• latte enel

    Nella giornata di ieri l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha incontrato il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, per discutere della crisi del settore lattiero-caseario e presentare le proprie proposte per rilanciare il comparto. 

    La cooperazione rappresenta il 70% del latte italiano grazie all’attività di oltre 800 coop che generano un fatturato di 7 miliardi, circa la metà del fatturato dell’intero settore caseario.
    Il mondo cooperativo, dunque, può e deve farsi carico delle difficoltà del comparto, veicolando valori e proposte operative a favore dei produttori.
    Serve fermare la tempesta che da tempo si è accanita sul nostro latte, di questo abbiamo discusso oggi con il ministro in sede di coordinamento del settore latte enellattiero caseario – ha detto il coordinatore del settore lattiero-caseario dell’Alleanza delle Cooperative, Giampiero Calzolari -. Con una disponibilità di materia prima italiana a prezzi prossimi ai 20 centesimi al litro, una produzione annua superiore a quella ottimale di almeno 6mln di quintali e infine con ripetute quanto interessate campagne di disinformazione in favore di prodotti alternativi, le condizioni di mercato sono ormai divenute insostenibili”.

    Per questo motivo l’Alleanza si fa portavoce di alcune azioni determinanti per ridurre la produzione ed aumentare il prezzo di vendita alla stalla, stabilizzando così il mercato.
    Recentemente il Mipaaf ha firmato un accordo con la Gdo per la promozione del latte 100% italiano. A tal proposito l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative ritiene sia fondamentale inserire anche un elemento di salvaguardia per l’equa remunerazione dei lavoratori, un aspetto che il mondo della cooperazione si è sempre impegnata a garantire anche in un periodo di crisi come questo.
    Oltre alla campagna “Latte nelle scuole”, l’Alleanza propone inoltre un’azione formativa nelle cooperative di trasformazione per evitare fenomeni distorsivi del mercato e la competizione al ribasso. Vengono messe sul tavolo anche una serie di azioni per ridurre la produzione attraverso l’istituzione di un organismo interprofessionale in grado di gestire le fasi critiche e di guidare il comparto con maggiore trasparenza.