Sono 2,1 milioni le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nei primi undici mesi del 2015.
A rivelarlo è l’Osservatorio sul precariato dell’Inps attraverso il rapporto sullo stato del mercato del lavoro italiano.
Ai 2,1 milioni di nuovi assunti a tempo indeterminato fanno da contraltare le 1,525 milioni di cessazioni di rapporti di lavoro. C’è, dunque, un saldo positivo di +584.000 contratti stabili stipulati da gennaio a novembre 2015.
Non si tratta solamente della costituzione di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ma anche di trasformazioni di forme contrattuali a termine e di apprendistato.
Il saldo è positivo anche se effettuiamo un confronto con l’anno precedente. Rispetto allo stesso periodo del 2014, infatti, 510.292 gli addetti a tempo indeterminato in più, con una variazione positiva del 9,7%. Le trasformazioni dei contratti a tempo determinato e degli apprendistato fanno registrare, invece, un aumento su base annua del 25,7%.
Le regioni più dinamiche da questo punto di vista sono state Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.
Il boom delle assunzioni a tempo indeterminato è da attribuire soprattutto agli sgravi fiscali inseriti nella scorsa Legge di Stabilità, che hanno consentito alle imprese private di assumere nuovi addetti con significativi risparmi in termini di contributi da versare.
La conferma di questo assunto è testimoniata dagli ultimi dati sulla disoccupazione diffusi dall’Istat e anch’essi riferiti al mese di Novembre. L’istituto di statistica rivela una diminuzione del tasso di disoccupazione, attestatosi a novembre all’11,3%, per effetto degli incentivi previsti in Legge di Stabilità.
La riduzione dei suddetti sgravi, disciplinata dall’ultima Finanziaria, ha portato le aziende negli ultimi mesi dell’anno ad accelerare nei processi di assunzione di nuovi addetti a tempo indeterminato, facendo così respirare il mercato del lavoro italiano.
Il premier Matteo Renzi ha commentato con soddisfazione questi dati attraverso il proprio profilo ufficiale Twitter: “Oltre mezzo milione di posti di lavoro a tempo indeterminato in più nel 2015. INPS dimostra assurdità polemiche su Jobsact #avantitutta“.