Il 25 Marzo del 1995, presso la sede della Cgil di Roma in via dei Frentani, nasceva Libera, un cartello di associazioni contro tutte le mafie.
Da quel lontano 25 marzo sono passati vent’anni esatti. Nel frattempo Libera è cresciuta, si è fatta le ossa e ha lanciato un messaggio di speranza in tutta Italia. Ha portato alto l’onore ed il nome di tutte le vittime della violenza mafiosa e ha creato una rete di solidarietà con pochi uguali.
Le iniziative di Libera vedono ogni anno come protagonisti migliaia di persone: giornalisti, imprenditori, magistrati, sacerdoti, politici, associazioni ed altri esponenti della società civile.
Tutti uniti da un solo pensiero luminoso: l’Italia ripudia tutte le mafie e vuole liberarsi delle sua attività illecite.
Anche noi, come Cooperative Italia, ci uniamo agli auguri effettuati da tantissimi cittadini. Sul sito di Libera, troviamo anche una serie di pensieri scritti da alcuni personaggi famosi, come lo scrittore Roberto Saviano, la presentatrice Geppi Cucciari o i cantanti Caparezza e Luca Barbarossa.
Un augurio speciale non può che andare a don Lugi Ciotti, ideatore del progetto e primo presidente di Libera. La sua attività quotidiana per l’associazione è un dono per il nostro paese, così come la sua perseveranza e dedizione alla causa devono fungere da esempio per tutti i cittadini del mondo.
Non più tardi di sabato scorso, si è tenuta a Bologna la consueta manifestazione del 21 Marzo, nella quale vengono ricordate le vittime di tutte le mafie. Più di duecentomila persone si sono riversati sulle strade di Bologna per dire il loro NO alle associazioni di stampo mafioso e per commemorare quanti hanno dato la propria vita per rendere l’Italia un paese migliore.
La speranza è che la riscossa civile auspicata da Libera possa diventare reale nei prossimi anni. La sensibilità sulle tematiche della legalità è aumentata nell’ultimo decennio, sensibilità che però si scontra con una società sempre più violenta ed attratta dalle logiche di potere tipiche delle associazioni mafiose.
Il connubio politica-mafia-impresa è sempre più forte: per questo motivo una rivoluzione civile e civica della società nella sua interezza è quanto di meglio l’Italia possa augurarsi: perché liberare il nostro paese dalla mafia significa scommettere sulle reali virtù degli italiani. Una scommessa che può e deve essere vinta.