecchie opportunità fiscali per i contribuenti.
Grazie al calcolo dell’Isee, infatti, tutti cittadini con una situazione reddituale e patrimoniale non facile possono usufruire di molte agevolazioni fiscali. Su tutte sono da segnalare quelle relative alle tasse universitarie e quelle sugli asili, alle borse di studio, ma anche le agevolazioni sulle bollette energetiche e sugli affitti.
Si tratta di servizi, la cui mancanza comporterebbe gravi danni al sistema di welfare, già messo fortemente in discussione in sede europea e nazionale.
Sarà bene trovare al più presto un compromesso, onde evitare che la semplificazione si trasformi in deficit di diritti sociali per i nostri cittadini.