Il 16 Dicembre è un giorno da segnare sul calendario per i contribuenti. Entro questa data, infatti, bisognerà pagare sia la Tasi che l’Imu. Un doppio appuntamento che rischia di creare molta confusione tra i cittadini (è bene ribadire che si tratta di due imposte diverse!), ma che potrebbe non presentarsi più. Il Governo pare, difatti, intenzionato ad eliminare tali imposte e ad introdurre un’unica tassa, la cosiddetta Local Tax, che dovrebbe prevedere il pagamento di una serie di servizi locali.
Per quanto riguarda la Tasi, sarà la prima volta assoluta per oltre 600 Comuni, mentre in più di 5000 città si dovrà procedere con il pagamento della seconda rata dopo aver già familiarizzato con l’imposta tra giugno ed ottobre. In quest’ultimo caso i cittadini dovranno limitarsi a versare la quota rimanente.
Sono previste delle detrazioni, non solo in base alla rendita catastale, ma anche a seconda del numero dei figli e della quota ISEE. Tutti parametri scelti in maniera discrezionale dai singoli Comuni: spetta, appunto, agli enti locali attraverso le proprie delibere, stabilire i criteri attraverso i quali dovranno essere applicate esenzioni o detrazioni per i cittadini. É bene sottolineare come la Tasi debba essere pagata anche da coloro che usufruiscono di una casa in affitto: per questa categoria è prevista una quota compresa tra il 10 ed il 30%.
Stessa scadenza anche per l’Imu, con riferimento a tutti gli immobili diversi dalla prima casa. Per il mese di Dicembre sono previste una serie di ulteriori scadenze che riguardano l’Iva, la Tari e le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti. Un calendario di scadenze davvero fitto che porterà all’interno delle casse dello Stato circa 44 miliardi di euro. Se da una parte si tratta di una bella notizia per l’erario pubblico, non lo è di certo per i contribuenti che si troveranno a versare un’ingente quota di denaro e quasi tutta in un’unica soluzione. Probabilmente il Governo lavorerà nei prossimi mesi per dilatare nel tempo l’appuntamento con il fisco ed evitare che si creino inutili ingorghi nel pagamento delle imposte.