I dati forniti dall’Istat sul commercio extra Ue nel mese di febbraio confermano una tendenza in atto da un po’ di tempo a questa parte. Le imprese italiane faticano a piazzare i propri prodotti nel mercato interno e devono rivolgersi allora all’estero.
I principali partner commerciali del nostro paese, però, non si trovano all’interno dei confini dell’Unione Europea, ma oltreoceano. La svalutazione dell’Euro ha contribuito ad incentivare questo fenomeno e a rendere ancora più appetibili i nostri beni sui mercati esteri.
Il report mensile dell’istituto di statistica italiano ci aiuta a valutare con precisione i rapporti commerciali intrattenuti dall’Italia con i paesi extra Ue.
Nel mese di febbraio, rispetto a gennaio, le esportazioni verso di essi sono cresciute del +4,5%, mentre le importazioni hanno visto una variazione congiunturale positiva pari al +1,1%.
L’incremento congiunturale dell’export è da attribuire principalmente alle vendite di beni strumentali (+13,7%) e di beni di consumo durevoli (+5,5%), diminuiscono invece le esportazioni di beni di consumo non durevoli (-3,6%) e di prodotti intermedi (-1,5%).
Per quanto riguarda l’import, l’incremento congiunturale maggiore viene fatto registrare dagli acquisti di beni strumentali (+9,5%) e di beni di consumo durevoli (+2,8%).
La situazione è ancora più favorevole se guardiamo ai dati tendenziali, ovvero al confronto tra febbraio 2014 e febbraio 2013.
In questo caso il livello delle esportazioni verso i paesi extra Ue è in crescita del +7,1%, con un aumento imponente della vendita di beni strumentali (+19,9%), dei beni di consumo durevoli (6,1%) e dei prodotti intermedi (4,6%).
Le importazioni, al contrario, sono registrano una flessione (-4,1%) imputabile per intero al crollo degli acquisti di beni energetici (-32,7%). Al netto dell’energia, infatti, si registra un incremento notevole (+10,4%).
Ma l’aspetto che riteniamo maggiormente interessante riguarda i dati sui rapporti commerciali dell’Italia con i singoli paesi. Non ci stupiamo di vedere al primo posto gli Stati Uniti d’America, vuoi per i trascorsi storici, vuoi per l’attuale congiuntura economica.
Un dollaro molto forte nel rapporto con l’euro unito alla crescita dei consumi spinge gli statunitensi a soddisfare la domanda interna attraverso l’acquisto di prodotti proveniente dall’Eurozona. E sappiamo benissimo quanto il “made in Italy” goda ancora di fascino negli Usa.
Secondo i dati dell’Istat, nel mese di febbraio le vendite dall’Italia verso gli Stati Uniti sono cresciute addirittura del 49,3%. Si tratta di una cifra enorme che ci racconta alla perfezione quanto siano frequenti gli scambi commerciali tra i due paesi in questo periodo storico.
Lo stato che ha visto un aumento maggiore maggiore dell’export dall’Italia, dietro agli Usa, è la Turchia con un +10,7%.
La crisi energetica, al contrario, ha fatto crollare gli scambi commerciali verso la Russia con una variazione negativa addirittura del -28,5%.