• Il Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, avverte investitori ed istituzioni: “Il rischio di bassa crescita per un lungo periodo sembra avvicinarsi“.
    Gli indicatori macroeconomici sono positivi, soprattutto nel Vecchio Continente, con il Pil in ripresa ed il tasso di disoccupazione in lieve calo, ma questo non basta per parlare di crescita effettiva.

    Lo scenario internazionale è ancora molto incerto secondo Christine Lagarde. La crisi finanziaria che ha colpito la Cina e le riserve della Fed sull’aumento dei decreto salva banchetassi d’interesse aumentano il livello di instabilità ed insicurezza su scala internazionale.
    La crescita nel 2015 sarà inferiore rispetto al 2014, con una lieve accelerata nel 2016; sarà difficile, però, tornare ai livelli pre-crisi.
    Secondo la Lagarde siamo di fronte ad una situazione di scarsa produttività, invecchiamento della popolazione e gravi scompensi lasciati in eredità dalla crisi economico-finanziaria, che si fa sentire ancora oggi in settori come quello bancario ed immobiliare.
    Tutto ciò dà vita ad una fase di immobilismo che impedisce all’economia di crescere come dovrebbe dopo tanti anni di recessione.
    Provvedimenti come il Quantitative easing non hanno ancora portato agli effetti sperati: solo quando ci sarà una maggiore stabilità finanziaria, con un livello dei prezzi vicino al 2%, l’economia potrà iniziare a fornire veri e duraturi segnali di crescita.